Alla conferenza di questo pomeriggio hanno partecipato il sindaco Martini, l’assessore regionale Sciapichetti, il presidente Carancini e il il direttore d’area vasta Maccioni
di Monia Orazi
Voto unanime dei sindaci alla conferenza di area vasta sulla possibilità di avere un ospedale unico provinciale. La decisione è stata presa verso le 19 a San Severino, al termine di oltre tre ore di discussione alla presenza degli amministratori che rappresentano circa il 70 per cento della provincia, tra cui le maggiori città, come Civitanova, Tolentino, Recanati, Matelica, San Severino e Camerino, Porto Recanati, più alcuni piccoli comuni dell’entroterra. A dettare la “road map” per avviare una seria discussione sull’ospedale unico è stato il presidente della conferenza dei sindaci, Romano Carancini, primo cittadino di Macerata:
“E’ ora di avviare una discussione seria, a Fermo sarà presto realizzato un nuovo grande ospedale a Campiglione, nelle altre province si parla da tempo di questo tema, è questa la sfida che ha lanciato a noi sindaci, classe dirigente, il presidente della Regione Luca Ceriscioli, alcuni sono convinti che sia un bluff, avviamo una seria discussione così potremo vedere se è vero” ha detto in apertura di seduta Carancini.
Il percorso prevede due fasi, entro un mese la direzione generale Asur dovrà portare ai sindaci uno studio di fattibilità. Si ipotizza un nuovo ospedale da circa seicento posti letto, per una spesa di 120 milioni di euro, per metà finanziati dallo Stato, poi dopo venti giorni, dovranno arrivare dai sindaci le disponibilità di aree dove localizzarlo, di preferenza pubbliche per evitare espropri. Lo stesso Carancini ha indicato i criteri per il nuovo ospedale “baricentrico, che consideri quelli esistenti, la densità di popolazione, senza prescindere da investimenti infrastrutturali e aree pubbliche”. Chieste da diversi sindaci, in modo più incisivo dagli amministratori di Tolentino, Castelsantangelo sul Nera e Recanati, garanzie sui servizi per i cittadini, per dare una risposta sanitaria di qualità.
Il direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni ha annunciato una serie di investimenti sui presidi territoriali e l’avvio dei bandi per sei nuovi primari, promettendo il pieno rispetto del budget di 527 milioni di euro, previste 232 nuove assunzioni, tra cui settanta nuovi medici. Il livello complessivo degli investimenti sarà di sei milioni di euro, previsti 5 milioni di euro di tagli, “si tratta di un taglio tecnico io non mi preoccuperei”. L’assessore regionale alle aree interne Angelo Sciapichetti “benedice” il “passo storico dei sindaci, perché nel dibattito sull’ospedale unico, la nostra provincia è indietro anni luce, è impensabile sostenere tutte queste strutture, qui i tagli si sentono di più perché ci sono più presidi”. Per Sciapichetti “avanti tutta con la riforma, ma con gradualità, prima di tagliare occorre potenziare, sennò i cittadini non capiscono e si ribellano”.
Due sono stati i temi discussi dall’assemblea dei sindaci, l’analisi del sistema sanitario regionale alla luce degli ultimi provvedimenti della Regione e al secondo punto l’avvio della discussione sull’ospedale unico di area vasta provinciale, dalla cui realizzazione si prevede un risparmio di 20 milioni di euro l’anno, per la concentrazione di personale ed attrezzature in un unico presidio. A tenere le fila del discorso il presidente della conferenza, il sindaco di Macerata Romano Carancini, che ha fatto sintesi tra le diverse posizioni espresse dai presenti in una discussione durata oltre tre ore, decidendo di ammettere la stampa, cosa non avvenuta in un recente passato. “La conferenza di area vasta è utile come luogo di confronto, per segnalare le criticità”, ha esordito Carancini passando poi la parola al direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni accompagnato dal direttore sanitario dell’ex zona territoriale di Civitanova, il dottor Palazzo. Maccioni ha annunciato che questa settimana è all’esame della giunta la delibera 1183 sugli ospedali di comunità, per alcune modifiche. Sull’attuazione delle reti cliniche, in linea con il cosiddetto decreto Lorenzin (dm 70 del 2015) non si torna indietro, perché sono rispondenti alle norme nazionali. “La novità è che siamo al lavoro sulle liste di attesa, per l’abbattimento dei tempi – ha spiegato – è stato rispettato il budget del 2015, riconfermato anche per il 2016, sono stati spesi 527 milioni di euro, di cui il 54 per cento per la sanità territoriale, il resto per gli ospedali, il 3 per cento per la prevenzione, i costi vanno abbattuti dell’1 per cento, pari a 5 milioni, 662 mila euro di tagli, nel frattempo ho proposto alla direzione generale 6 milioni e 775 mila euro di interventi ritenuti urgenti”.
Nel dettaglio un milione e 220 mila euro andranno per le case della salute di Matelica, Tolentino, Treia e Recanati, sia per l’acquisto di nuova strumentazione che interventi sugli immobili. Tra gli interventi da terminare, per una spesa totale di un milione e 900 mila euro il dipartimento di emergenza-urgenza (pronto soccorso) di Civitanova, l’investimento di 300 mila euro (impianti elettrici) per emodinamica a Macerata dove è in attesa di collocazione il secondo angiografo donato dalla Fondazione Carima, 185 mila euro per acquistare nuove attrezzature per il pronto soccorso di Macerata, 700 mila euro di investimenti per la riduzione liste di attesa (acquisto di Tac, laser, mammografie, apparecchiature per radiografie. Previsto l’acquisto di nuove attrezzature per 238 mila euro per l’ostetricia di Macerata, previsto un milione e 587 mila euro per il primo stralcio dei lavori della messa a norma dell’ospedale di Macerata (deve essere previsto apposito finanziamento dall’Asur). “Si tratta di investimenti necessari per potenziare la qualità dell’offerta sanitaria, uno dei più rilevanti tra le aree vaste”, ha continuato Maccioni elencando i singoli investimenti sui diversi presidi. San Severino avrà una nuova Tac (231 mila euro), nuovi strumenti per Camerino (105 mila euro), Recanati (nuova Tac o risonanza), Tolentino (300 mila euro per nuovi strumenti ed un mammografo arriverà da Macerata), Matelica (220 mila euro per attrezzature). Confermato da Maccioni il centro per la cura dei disturbi alimentari nell’ospedale di Tolentino, su San Severino ha affermato: “Non conosco ancora l’esito del Tar, si prevede la chiusura del punto nascita, noi siamo pronti ad avviare subito il progetto di week surgery e ad investire sulla messa a norma della struttura”.
Il direttore di area vasta ha rassicurato sui problemi della chirurgia a Tolentino: “Si è trattato di un problema tecnico, al novantanove per cento garantisco che troveremo una soluzione tampone, ho già emanato un avviso per assumere nuovi anestesisti, c’è un problema tecnico, dobbiamo attendere che ne escano di nuovi, almeno 12, 14 dall’università di Ancona, in tutta l’area vasta ne abbiamo 54 non riusciamo a garantire tutti i servizi che vorremmo”. Annunciate nuove assunzioni per 237 persone, tra cui circa 60 nuovi medici. Avviate le procedure per avere i primari nuovi di cardiologia a Civitanova, pneumologia a Macerata, pronto soccorso, geriatria e ortopedia a Macerata, lunedì al via la determina per il primario di anatomia patologica. Si attende l’esito di un contenzioso giudiziario, per la nomina del primario di chirurgia a Macerata. Rispondendo ad una domanda di Carancini, Maccioni ha precisato che “su 527 milioni di euro, 89 milioni di euro è il peso del privato accreditato, 39 milioni di euro per i medici di base non assimilati, con 398 milioni di euro di differenza, 188 milioni di spesa sono per il personale, 84 per i farmaci, 38 milioni di euro per i servizi ed i costi generali, 24 milioni di euro per la mobilità passiva”. Sono intervenuti i sindaci di Belforte, Caldarola, Camerino, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Civitanova, Monte San Giusto, Morrovalle, Montecosaro, Matelica, Montecassiano, Montecavallo, Montelupone, Pioraco, Pollenza, Porto Recanati, Recanati, San Severino, Tolentino, Urbisaglia, Visso e altri giunti in seguito. E’ seguito un lungo ed articolato dibattito in cui ciascuno di loro ha elencato le criticità presenti sul proprio territorio, chiedendo adeguate garanzie per i servizi ai cittadini. “Tutto è stato valutato, non mi risulta che nei territori più lontani ci siano state criticità, rispetto a mancate risposte del sistema sanitario al territorio, anzi il nostro sistema di emergenza urgenza è molto efficiente, è stato potenziato di molto rispetto agli standard minimi, noi abbiamo investito di più”, ha concluso il direttore di Area Vasta. Maccioni ha rassicurato sul fatto che la riforma sanitaria, in particolare la riconversione delle case della salute, sarà fatta con gradualità, in attesa di raggiungere l’accordo con i medici di base, sino a fine anno resteranno i medici dipendenti dell’Asur ed il medico nell’ambulanza del 118, anche di notte.
A trarre le conclusioni è stato l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, che ha portato i saluti di Ceriscioli, assente per impegni improrogabili. “Avete mostrato grande maturità – ha detto ai sindaci – la vostra votazione è un segnale forte e importante per un territorio unito che ragiona su un progetto importante, come l’ospedale unico, di cui si parla da tanto, ma che mai è stato fatto”. Sulla riforma sanitaria “stiamo a quanto ci dice il dm 70, voglio fare chiarezza, la sfida che ci attende è l’uniformità nell’applicazione delle scelte, oppure il territorio si ribella, tre anni fa abbiamo chiuso il punto nascita di Recanati, quando ce n’erano altri nelle stesse condizioni, l’uniformità è il criterio che Ceriscioli si è dato nel portare avanti la riforma”. Nel mirino dell’assessore maceratese le troppe strutture in provincia: “E’ una cosa folle, è impossibile pensare di sostenere tutte queste strutture, noi siamo indietro rispetto alle altre province, nove ospedali per poco più di 300 mila abitanti sono troppi, non prendiamocela con Ancona o Fermo, sinora qui è mancata la capacità di fare delle scelte, dobbiamo avere coraggio e fare scelte razionali, ecco perché qui la riforma sanitaria si avverte in modo più doloroso”. Nessun passo indietro su quello che è stato deciso: “Noi con determinazione andremo avanti alla lettera, applicando la 1183, per troppo tempo abbiamo chiuso, promettendo di dare e non abbiamo dato, è ora di invertire il percorso, di rafforzare prima di chiudere, realizzeremo le reti cliniche, senza rimettere in discussione quanto è stato deciso, dal discorso dell’ospedale unico è escluso Camerino, che si trova in zona disagiata, la riforma era necessaria e non prevede tagli, ma risorse aggiuntive sul territorio, se non l’avremmo fatta non si potrebbero fare 236 nuove assunzioni ed avremmo perso i 110 milioni di euro del fondo nazionale”. Ha concluso il suo esame parlando dell’ospedale unico: “L’ospedale unico è un’occasione storica, vi ringrazio per averlo votato, dobbiamo essere all’altezza della sfida, senza creare false illusioni, in tale fase che diciamocelo durerà più di due mesi, non chiuderanno Macerata o Civitanova, ma naturalmente l’ospedale unico non sarà qualcosa di aggiuntivo a quanto esiste, dallo studio di fattibilità capiremo le condizioni verso cui procedere, alla localizzazione guarderemo in un momento successivo, è un progetto che deve partire, inizia stasera”.
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ma di che si parla, che dicono che non c’è più un soldo . . . .
poveri noi!
Scusa ma se devono costruirne una e spendere così tanti soldi perché non li investono in quelle che già ci sono?
E opla’ 120 milioni da spartire!
La solita colata di cemento e speco di denaro pubblico… ma dico io, far funzionare quello che già c’è è chiedere tanto???
Infatti…di quelli messi in disuso che faranno, posto che sto ospedalone lo finiranno??? Li daranno ai cinesi per altri centri commerciali della mediocrità??? Ma andate a dormire, Ceriscioli e chi l’ha votato!!!!
A chi la date a bere? I cittadini vedranno peggiorati i servizi e poi, chi li pAga 120 milioni? Non ci sono soldi per spese ben più urgenti!!!
Per 120 milioni di euro tutti i sindaci dell’entroterra si sono riuniti. Per salvaguardare gli ospedali a rischio chiusura col c… che sono stati tutti uniti. Parlo dei sindaci di Camerino, Matelica, Castelraimondo(questo e’ da anni che vole 1 nuovo ospedale) piu’ altri piccoli comuni che non hanno citato ma presenti. PAPERONI CON I SOLDI DEI CONTRIBUENTI. BISOGNA DENUNCIARE ALLA CORTE DEI CONTI CHE SPRECANO DENARO PUBBLICO. LASCIASSERO GLI OSPEDALI ESISTENTI E LI POTENZIASSERO. GENTE FATE I CONTI CON 120 MILIONI DI EURO QUANTO PERSONALE PUO’ INCENTIVARE R ACQUISTO DI MACCHINARI.
LADRONI.
CI VUOLE UNA RIVOLTA.
Sciapichetti…mi deve spiegare cosa cavolo c’entrano le nuove attrezzature con la riduzione delle liste di attesa! Le attrezzature esistenti bisogna farle funzionare meglio, in maniera efficiente e senza sprechi. Se abbiamo spazio per urgenze e altro tramite intramoenia, vuol dire che le strutture che abbiamo sono sufficienti. La vera battaglia la si deve fare sugli alti costi della sanitá, sulla lotta alla corruzione e alla efficienza dell’intero comparto. Il dubbio che hanno tutti i cittadini onesti è che questo è il nuovo strumento con cui i politicanti da strapazzo, i partiti, i burocrati si spartiranno la loro bella fetta di mazzette. Negli ultimi venti anni la spesa sanitaria nelle Marche è aumentata a dismisura a fronte di riduzione delle strutture e partecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria. Un minimo di onestá intellettuale a tutti i Sindaci…prima di costruire occorre combattere gli sprechi e la corruzione!
Solita porcata all italiana vedremo in quanti mangeranno!
Ma , tanto per fare un esempio, se a Recanati aggiungono una Tac di nuova generazione si potrà passare dalle ,mettiamo 20 tac al giorno ad almeno 60, sempre che si aumenti il numero dei radiologi in numero sufficiente per farle funzionare. Secondo me, questo non avverrà mai, toglierebbero le cliniche private di mezzo che su questi esami ed altri traggono fior di guadagni. E’ evidente che questa non è la politica del Pd, sicuramente quella regionale. Inutile star qui a ripetere chi ha sostenuto e chi sostiene e chi sosterrà Ceriscioli, quindi tante delle chiacchiere sopra esposte non hanno senso. La costruzione di questi mega ospedali darà molto lavoro non solo a chi li costruirà ma anche alle Procure locali se saranno ben vigili. Con questa barca di soldi basta fare solo due esempi: il terremoto dell’Aquila e quella cosa costruita a Milano e di cui non sento mai parlare dei frutti, forse, non leggo i giornali giusti, visto che la ricrescita promessa d Renzi, sicuramente data per eccesso, si attesta sempre sullo 0,0 e qualcosa. Possiamo anche levare o aggiungere uno zero perché sempre di cifre comiche parliamo. Sempre secondo me anche un appalto per costruire una latrina presenta i suoi lati oscuri. Sono così poco fiducioso che in certi ambienti vedo tangenti anche per comprare carta igienica. Naturalmente mi rendo conto di non esagerare. Mi fido talmente di questa gente che sono così maligno da pensare che anche per qualche centinaio di euro sarebbero disposti a fare una qualsiasi scelta, anche per quella di un ristorante dove farsi una bella mangiata collettiva, tanto c’è chi paga, e paga sempre e pagherà sempre. Mi fermo qui, sennò scenderei anche più in basso della mia disonestà che la considero un fiore in confronto a quella che già possiamo cogliere nell’aria, nelle voci, nelle parole, nelle espressioni dei volti di tanti benefattori il cui unico pensiero è quello di semplificarci la vita cercando di accorciarcela. Però chi vuole può reagire facendo una vita da malato, evitando così gli ospedali per poi morire sano.
600 POSTI LETTO SAREMO TUTTI NUMERI E NON ESSERI UMANI
Mi ha colpito favorevolmente la compattezza della nostra Provincia. La cosa principale, dal punto di vista organizzativo, è creare un unico staff ospedaliero con equipe ospedaliere uniche, per il momento, itineranti e che poi si accentreranno nell’eventuale ospedale unico provinciale.
Finalmente l’identikit del sito si precisa, realizzare l’ospedale unico del maceratese a Bari in centro pare un’ottima soluzione, solo per il punto nascita mi orienterei più su Betlemme.
E I ma questa gente ci sta ‘ con la testa o la portano x dividere le orecchie ,xche non rimettono apposto quelli che ci sono ,invece di cementificazione ancora DOPO SÌ LAMENTANO CHE NON CÈ LA TERRA X COLTIVARE QUESTO GENTE STANNO SOLO X FARE I CASINI NO X RISOLVERE I PROVVEDIMENTI ?
“Compagni, volete mettere un unico ospedale provinciale a Macerata, dove la camera operatoria lavora 24 ore su 24?”.
Così diceva ad una riunione del direttivo del PCI una compagna mandata da Macerata per convincerci a non fare storie nel chiudere l’ospedale di Corridonia, che funzionava egregiamente…
Tutti gli interventi che ho letto hanno centrato il problema mentale che accomuna q
“Compagni, volete mettere un unico ospedale provinciale a Macerata, dove la camera operatoria lavora 24 ore su 24?”.
Così diceva ad una riunione del direttivo del PCI una compagna mandata dalla Federazione del PCI di Macerata per convincerci a non fare storie nel chiudere l’ospedale di Corridonia, che da parte sua funzionava egregiamente… Infatti, fu chiuso, lasciando aperto per anni quello di Treia, solo perché a Corridonia noi cittadini siamo dei servi al servizio di voleri altrui: preti, fascisti, democristiani o comunisti che siano…
Tutti gli interventi che ho letto sopra hanno centrato il problema mentale che accomuna questi sindaci, che decidono senza aver ascoltato i loro amministrati. Sono della stessa razza di un Carancini che, da sindaco senza contraddittorio in partito anestetizzato da Renzi, decide di acquistare il fallito ParkSI. E poi si lamentano se la gente pensa male. Ossia, che dietro alle iniziative impopolari e discutibili ci sia del marcio.
Qui, sull’ospedale unico, baricentrico e ben servito da strade, esistono solo chiacchiere da minorati pii intenzionati. Invece di dire “risparmiamo sul personale”, promettono di aumentare il personale che oggi manca nei nostri ospedali. Perché, allora non riempiono oggi i vuoti esistenti? E’ una questione di “spazi”?
Nessuno vieta di ristrutturare con aggiunta di nuovi spazi quelli esistenti.
ADESSO ASPETTIANO CHE LE FORZE POLITICHE DI OPPOSIZONE (M5S, LEGA, FRATELLLI D’ITALIA, CASA POUND, ECCETERA) DICANO LA LORO OPINIONE
Interessante notare come il termine “investimento” tanto caro e ben compreso, chiaro, nella mente dei marchigiani quando si tratta di ambito personale, sia assolutamente sconosciuto in termini di collettività. I finanziamenti statali vengono assegnati sulla base di un progetto, che deve essere basato su un piano di ritorno (lo stato sa che con quell’investimento, negli anni, avrà un ritorno economico). In assenza di un progetto valido quei fondi statali non arrivano, non ci sono, non vengono assegnati, non esistono (non si deve concepire il commento “ma non si potrebbero utilizzare tutti quei soldi per…?” no, quei soldi ci sono per quel progetto o non ci sono). La rete ospedaliera provinciale così com’è ha costi di gestione insostenibili (lo sa lo stato e lo sa la regione) e offre un servizio che non potrà essere efficace come quello che può dare un ospedale unico, il quale razionalizza il personale (ricordiamoci che si inizia a sentire l’effetto del numero chiuso e i medici neospecializzati son pochi e ambiziosi, vanno negli ospedali che hanno alta specializzazione e sfruttano a pieno le loro capacità), riduce i tempi d’attesa, riduce il numero di trasferimenti, ha una casistica tale da poter attrarre investimenti e creare i presupposti per un’alta specializzazione.
Per chi parla della “spersonalizzazione” che c’è dietro i grandi numeri dei grandi reparti: sì, è vero, da medico, ammetto che questo rischio c’è. Però diciamoci chiaramente una cosa: il paziente deve ricevere la migliore cura possibile, poi e solo poi, se c’è tempo, ci si può permettere di “coccolarlo” o “farlo sentire a casa”. C’è pure da dire che è più faticoso lavorare in un reparto con 30 pazienti invece che 10, ma siamo formati per grandi numeri. Inoltre, va detto che è ben diverso vedere una malattia “particolare, più rara” una volta ogni tre anni rispetto al trattarla una volta ogni sei mesi. I medici si formano anche con la casistica e ospedali più grandi hanno casistiche migliori. Questo è a garanzia del paziente, non a suo sfavore.
Conclusione? Penso proprio che la politica, in sinergia con i rappresentanti tecnici responsabili del sistema sanitario regionale, debba lavorare molto sulla comunicazione e far comprendere chiaramente cosa significhi mettersi nell’ottica della costruzione di un ospedale unico.
non mi sembra giusto
pienamente d’accordo con Giada Aurora Forconesi ,chiudono i reparti in tutti gli ospedali,guarda Matelica,Camerino e San Severino ( Osimo e Fabriano per fare altri due esempi in regione) perchè non hanno i soldi…. ma poi trovano 120 milioni da spendere per farne uno nuovo…. a voi sembra normale ????!!!!!!
Qualcuno solleva la “anomalia” della spesa da sostenere, quando mancano i servizi essenziali.
Ma avete mica sollevata la spesa sanitariamin materia di dirigenti. Si quelli che si auto fissano obiettivi e premi. Sapete quant sono a percepire oltr 130.000 euro annuì e poi oltre 30.000 euro di premi? Questi ultimi magari per compilare un piano ferie, o per la fatiraIone elettronica. Ormai tutti siamo a guardare il dito e non la luna.
Vediamo,poi dove partoriranno di insediare il nuovo ospedale, ci sarà da ridere.
Nel frattempo se state male andate a curarvi dal “privato” .
Verghino signori vanghino, sanità regionale svendesi…..
Però mi raccomando rivotateli.
Oggi 10 ore di attesa al pronto soccorso di macerata, credo che sia una cosa talmente schifosa che neanche nel terzo mondo possono vantare. Allora invito tutti i politici a concentrarsi sulle cose semplici e a far funzionare bene quello che abbiamo, perche oltre non potete permettervi per le limitate capacità che avete nel far funzionare bene anche quel poco che abbiamo. Inoltre vi auguro di avere bisogno del pronto soccorso così da farvi provare ciò che decine e decine di persone sono costrette a vivere quotidianamente.
Il M5S si è espresso chiaramente in consiglio comunale su questo argomento in quanto è davvero assurdo pensare di costruire nuovi grandi ospedali prima di combattere i reali problemi della sanità attuale: corruzione, disorganizzazione, dirigenti incapaci nominati dalla politica.
Un mio amico ieri faceva un esempio straordinario: è come se io avessi una casa di campagna vecchia da ristrutturare ed anzichè sistemare quella pensassi che è più conveniente costruirne un’altra.
Purtroppo nei ragionamenti della politica il bene comune è all’ultimo posto, al primo ci sono senza dubbio le 1000 opportunità di intrallazzi che offre una nuova ondata di appalti per costruire nuovi mostri.
Tutto questo avviene mentre notiamo che in tutta Italia ci sono degli enormi contenitori vuoti, a volte anche pieni di macchinari nuovi, ma totalmente abbandonati.
A Macerata tutti i consiglieri di maggioranza sono favorevoli all’ l’ospedale nuovo perchè sperano che lo facciano a VILLA POTENZA, in modo che dopo aver compromesso la Valle del Chienti compromettiamo anche quella del Potenza.
Mi piacerebbe sapere dai maceratesi entusiasti dell’operazione se sarebbero così a favore se si decidesse di farlo a Tolentino o Civitanova!!
Questa non è la politica che voglio.