di Federica Nardi
Hanno lasciato Macerata e sono partiti per Milano i pakistani che ormai da settimane vivevano in via Prezzolini, dormendo nelle aree verdi, nei garage o ospitati dal parroco di Santa Croce. Il viaggio per i migranti (sono una 40ina, tra loro due afghani) è ricominciato oggi. «Il Governo ci ha trovato un posto dove stare a Milano. Siamo tutti sullo stesso pullman – hanno detto i richiedenti asilo –. Non dimenticheremo mai le persone che ci hanno aiutato a Macerata». Dopo essere stati avvisati ieri sera, questa mattina si sono radunati nel cortile dell’ufficio immigrazione di via Prezzolini, per poi partire in pullman alla volta di Milano. Si tratta dei 21 pakistani accolti dal parroco di Santa Croce don Alberto e aiutati dalla Caritas che da più di due settimane erano in attesa di una risposta alla loro richiesta di asilo e vivevano accampati di fronte all’Ufficio immigrazione, e dei 12 nuovi arrivati in città, (come anticipato ieri da Cronache Maceratesi) da soli due giorni dopo aver affrontato un lungo viaggio proprio dal nord Italia e subito ritrasferiti nel capoluogo lombardo.
«La scorsa notte il freddo è stato terribile, non ho chiuso occhio – dice Alì, 25 anni, dopo una giornata passata tra identificazione e controlli, e una notte di fronte all’Ufficio immigrazione –. Ma ora sto bene anche se il viaggio continua, non so di preciso dove ci portano». Dopo il trasferimento dello scorso ottobre di trenta pakistani in strutture del nord Italia, la storia si ripete. Nella provincia di Macerata non ci sono posti per accogliere ulteriori richiedenti asilo. La prefettura, comunque ha indetto un bando per 230 posti, oltre la metà è destinata alla stabilizzazione di situazioni precedenti.
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E gli altri,quando alzeranno le tende????
Oggi è stato confermato il finanziamento alla missione di pace in Afghanistan. I nostri soldati partono per combattere i talebani, gli afghani evitano di combattere e se ne vengono in Italia…
Per Tramannoni. O sono transfughi oppure i papà non sono riusciti a fargli ottenere l’esenzione dal servizio militare.
un po’ piu’ lontano
sarebbe stato meglio.
e i missionari italiani ottantenni vanno a rischiare in Pakistan per istruire i loro figli invece questi baldi giovani vengono ad essere mantenuti in Italia e a volte anche a delinquere
Da più parti è stato fatto notare che, stranamente, molti preferiscono arrivare fino a Macerata, per l’identificazione, piuttosto che fermarsi un altra qualsiasai città….
Perchè????
Cosa rende così appetibile Macerata rispetto, ad esempio, a Roma, Firenze, MIlano, Bologna o Venezia???
Tanto se ti identifichi a MIlano o a Macerata: NON è sempre uguale???
Oppure a Macerata si ha più possibilità, di altre città, di finire dentro al “business del richiedente asilo/protezione internazionale”??
Ma tanto se ti identifichi a Bologna o a Macerata: NON è sempre uguale???
SEMBREREBBE PRORIO DI NO!!!!
Altrimenti NON si comprende perchè chi arriva (non si capisce come arrivi, superando diverse frontiere senza documenti) non si fermi a Venezia, oppure a Milano oppure Bologna: città più grandi (e più facilmente raggiungibili in auto o treno) di Macerata… E di sicuro città con strutture più funzionali a controllare i flussi.
Città più grandi di Macerata e di sicuro con onlus caritatevoli più organizzate.
Ma allora perchè, perchè (in oltre 500 in poco più di 3 mesi), ci tengono tanto a venire a registrarsi a Macerata?????
Qualcuno che dovrebbe verificare e controllare si è mai posto queste domande?
Se non fa differenza resistrarsi a Maceratra o Pavia…. Perchè proprio a Macerata???
Oppure la differnza c’è, ma non si vede?????
Cerasi da rimarcare anche i controlli serrati che vengono svolti in tutta Italia visto che queste persone possono arrivare a Macerata senza nessun problema. Chiedere loro come hanno fatto è troppo faticoso? Se vengono via terra arrivare da trieste e gorizia senza controlli siamo messi proprio bene quanti terroristi potrebbero infiltrarsi? Se vengono infiltrati nelle navi ugualmente da notare i controlli serrati che vengono fatti ai porti
Io ritengo che la prefettura, in quanto ufficio territoriale del Governo, debba poter dare le risposte a tutte le domande che qualcuno si pone. Cronache Maceratesi potrebbe fare le giuste interviste, se è un periodico on line. Anziché far lambiccare inutilmente il cervello ai lettori.