di Marco Cencioni
«La legge italiana consente ai cittadini di opporsi anche in sede giudiziaria alle decisioni dell’amministrazione: non c’è sindaco che tenga». “Italia Nostra” torna sulla questione Green di Tolentino. Lo fa schierandosi al fianco del comitato cittadino che ha lanciato nei giorni scorsi una sottoscrizione pubblica per raccogliere fondi a sostegno di un’azione legale contro “gli intenti della Giunta Comunale che prevede una destinazione commerciale dell’area asilo nido Nicholas Green” (leggi l’articolo). Azione bollata come strumentale dal sindaco Giuseppe Pezzanesi, il quale ha dichiarato che “se l’Amministrazione e quindi la collettività dovesse ricevere danni da questo comportamento decisamente non riportante il progetto reale che s’intende perseguire, gli stessi saranno chiamati a risponderne nelle opportune sedi”(leggi l’articolo). Tale affermazione aveva già suscitato le reazione della sezione tolentinate del partito Comunista d’Italia (leggi l’articolo) e degli esponenti cittadini del partito democratico (leggi l’articolo), ma il consiglio regionale di “Italia Nostra”, associazione nazionale per la tutela del patrimonio storico artistico e naturale della nazione, risponde anche alle considerazioni del primo cittadino nei confronti del loro primo intervento, che invitava Pezzanesi a rivedere le proprie scelte in merito (leggi l’articolo) scritto, secondo il sindaco, sotto “dettatura politica”. «Respingiamo al mittente le illazioni ed i commenti malevoli nei nostri confronti e rassicuriamo il sindaco di Tolentino di aver consultato i documenti amministrativi pubblici disponibili – affermano – abbiamo anche ben compreso come l’operazione “immobiliare” sia tesa ad avere in cambio un nuovo asilo ed altri benefici, come peraltro correttamente scritto nei propri appelli dal comitato “Salviamo il Green” che si oppone al progetto. Sia permesso ora a noi di porre al sindaco qualche domanda. E’ vero che la Giunta con delibera ha espresso la volontà di modificare le previsioni urbanistiche trasformando l’area “F5”, dove si trova attualmente l’asilo Green, da “area a uso pubblico a verde e per servizi di quartiere” a “zona economica commerciale”? È vero che con tale trasformazione di conseguenza è previsto l’aumento della volumetria permessa, elevando l’ indice di copertura da 0.2 a 0.6? E’ vero che con delibera del Consiglio comunale del 30 luglio, approvata a maggioranza, è stata decisa l’alienazione, cioè la vendita al privato, dell’asilo Green e delle sue pertinenze? Leggendo gli atti pubblici citati la risposta è sì», sostiene Italia Nostra.
Per il consiglio regionale dell’associazione il problema dell’amministrazione comunale è «che il progetto è contestato da ben 4mila cittadini. In particolare, di fronte ai benefici sperati, non è ritenuta conveniente l’alienazione di un’area pubblica ad uso pubblico con un asilo pubblico tuttora idoneo e funzionante, in favore di un soggetto privato che farà un uso economico/commerciale della area con la possibilità di moltiplicare le cubature oggi esistenti, con tutte le negative conseguenze in termini di inquinamento, rumore e traffico nel quartiere residenziale, per giunta davanti a tre istituti per bambini. Ricordiamo che, come afferma l’Agenzia del Territorio, la nuova destinazione potrebbe consistere in “esercizi di vendita commerciali, centri fieristici e artigianato”. A questo punto a Tolentino si pone un problema di democrazia partecipativa – sottolinea Italia Nostra – e cioè se 4mila cittadini possano civilmente dissentire dalle decisioni della Giunta Comunale ed esprimere la propria opinione, anche ricorrendo alle vie legali, sull’utilizzo del proprio territorio, del verde del quartiere, di una area che essendo pubblica a loro appartiene. E’ il Tar Lazio, con sentenza n.11098/15, a riconoscere che “nel valutare l’interesse pubblico di una opera, l’Ente Pubblico deve tener conto del parere dei propri cittadini”. Noi condividiamo tale opinione – conclude il consiglio regionale dell’associazione – e ribadiamo pertanto la nostra solidarietà e condivisione ai 4mila cittadini di Tolentino che si oppongono al progetto».
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