di Marco Cencioni
«Gli amici di Tolentino tornano alla carica». Questa la frase con cui Andrea Pamparana ha presentato il secondo servizio sulla vicenda asilo Green, andato in onda oggi all’interno del Tg5 delle ore 13 nella rubrica “Indignato speciale”. Il primo intervento dello spazio di approfondimento di Canale 5 sulla questione – che ormai da quasi un anno sta facendo discutere tutta la città – è andato in onda lo scorso agosto (leggi l’articolo) e il giorno dopo arrivò puntuale la presa di posizione dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Pezzanesi (leggi l’articolo). E’ ancora Catia Fianchini, uno dei portavoce del comitato “Salviamo il Green dalla speculazione” a parlare ai microfoni della rete ammiraglia Mediaset per ricordare quanto accaduto nel frattempo e raccontare l’evolversi della situazione. «Un mese fa abbiamo consegnato circa 4000 firme in comune, ci hanno sostenuto cittadini di diverso credo politico – afferma Fianchini – Avevano detto che il Green doveva essere demolito perche non rispecchiava tutti i canoni di sicurezza, cosa poi smentita dal sindaco nelle sue varie interviste dove ha affermato che è perfettamente a norma: l’asilo a settembre, infatti, ha riaperto. Il 29 dicembre scorso l’amministrazione comunale ci ha presentato il progetto fantasmagorico per questa ricostruzione che di fantasmagorico ha solo i costi. Il bando che si apprestano ad aprire prevede che per un costo di circa 2 milioni di euro qualcuno dovrebbe comprare l’area, ricostruire il Green e poi provvedere a ricostruirsi un polo commerciale dove sorgerà un supermercato. Quello che noi oggi ci chiediamo è questo: chi spende milioni di euro, in un periodo di crisi, per aprire un supermercato? Tra quanti anni rientreranno questi soldi? – si domanda Catia Fianchini – Ci siamo guardati intorno e abbiamo visto che qui vicino, a Recanati, è successa la stessa cosa, è stato venduto il verde per costruire un supermercato. Parlano di bambini ma se intendono mettere due supermercati tra tre plessi scolastici, aumentando il traffico e l’inquinamento, tutto pensano tranne che a loro». «L’edilizia scolastica in Italia è un problema: chiacchere molte, fatti pochi – ha commentato dallo studio Andrea Pamparana – Per carità, i supermercati sono importanti, il commercio è fondamentale e siamo in momento economico di grande difficoltà ma non possiamo dimenticare le esigenze di bambini e genitori».
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Se non se costruisce non se magna!
proprio su un’area già perfettamente edificata bisogna costruire? Perché proprio li? Perché tanto casino se l’operazione è così sensata? Proprio sun un bel verde attrezzato e perfettamente curato? Proprio davanti ad un asilo e due scuole. Ci sono tanti ruderi da abbattere, aree in altre parti della città che andrebbero ridisegnate e migliorate? Si guadagna anche con le ristrutturazioni. E poi, caro mio, visto la “linearità” con cui si si è condotta, e si sta tuttora conducendo la vicenda, chi ti dice che a costruire sarà un’impresa locale?????? fatti na domanda e pensa……