di Marco Ricci
Non solo l’ex assessore alle attività produttive, Sara Giannini, con una consulenza come esperta economica da oltre 24mila euro per qualche mese di “lavoro” (leggi l’articolo), negli interstizi della regione Marche di posti al sole, o quanto meno in penombra, ce ne sono parecchi, in particolare per chi ha avuto o ha una militanza nel Partito Democratico. Tra bocciati dalle elezioni, dirigenti di prima o seconda fila, ex sindaci, a spulciare per quel che si può delibere e determine della regione Marche, contratti ad personam ne spuntano parecchi.
Niente di illegittimo, ma 30mila euro qui, 40mila euro là, tra segreterie, gabinetti, staff si superano ampiamente il mezzo milione di euro l’anno di spese per personale esterno alla Regione, personale che la politica traghetta sulle spalle dei contribuenti invece magari di utilizzare i dipendenti della Regione. Tutti uomini e donne senza dubbio capacissimi e posti in ruoli di fiducia, anche se sembra proprio difficile che non se ne potessero trovare di ugualmente bravi e fidati tra le migliaia di lavoratori della regione Marche. Una prassi, l’occupazione di quel che è possibile, che si ripete ogni cinque anni e che, crisi o non crisi, con i tempi sembra non cambiare mai. Modalità criticata anche da 34 democrat maceratesi che nei giorni scorsi hanno criticato duramente la linea del partito (leggi l’articolo).
Si parte così dal vertice della segreteria del governatore Luca Ceriscioli dove troviamo, come noto, l’ex sindaco di Ancona, Fabio Sturani. Se l’ex primo cittadino dorico aveva deciso di non correre per la regione, dopo una condanna della Corte dei Conti che lo ha condannato al pagamento di 30mila euro, Sturani riceverà dalle Marche oltre 35mila euro lordi di compenso annuale. Ad affiancarlo nella segreteria di Ceriscioli, l’ex segretaria del Partito Democratico di Ancona ed ex assessore all’urbanistica del capoluogo dorico, Elena Maiolini.
Praticamente tutti targati Pd sono anche gli uomini che circondano da qualche giorno il nuovo presidente dell’assemblea legislativa delle Marche, Antonio Mastrovincenzo, la cui segreteria assomiglia molto da vicino a un’assemblea del Partito Democratico. A capo c’è infatti Daniele Salvi maceratese di Castelraimondo, candidato senza fortuna alle ultime elezioni regionali, con uno stipendio di 4 mila ero al mese, rimborsi spese a parte. A fare compagnia all’ex segretario dei Ds, nel gabinetto di Mastrovincenzo troviamo gli “esperti” Gilberto Fattori, anch’egli Pd e già vice sindaco di Isola del Piano, e Giorgio Marchetti, ex presidente di Ancona Ambiente, si dice pure lui di area piddina. I due “esperti” costeranno ai marchigiani solo 2mila e 250 euro al mese ciascuno, rimborsi a parte, si intende. Ma non è finita qui, perché Mastrovincenzo deve riservare molta fiducia agli uomini Pd se, come responsabile della sua segreteria, ha posto un altro uomo di chiara militanza, Andrea Gonnella. Ex presidente dell’assemblea provinciale anconetana del Partito Democratico, Gonnella riceverà anch’egli i suoi bravi 35mila euro annui. Venendo alle segreterie dei nuovi assessori, quasi nessuno si è lasciato sfuggire la possibilità di inserire un esterno, come la legge consente ma come i tempi di crisi e di tagli avrebbero forse spinto a evitare.
Scelti tra coloro che avevano ricoperto lo stesso ruolo in passato, come prevede il regolamento, se a spezzare il monocolore democratico ci pensa l’ex responsabile del gruppo Udc in regione, a ristabilire l’equilibrio del Nazzareno ci sono ad esempio l’ex responsabile dell’organizzazione del Partito Democratico di Pesaro e un membro della segreteria regionale di Francesco Comi. Entrambi gli incarichi superano i soliti 30mila euro anni, spiccioli nel bilancio regionale ma non proprio quisquillie. E probabilmente non è finita qui. A voler perdere un paio di giorni a scartabellare delibere di nomi ne spunterebbero altri, senza contare il probabile valzer nelle partecipate con le relative consulenze. I tempi, insomma, non cambiano mai, di qualsiasi colore sia la politica e di qualsiasi istituzione si tratti. Niente di illegittimo, come detto, con alcune persone che hanno indubbiamente un’esperienza istituzionale piuttosto ampia. Ma mezzo milione di euro l’anno solo per le segreterie e gli staff moltiplicato per cinque anni, fanno due milioni e mezzo di euro a legislatura, senza contare i collaboratori di tutti i gruppi presenti in Assemblea legislativa e le altre prebende che si distribuiscono chissà dove. Un piccolo tesoretto che magari, in tempi di crisi, poteva in parte essere destinato a qualcosa d’altro attingendo, come detto, al personale della Regione e delle ex provincie. Ma per la politica, come detto, slogan a parte i tempi non cambiano mai.
***
CANDRIA (SEL): “lA REGIONE, CENTRO PER L’IMPIEGO DEI PRIVILEGIATI” – “Un inizio un po’ deludente per chi ha fatto di trasparenza, sobrietà e cambiamento le parole d’ordine della propria campagna elettorale per le regionali”. E’ critico il consigliere provinciale di Sel Esildo Candria, sugli incarichi attribuiti, dal neo presidente della Regione Luca Ceriscioli. “E’ innanzitutto una questione di coerenza e correttezza verso i propri elettori e verso tutti i cittadini – continua Candria -, oltre che di stile. La nostra regione sta attraversando da qualche anno una fase drammatica per lavoro e occupazione, con un numero crescente di giovani laureati e professionisti che lasciano le Marche per cercare opportunità altrove.
Non voglio inseguire facili populismi: gli incarichi di staff sono per loro natura fiduciari, ed è giusto che Ceriscioli e Mastrovincenzo li affidino a personalità vicine alla loro area politica, ma questo non vuol dire che di quegli incarichi non debbano dar conto, anche sul piano della opportunità.
Distribuire incarichi a chi ha perso le elezioni, come Salvi, o non poteva essere ricandidata per raggiunti limiti di mandato, come Giannini, senza specificare – nel caso di quest’ultima – mansioni e criteri di scelta, non ha nulla a che fare né con l’annunciata trasparenza, tantomeno con il cambiamento.
Quegli incarichi avrebbero potuto essere affidati a personalità di profilo diverso, magari scelte tra quei giovani con una competenza tecnica d’eccellenza, come ce ne sono tanti nelle Marche, o tra personalità di indiscussa esperienza professionale. Invece si è scelto di replicare la vecchia prassi del ripescaggio tra politici.
Se si vuole affrontare l’ondata di antipolitica è necessario farlo con gesti concreti anche su questo terreno – conclude l’esponente di Sel, che pochi mesi fa ha rinunciato al gettone di presenza del Consiglio provinciale per non pesare sulle scarse risorse dell’istituzione -, altrimenti, invece della promessa casa di vetro, la Regione continuerà ad essere vista come il solito centro per l’impiego dei privilegiati”.
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Una volta era la rastrelliera dove veniva messo il fieno per l’alimentazione degli animali da stalla; devono essersi aggiornati…
Da Esildo Candria di Sel riceviamo:
“Un inizio un po’ deludente per chi ha fatto di trasparenza, sobrietà e cambiamento le parole d’ordine della propria campagna elettorale per le regionali”.
E’ critico il consigliere provinciale di Sel Esildo Candria, sugli incarichi attribuiti, dal neo presidente della Regione Luca Ceriscioli, alla morrovallese Sara Giannini e sulla nomina di Daniele Salvi a capo gabinetto del presidente del Consiglio Mastrovincenzo.
“E’ innanzitutto una questione di coerenza e correttezza verso i propri elettori e verso tutti i cittadini – continua Candria -, oltre che di stile. La nostra regione sta attraversando da qualche anno una fase drammatica per lavoro e occupazione, con un numero crescente di giovani laureati e professionisti che lasciano le Marche per cercare opportunità altrove.
Non voglio inseguire facili populismi: gli incarichi di staff sono per loro natura fiduciari, ed è giusto che Ceriscioli e Mastrovincenzo li affidino a personalità vicine alla loro area politica, ma questo non vuol dire che di quegli incarichi non debbano dar conto, anche sul piano della opportunità.
Distribuire incarichi a chi ha perso le elezioni, come Salvi, o non poteva essere ricandidata per raggiunti limiti di mandato, come Giannini, senza specificare – nel caso di quest’ultima – mansioni e criteri di scelta, non ha nulla a che fare né con l’annunciata trasparenza, tantomeno con il cambiamento.
Quegli incarichi sarebbero potuti essere affidati a personalità di profilo diverso, magari scelte tra quei giovani con una competenza tecnica d’eccellenza, come ce ne sono tanti nelle Marche, o tra personalità di indiscussa esperienza professionale. Invece si è scelto di replicare la vecchia prassi del ripescaggio tra politici.
Se si vuole affrontare l’ondata di antipolitica è necessario farlo con gesti concreti anche su questo terreno – conclude l’esponente di Sel, che pochi mesi fa ha rinunciato al gettone di presenza del Consiglio provinciale per non pesare sulle scarse risorse dell’istituzione -, altrimenti, invece della promessa casa di vetro, la Regione continuerà ad essere vista come il solito centro per l’impiego dei privilegiati”.
Io pensavo che non esistesse più l’ufficio di collocamento, ma forse PD sta per partito dell’impiego, ma dopo un anno che uno è iscritto si prende la disoccupazione?
@ Yri Paoletti
A seconda di come tira il vento basta avere in tasca la tessera giusta: una volta sei disoccupato, un’altra un posto te lo trovano…
Se poi vuole dormire nella bambagia basta che lei abbia una tessera e un suo parente una di un differente colore… Anche questa è l’Italia
Diceva Leo Longanesi (ma qualcuno attribuisce la frase a Flaiano) che al centro del tricolore, al posto dello scudo sabaudo, andava collocata la scritta “Tengo famiglia”;
Attendiamo ora l’indignazione del pd maceratese che aveva fatto sottoscrivere a una trentina di appartenenti al pd provinciale un pepato documento contro la nomina di sara giannini. Stavolta niente? Come mai? Contrordine?
Che schifo sta’ politica!!!
Complimenti veramente!!..ma ci vorrebbe che quei 4000 euro al mese li debba investire in supposte!!
Grazie a chi continua ancora a votare ste persone prive di vergogna
Senza parole! Tranne che tutti i membri del direttivo provinciale PD maceratese e di quello regionale debbono, secondo me, dimettersi immediatamente. Altrimenti, facile previsione, faranno terra bruciata attorno a loro.
Sono curioso di sapere cosa ne pensano Biagiola, Lambertucci, Iesari e Bonmarito. Avranno lo stesso giudizio che hanno avuto per la Giannini?”
Ma di cosa vi meravigliate? Questi del PD non rappresentano più i lavoratori, i pensionati, i giovani, i disoccupati… Rappresentano solo se stessi: hanno la bocca e quindi mangiano.
I responsabili sono tutti quei c…ni che li hanno votati.
Ormai in Italia contano i politici e i neri.
Le parole di Candria sono più che condivisibili. Chiare e nette, dal punto di vista della sua parte politica
Ma io non ci sto capendo niente coi 34 democrat . Il problema per loro è di soldi, di sperpero di denaro pubblico, o di persone ? I renziani che vogliono? Vogliono che Ceriscioli rinunci a distribuire incarichi, oppure vogliono per loro gli incarichi? Fatemi capire chi, e perché, si agita questa tempesta
Salvi e Giannini, ma di andare a lavorare così, qualche anno solamente…….proprio non se ne parla eh??!! Noi “persone normali” lo facciamo o l’ abbiamo fatto per oltre 40 anni, a Voi la parola “LAVORO” vi terrorizza!! Così NOI CONTRIBUENTI dovremo continuare a mantenervi e magari continuare a leggere o sentire le vostre chiacchiere senza capo né coda. Non siete stati eletti? State a casa e trovatevi un lavoro vero. Basta.
Per Andrea Caprodossi
Penso che la scelta di Salvi nello staff del Presidente Matrovincenzo sia vegognosa ed offensiva esattamente come quella della Giannini e di tutti quegli esponenti del PD riciclati in senso al Consiglio ed alla Giunta della Regione Marche.
Penso che quella pur esigua luce di speranza che Renzi aveva fatto intravedere si stia spegnendo a gran velocità.
Penso che Ceriscioli, partito con i jeans ed il treno da Pesaro per Ancona al fine di mandare segnali di novità, stia facendo esattamente come Spacca quanto a lottizzazione di incarichi e favori ai gruppi di potere (ad esempio, per i posti letto in più già concessi alla sanità privata).
Penso che il PD provinciale e quello regionale siano complici e al tempo steso protagonisti di questo mercanteggiamento di posti lautamente retribuiti in seno alle istituzioni regionali, condotto in maniera arrogante e sprezzante ai danni di migliaia di giovani che hanno studiato, che si sono sudati il diploma, la laurea e magari pure qualche master di specializzazione, e oggi rimangono a guardare i privilegiati della politica piddina che occupano tutti i posti disponibili, sia quelli indispensabili sia quelli che non servono a niente e che sono stati creati solo per favorire questo o quell’altro esponente del PD.
Se questa è la politica nuova, se questo è cambiare verso, beh, allora penso che io sono Napoleone Bonaparte.
@Caprodossi: al suo appello ha risposto solo Giuseppe Bommarito, peraltro semplice cittadino non esponente pd.
Le altre anime belle del suo partito ci staranno pensando? Come mai non rispondono?
Invece qual è il suo, di giudizio? Positivo sia per la nomina di salvi che per quella di giannini, suppongo?
@Caprodossi: ho letto solo ora il tuo invito ad esprimere la mia opinione sulla nomina di Daniele Salvi come capo di gabinetto del presidente del consiglio. Mi inviti a nozze. Non ho affatto timore nel dire che, seppur diverse sono le condizioni e gli “accordi” politici che sono alla base delle due nomine le trovo entrambe poco opportune e sintomo di un vecchio modo di far politica che speravo fosse cancellato per sempre. Ma che cosa credi, che i nostri elettori siano tutti talmente accondiscendenti come te dal non giudicare le scelte del presidente della giunta e del consiglio? Io non penso che queste operazioni facciano bene al pd, che facciano crescere la credibilità del partito nell’opinione pubblica. È sufficiente tendere l’orecchio in strada, nei bar, guardare nei social e così via per capirlo. Ma bisogna farlo con spirito critico e libero…
Da firmatario della nota critica non già solo contro l’incarico a Sara Giannini ma nei riguardi di un intero sistema che gestisce politica e partito a proprio uso e consumo, è naturale che disapprovo quanto è accaduto anche con Daniele Salvi. Siamo all’evidenza di una situazione che di certo non nasce oggi e che contribuisce ad alimentare la crisi di territori privi di politica e di degni rappresentanti anzitutto sul piano morale. Pronti a collocare e a collocarsi nonostante, fatti alla mano, ben poco deponga a loro favore. Incazzarsi con chi denuncia tutto questo, però non contribuisce a risolverlo, perchè si scade in un penoso populismo incapace di distinguere. Lo stesso che poi tiene in vita i personaggi di cui, invece, dovremmo politicamente disfarci al più presto. Hanno già dato, nel modo che purtroppo conosciamo.
ad Emiliano Liberati e Teresa Lambertucci
Apprezzo quello che scrivete qui, ma mi chiedo perché (voi due e tutti gli altri 30 firmatari della precedente nota critica) non ne firmiate un’ altra adesso e subito. Nel qual caso (improbabile mi sembrerebbe ….!), avreste tutta la mia stima, approvazione e sottoscrizione. Personalmente non ho nulla contro le persone di Sara Giannini, il Dott. Daniele Salvi o il Dott. Francesco Comi. Tutto il mio disprezzo, invece, per il metodo da “ditta” spartitoria del “nostro” PD provinciale e regionale, di cui loro e molti altri sono allegri fautori. Il famigerato documento dell’assemblea provinciale PD del 20 Giugno 2016 (scritto, per altro ed in buona parte contro di te, Teresa!) testimonia inesorabilmente, per quanto truccato da improbabilissimi intenti di rappresentazione local-provinciale, la volontà arrogante della “ditta”. In questo marasma di interessi clientelari, il Dott. Comi, segretario PD Marche, chiede a tutti uno sforzo di “unità” ….. Ma de che ….!!!!????
Un caro saluto ….. Prof. Alfredo Maulo
… mi scuso …. ovviamente quel documento del PD provinciale di cui sopra è datato 20 Giugno 2015, non ahahahah …2016!
Rispondo anche io alle varie sollecitazioni che qui sono state avanzate. Il documento da noi sottoscritto non voleva essere contro tizio o caio ma contro una politica ricompensativa che ancora oggi assegna incarichi, consulenze non si sa bene quanto necessari, senza tener conto delle reali esigenze, del merito e soprattutto delle competenze. Il nostro comunicato volevo essere un monito al Presidente Ceriscioli, espressione del Pd, a dar seguito alle promesse elettorali di cambiamento, di rinnovamento della classe dirigente e di trasparenza nella gestione politica. La nostra indignazione resta ferma di fronte al perpetuarsi di vecchie pratiche basate su accordi di basso profilo finalizzati alla spartizione di cariche ed incarichi pubblichi. Così come il nostro era un appello al Segretario Regionale affinche’ garantisca una fase politica nuova, dove il vero valore non sta nell unita’ di aree e sensibilità ma negli intendi e soprattutto nel porre fine a vecchi ed impopolari metodi di gestione, non più tollerati dai Cittadini. Vorrei infine dire al Prof. Maulo, che ringrazio per la sua partecipazione al dibattito e quindi alla vita democratica del nostro Pd, che sottoscrivere un altro documento sarebbe solo una replica di quanto già fatto e detto, tuttavia come Dirigenti del partito, non smetteremo di sollecitare processi migliori, più trasparenti, più rispettosi di regole e soprattutto più incisivi per migliorare le condizioni economiche e sociali dei marchigiani. Questo è’ quello che ci viene richiesto da tutti, iscritti e non, simpatizzanti ed elettori. In questi tre giorni abbiamo ricevuto decine e decine di richieste da Dirigenti e semplici Iscritti a sottoscrivere il documento.
A Roberta Belvederesi
Tutta la mia stima per te, grazie di cuore per il riferimento alla mia persona. Benissimo! approvo! Aspetto solo che tu e gli altri 31 firmatari chiediate, tramite pubblico appello qui o altrove, a “iscritti e non, simpatizzanti ed elettori ….. decine e decine di richieste da Dirigenti e semplici Iscritti a sottoscrivere il documento” (me compreso, s’intende) di sottoscrivere quel documento a cui ti riferisci, che ho apprezzato molto e ben conosco. Un caro saluto.
Prof. Alfredo Maulo
Prof. Maulo, è del tutto evidente la contrarietà nei confronti anche dell’imbarazzante vicenda Salvi. Perchè nel momento in cui si scrive che il partito non può essere oggetto di una gestione interessata da parte dei soliti soggetti con tutto ciò che ne consegue, è altrettanto evidente la critica che si muove ed un intero modo di fare e di pensare la politica. Se dovessimo scrivere una nota di biasimo per ogni scelta simile alle ultime due, dovremmo sostanzialmente fare solo questo. Credo che serva alzare una voce comune in tutti i luoghi interessati e tra la gente per portare allo scoperto, definitivamente, una classe dirigente che intende solo sopravvivere a sè stessa soprattutto nei territori. Pieni di “yes man” e “yes woman” disposti a tutto pur di esserci e avere un ruolo, nel segno di un provincialismo politico che rende anche la nostra terra un luogo pieno di nulla, ora come prima. In attesa che anche dalle nostre parti nasca il PD.
ad Emiliano Liberati
La ringrazio e concordo (la terza persona formale solo perché non ci conosciamo personalmente). La ringrazio soprattutto per il Suo giudizio tutto brillantemente contenuto in tre parole: “imbarazzante vicenda Salvi”. Mi pare di capire che Lei, Lambertucci e Belvederesi, i soli iscritti del PD provinciale in cui mi riconosco (ovvio, mi riferisco solo a questo dibattito qui su CM) siate, presumo, a giudizio dell’attuale assemblea provinciale di yes-man, allegri “monatti” di manzoniana memoria, la cui sola presenza è sintomo di malattia e di morte. Anche io, come voi tre, presumo sempre a giudizio di quei dirigenti peracottari, puzzo di malattia e di morte. Aspetto solo di vedere, in mancanza di ogni confronto salutare dentro al PD provinciale (ahi …. il suo famigerato documento minaccioso del 20 Giugno 2015!), chi si “ammalerà” (politicamente s’intende!) per primo. Sono vecchio, non ho nulla perdere (se non il mio onore, figuriamoci!) e nulla da guadagnare. Non interverrò più qui neppure se chiamato in causa. Ho già dato!