Dopo la denuncia di un operaio (leggi l’articolo) che ha lavorato nei cantieri della superstrada che collegherà le Marche con l’Umbria e che sostiene una mancanza di cemento in una delle galleria, quella chiamata La Franca, il presidente della Quadrilatero, Guido Perosino scrive all’assessore regionale alle Infrastrutture Paola Giorgi. Perosino si rifà a quanto già dichiarato dal presidente dell’Anas Pietro Ciucci, che sosteneva non solo il fatto che la denuncia fosse infondata, ma che i materiali utilizzati per la realizzazione dell’opera fossero superiori a quanto previsto nel progetto. «Aderisco pienamente a quanto tempestivamente le ha comunicato il presidente Ciucci – scrive Perosino –, non solo per gli elementi tecnici esposti, che abbiamo condiviso ma, più di ogni altra cosa, per le ampie rassicurazioni contenute. La collaborazione tecnica tra Quadrilatero e Anas è essa stessa un elemento di qualità dell’opera: le confermo che i controlli finora effettuati tramite la nostra Alta Sorveglianza risultano costanti e correttamente eseguiti».
Perosino aggiunge che «proprio il calcestruzzo, tra l’altro, è il materiale principalmente oggetto della collaborazione instaurata tra la Quadrilatero e il Gruppo interforze, nata dalla firma del protocollo di legalità a suo tempo siglato con le prefetture di Macerata e di Perugia. Infine, la reputazione e robustezza tecnico-economica del contraente generale Val di Chienti scpa depone a favore di una tranquillità che non lascia molto spazio a congetture prive di riscontro». Sulle affermazioni dell’operaio, raccolte dalla trasmissione Report di Rai Tre e anticipate ieri, chiarisce che contengono «numerose incongruenze e deficienze di ordine tecnico, oltre a rilevanti contraddizioni: questo ci autorizza a pensare che essa non abbia alcuna solidità a fronte degli allarmanti contenuti». Perosino assicura che, comunque sia, «faremo tutto quanto in nostro potere per estendere quei controlli che anche un minimo e pur lontano sospetto giustamente richiede. Porteremo tempestivamente i risultati delle verifiche a conoscenza dei cittadini, delle istituzioni e della stampa».
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Ma la figura dell’assistente contrario nei lavori pubblici che fine ha fatto? Una volta, specialmente nei lavori pubblici c’èra l’assistente contrario. Un tecnico pagato dall’ente committente, con il compito di verificare tutti i giorni che l’opera in costruzione venisse eseguita secondo il capitolato d’appalto. Se l’istituzione di tale tecnico esiste ancora, è l’unica persona che potrebbe dichiarare tutta la verità sulla idoneità statica dell’opera; anche perché farebbe parte delle persone responsabili.