La superstrada 77 nel tratto da poco inaugurato
di Maurizio Verdenelli
La strada è bellissima, da quel nastro d’asfalto si gode un panorama mai visto dell’altopiano (splendido nel suo innevamento adesso) ma appare poco trafficata. Il responso giunge da ‘sondaggisti’ inediti ma attendibili. Sono gli operatori commerciali che s’affacciano lungo i 9 chilometri del tratto Bavareto-Colfiorito della ‘nuova’ Valdichienti, inaugurata dal ministro Lupi il 16 scorso e dal suo vice Nencini, con gran stuolo di autorità e i vertici passati e presenti della soc. Quadrilatero (leggi l’articolo). E con un ospite d’onore, il prof. Mario Baldassarri: il ‘papà’ della superstrada. Che ha strappato gli applausi più convinti osservando che dell’opera ‘non si è dovuta occupare la magistratura’. Così come della ricostruzione post sisma di cui l’infrastruttura è la ‘figlia’ più riuscita. Ed attesa seppure con diversi, contrapposti stati d’animo.
Dieci giorni, dunque, che dovevano ‘sconvolgere’ il mondo (commerciale) dell’altopiano ma che per il momento registrano il latinissimo ‘queta non movere’. Non stappano per il momento, bottiglie di spumante, prudenti gli anti-superstrada. Si limitano a scambiarsi opinioni, l’esito di ‘interviste’ estemporanee fatte al bancone o al tavolino del caffè o del ristorante, agli autotrenisti di passaggio. I quali, benedetti!, non appaiono scesi di numero. “La nuova strada in realtà è apprezzata: vedo le luci dei fari, la notte. Significa che è abbastanza frequentata” afferma controcorrente Dario Cellini (bar Barchetta). Mentre Annunziatina Ricci (“Botteguccia dei vecchi sapori”) toccando ferro, constata il medesimo afflusso della clientela pre-apertura. E all’ex sindaco di Serravalle di Chienti, Venanzo Ronchetti: “Che fretta c’era?! Perché non hanno atteso di concludere sino a Foligno, per l’inaugurazione ufficiale? Che poi sarà a giugno…”. E qui tutti fanno gran mostra di scetticismo: “prima di ottobre vedrete non se ne farà nulla..”. E scappa pure qualche “speriamo”. In effetti il ‘nastro tricolore’ finale era stato annunciato dal presidente della Quadrilatero, Guido Perosino, per aprile al massimo. Prima della ‘rettifica’ di 10 giorni fa: “Beh, diciamo che si finirà a giugno”. Previsione ribadita da Pietro Ciucci, presidente di Anas, gestore ora dell’arteria. Che in effetti trafficatissima non dovrebbe poi essere, considerati che i volumi sulla ‘vecchia’ Valdichienti sono rimasti perlopiù lo stessi. Lunghe fila dietro ansimanti tir che salgono lunghe le tortuose ‘rampe’ verso Colfiorito.
Chi scrive ha percorso in questi dieci giorni almeno tre volte il tratto senza incontrare auto né tir -certo sarà stato un caso. Qui le motivazioni sono diverse. Gli autisti dei tir, attentissimi alle ‘ragioni’ del serbatoio, avrebbero infatti rivelato che i due percorsi sono equivalenti, metro più metro meno, Preferiscono così tirare dritto senza troppi e ripetuti cambi di direzione e ‘giravolte’ (“mio figlio, la prima volta, neppure si é accorto del tratto aperto” mi rivela il commerciante maceratese, Giancarlo Travaglini). Resta inoltre non senza insidie il pur ‘pezzo’ che unisce la superstrada a Colfiorito. Davanti al museo archeologico (MACo) la strada si restringe a meno di una corsia e mezzo ed è impossibile in quel punto il transito contemporaneo su opposte direzioni dei tir. Senza contare poi la presenza di un centro abitato piuttosto affollato e la necessità poi per gli automobilisti d’immettersi sulla statale in un ‘nodo’ intricatissimo, corrispondente all’ex caserma AUC di Foligno. Un autentico centro commerciale: la grande sede dell’Ente Parco, sportello bancario, importante supermercato, ristoranti, bar, negozi, ufficio postale. Un’area che la Quadrilatero si è impegnata a razionalizzare con parcheggi, segnaletica a terra e pure piantumazione in quella che fu il famigerato campo 54 dove il regime fascista internò i propri oppositori, molti dei quali finirono all’Abbadia di Fiastra (trasformata in campo di concentramento) prima che nei lager nazisti.
Gli spalti del Franchi domenica scorsa
Inoltre, in attesa della ‘rampa’ verso Foligno, a non entusiasmare gli automobilisti è anche il limite di velocità (90 km/h) nei lunghissimi tratti delle gallerie che in alcuni casi, sono ora ‘strozzate’ ad una corsia con un’ulteriore limite (40 kmh). Insomma il periodo è quello di un pieno collaudo: chi vivrà vedrà. Anche se un ‘fenomeno’ simile l’abbiamo già visto qualche mese fa e continuiamo a vederlo tuttora. Parliamo della scarsa frequentazione della ‘bretella’ sul ponte San Giovanni Paolo II° inaugurato dopo un rilevante ritardo, ad ottobre. “E’ chiaro: pendolari ed autotrenisti hanno già fatto i conti. Attraversare il ponte rappresenta un aggravio di percorrenza in più, rispetto al precedente percorso. E al costo del carburante, diminuito ma pur sempre alto per via delle accise, tutti guardano. La bretella resta soprattutto per dare respiro alla circolazione post eventi al Centro fiere di Villa Potenza” dice chi vive in zona.
Ponte San Giovanni Paolo II
Destini, analoghi ma necessariamente transitori, di due infrastrutture lungamente attese e per il momento poco gettonate. Tuttavia in attesa di completamento. Dalla seconda, la Valdichienti, Serravalle e le zone montane continuano però ad attendersi un possibile rilancio economico. A breve partirà la ‘gara’ per l’area leader di Taverne e vedremo se la comunicazione resa veloce funzionerà da viatico, per la prima volta per un graduale processo d’industrializzazione. L’attesa è forte nel comune che perde 100 abitanti ogni 5 anni. Tanto che domenica sera, il sindaco Gabriele Santamarianova non ha perduto l’occasione, incrociandolo nell’area Vip dello stadio ‘Franchi’ (intervallo di Fiorentina-Roma) di sollecitare così Germano Ercoli: “Venga a mettere una fabbrica da noi. L’opportunità è d’oro”. E l’industriale civitanovese: “I tempi sono così critici che possiamo al massimo tenerci stretto quello che abbiamo…”.
Gabriele Santamarianova
Con Santamarianova anche Venanzo Ronchetti ed un terzo amico. Racconta l’ex sindaco ‘del terremoto’: “A Firenze siamo andati su invito di Andrea Della Valle (‘Diego? No, lui preferisce soffrire a casa..’ ci ha detto il fratello). La famiglia è sempre molto gentile con noi nel ricordo del palas ‘donato’ ai tempi del sisma. E quando ci ha visto nell’area Vip, il presidente viola, molto euforico per il vantaggio della sua squadra, ci ha salutato con calore: ‘I marchigiani portano fortuna, dovete venire sempre’. Il pareggio giallorosso è arrivato ad un attimo appena dall’esserci congedati dal presidente. Tanto che io, romanista, ho dovuto reprimere l’esultanza, svicolando verso la tribuna. Che dire? E’ stata una bella serata. Però io e Gabriele abbiamo lasciato Firenze con due tristi presentimenti, dopo aver incontrato Della Valle ed Ercoli. Che forse non saremo più invitati per i prossimi big match a Firenze e ,di contro, che ai nostri inviti non risponderanno, almeno adesso, quelle industrie che permetterebbero alla nostra gente di vivere un futuro meno difficile”.
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Me fate pena tutti quanti….. Invece di preservare il verde ed investire nelle molte zone industriali già presenti nelle marche dove la metà dei capannoni sono tutti sfitti e abbandonati, qui si pensa addirittura di costruire per vedere le auto e i bilici sulla strada. Certo che ragioniamo sempre al contrario…. Poi non ci lamentiamo del dissesto idrogeologico, costruire senza un senno logico solo per far contento il partito politico di turno.
Cmq consiglio ai vari sindaci delle zone limitrofe alla nuova superstrada di abbassare il limite ai 70 orari, anzi facciamo 50 poi ci piazziamo un bell’autovelox giorno e notte (ben nascosto mi raccomando!) almeno le entrate sono garantite di sicuro.
@Daigass: condivido prefettamente. Del resto nella miopia ci viviamo quotidianamente, basta guardare un TG qualsiasi.
A Bavareto (imbocco superstrada direzione Foligno) si è costretti ad arrivare alla nuova rotonda e poi tornare indietro per imboccare la rampa di accesso. La segnaletica è fuorviante e molti sbagliano strada. Il nuovo tratto ha senso come prosecuzione del costruendo da Muccia, al momento è poco funzionale perchè per raggiungere gli svincoli si deve fare strada accessoria. Quando sarà aperto il tratto Muccia-Bavareto nessuno uscirà più a Bavareto, ma sarà ben conveniente (circa 25 minuti di giadagno solo per il tratto marchigiano) proseguire fino a Colfiorito e, tra un bel po’di mesi io credo ancora, a Foligno. Da Muccia a Foligno ci vorrà lo stesso tempo per fare Sforzacosta-via Roma a Macerata con il passaggio a livello chiuso (se non si blocca..)
Sarebbe opportuno migliorare l’ingresso allo svincolo di Bavareto (provenendo da MC) perché ad oggi ci sono blocchi di plastica su metà carreggiata (all’inizio della rampa) che fanno sembrare la superstrada ancora chiusa…. Vedo tante macchine proseguire dritto…..
Il valico e dintorni è una zona bellissima ed ancora lontana dalla conoscenza della “massa”.
Invece di inquinarla apposta con traffico e cementazione cercate di renderla veramente fruibile ai turisti e relative famiglie.
Chessò, parchi attrezzati (stile “città della Domenica” di Perugia), istituzione di un centro visite a piedi con riassetto di sentieri per un escursionismo soft anche per anziani o con ridotta mobilità, valorizzare la zona umida, e non ultimo la parte archeologica da potenziare e “survoltare” 😉
Cazzarola! Come dice giustamente 46, postà che dovemo ‘mpastracchiò pure la gloria pe lì quadrì !?!?!
Non ve bastene quelli imboscati con tutti ‘sti cantieri ?!?
(in caso non sete manco boni come politici…)
Domenica scorsa siamo partiti da San Severino alle 15 con due macchine direzione Roma.
Io sono passato come da 30 anni a questa parte dal Cornello e gli altri da Colfiorito per vedere la nuova strada inaugurata.
Ritrovo da Zengoni a Spoleto. Io sono arrivato 20 minuti prima di loro.
Al ritorno non so perchè hanno optato per il Cornello anche loro.
Per accontentare i criticoni senza senso, si sarebbe dovuto realizzare un’opera molto meno costosa e più congeniale alle esigenze del posto. Ad esempio: chiudere completamente al traffico per tutti i veicoli a motore la vecchia SS77 per il tratto Muccia Colfiorito; realizzare per lo stesso tratto in mezzo ai boschi un sentiero mulattiero percorribile solo a piedi o con asini e muli. In questa maniera, l’impatto ambientale sarebbe stato impercettibile e sicuramente sarebbero risorti anche i Da Varano che avrebbero ripreso il controllo della zona.
Superato lo scoglio dell’imbocco a Bavareto, mi è sembrato un sogno raggiungere Colfiorito come un rusciu d’ovu.
Nei paesi civili sviluppano PRIMA il trasporto ferroviario (e la nostra tratta Civitanova-Fabriano avrebbe davvero bisogno di un bel rinnovo/raddoppio), costringendo – come in Svizzera – gli autotrasportatori ad usare quel mezzo nelle tratte dove disponibile.
Comunque continuiamo a cementificare, poi non lamentiamoci se alla prima pioggia ci scappano i morti…
Qualcuno mi può dire se le case editrici di atlanti stradali sono state finalmente avvisate di inserire il nuovo tratto di superstrada Foligno Muccia anche se solo come strada in costruzione?
I navigatori satellitari suggeriscono agli automobilisti la possibilità di utilizzare questo nuovo tratto di strada come alternativa agli altri collegamenti tra il Tirreno e l’Adriatico?
Si è mai pensato di fare un po’ di sana pubblicità ricordando che finalmente non sarà necessario spendere “un botto” di pedaggio autostradale tra Roma e Teramo per venire comodamente nelle Marche?
Gli autotrasportatori sanno che c’è un’alternativa alla Roma-Teramo, alla E45 e alla Firenze-Bologna per svalicare gli Appennini?
@ Ravich
Sarebbe necessario cominciare a elettrificare la Civitanova-Fabriano, così come è stato fatto per la Ascoli-San Benedetto del Tronto e la Teramo-Giulianova. Inoltre, sarebbe necessario riaprire la Fano-Urbino.
Distruggendo il nostro paesaggio rischiamo di perdere definitivamente anche una gigantesca occasione economica, in un momento in cui bisogna rivedere il modello di sviluppo consolidato e purtroppo fallimentare adottato fino ad oggi. Tra qualche anno, quando il paesaggio già ferito dell’altopiano sarà completamente devastato da capannoni vuoti, pseudo centri commerciali e “le menti eccelse” saranno riuscite a trasformare un luogo unico in qualcosa di orribilmente simile a tanti altri della Regione, ne riparleremo. Intanto illudiamo chi ci abita, fino adesso ha funzionato. Tra le priorità non c’è lo sviluppo imposto su modelli standard, ma la rivendicazione di un diritto cronicamente disatteso in Italia: quello alla trasparenza e alla partecipazione alle decisioni che riguardano il territorio. Purtroppo soltanto sensibilizzando e tenendo conto della percezione di chi ci vive, si può legittimare una battaglia per la tutela del paesaggio e qui scivoliamo nella questione culturale. Il comportamento politico e culturale che potrebbe rivoluzionare il nostro paese, con riferimento al merito, è purtroppo ancora influenzato dalla nostra tradizione culturale clientelare, della cultura degli amici degli amici, della politica delle lobby politiche, che mettono le persone sbagliate nei posti sbagliati, gli incapaci a gestire cose molto delicate e per le quali occorrono competenze e senso civico.
Beh, intanto ci si potrebbero organizzare corse al trotto clandestine.
Che forse è necessario fare qualcosa di più per agevolare l’imbocco alla svincolo di Bavareto sulla mare-monti e dare più facilità e visibilità alla ‘nuova viabilita’ intorno alla quale sono meritoriamente impegnati gli uomini dell’Anas in queste ore e in questi post inaugurazione, è dimostrato questa mattina dalla notizia (scritta dalla brava Sara Santacchi) del tir contromano sul tratto serravallese. Per fortuna (c’è da dire…) non passava nessun’altro sulla superstrada!
Tranquilli, quel tratto di superstrada è destinato a rivelarsi il non plus ultra per praticare una variante inedita ed avveniristica d’uno sport che ha profonde radici nella tradizione maceratese, una variante che battezzerei Ruzzola ad Alta Velocità. Tale disciplina agonistica, grazie alla presenza sul tracciato di lunghe gallerie, vi potrà essere praticata al meglio anche in versione indoor. E sicuramente, sulla spinta delle numerose frequentazioni in alto loco che gli amministratori pubblici della Val di Chienti hanno sempre a portata di mano, si riuscirà ben presto ad organizzarvi regolarmente un campionato mondiale della specialità, una vera e propria Formula 1 della Ruzzola, un grande evento per una grande opera, una manna dal cielo per il territorio.
Ma questi sono pazzi ancora cemento anche in quelle belle realtà naturali, ma valorizzate l’agricoltura, il turismo, ignorantoni e la gente vi vota pure……che pena….., un consiglio a queste classi politiche così lungimiranti, investitevi, invece di investire su altri capannoni vuoti, che è meglio
…Pochi in superstrada…che strano eppure la quadrilatero doveva essere la soluzione a tutti i mali..frotte di imprenditori dovevano investire nell’area leader????!!!!ricordo ancora che di fronte al lago di Caccamo secondo i convinti fautori di quest’opera fondamentale per superare l’isolamento della nostra regione???!!!doveva nascere un centro benessere, un mega resort e chi più ne ha più ne metta…con l’imu dei nuovi capannoni si sarebbe finanziata l’opera che alla collettività non sarebbe costata poi tanto…peccato che al contrario a noi cittadini è costata tantissimo senza dimenticare che ci sono stati anche 5 morti!…
Chi critica la la nuova superstrada è perchè non la mai fatta più di 2 – 3 volte l’anno, magari tra Pasquetta e il 1 Maggio!
Sono 15 anni che faccio avanti e indietro tutte le settimane, e anche quei soli 9 km appena aperti si sentono, soprattutto in condizioni meteo difficili!
Non credo che i paesi che vengono attraversati dalla vecchia ss77 ne risentiranno, anzi potranno uscire dalle loro case più tranquilli e star sicuri che nessun camion gli piombi più dentro il salotto!!!
Il turismo ne sarà sicuramente avvantaggiato così come l’indotto della valle in generale.
Con questa nuova superstrada, una volta tutta completata, anche uno di Foligno che ha una tabaccheria a Civitanova potrà fare il pendolare, ma stiamo scherzando di aprire industrie avulse dal contesto, poi in questo periodo?
Immagino che il proprietario della casa di Serravalle, sfondata un paio di volte recentemente, sia contento dell’apertura.
Invece all’autista che è riuscito ad imboccare la strada contromano, toglierei la patente, ha sbagliato per evitare di arrivare alla rotatoria e tornare indietro (500m circa di strada in più da fare).