Morte nei cantieri della Quadrilatero, cinque provvedimenti di non luogo a procedere e una assoluzione durante l’udienza preliminare che si è svolta questa mattina e che vedeva sei persone imputate per l’omicidio colposo del 54enne Vito Gentile, pugliese, che morì il 23 settembre del 2011 a Muccia. Imputati erano Tommaso Angelo Giacovelli, legale rappresentante della ditta Giacovelli srl di Bari, Paolo Paoletti, 44 anni, di Camerino, titolare della ditta Idralstrade srl, Ernesto Tedeschi, dirigente della società affidataria Grandi lavori Fincosit spa dell’area di cantiere accesso Zulu 2/a, Luigi Iovine, ingegnere, coordinatore per l’esecuzione dei lavori della Quadrilatero spa, Vincenzo Lomma, ingegnere, responsabile dei lavori per le opere viarie del maxi lotto 1, e Quinto Valeri, dipendente della ditta Idralstrade di Muccia. Secondo l’accusa, ognuno degli imputati, a vario titolo, avrebbe avuto responsabilità nella morte di Gentile. Secondo l’accusa, sostenuta dal pm Luigi Ortenzi, l’uomo, dipendente della ditta Giacovelli, era morto mentre si trovava su di una rampa, investito da un camion guidato da Valeri. Gentile era morto poco dopo essere stato investito. Oggi il giudice Domenico Potetti ha disposto il non luogo a procedere per Giacovelli ,Tedeschi, Iovine, Lomma, Valeri e ha assolto Paoletti (che aveva scelto di fare il processo con rito abbreviato) perché il fatto non sussiste. Il pm aveva chiesto sei mesi e il rinvio a giudizio per tutti gli altri imputati.
(Gian. Gin.)
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