Sopralluogo alla galleria La Franca dei tecnici dell’Anas, una ispezione con il georadar effettuata questa mattina nel tunnel che si trova nel comune di Foligno e che fa parte delle opere della Quadrilatero. A lanciare l’allarme su quella galleria un operaio intervistato dalla giornalista Giovanna Boursier per la trasmissione Report di Rai Tre (che andrà in onda domenica sera) (leggi l’articolo). Le telecamere di Report questa mattina hanno ripreso il sopralluogo. L’operaio, che ha lavorato al cantiere della Quadrilatero, aveva rivelato che nel tunnel c’è meno cemento di quanto previsto (a suo dire 10 centimetri anziché 40 o 50). Sulla vicenda l’assessore regionale alle Infrastrutture Paola Giorgi ha scritto al presidente dell’Anas, Pietro Ciucci. L’assessore dice: «Riteniamo opportuno ricevere garanzia circa la sicurezza dell’opera. Siamo consapevoli che le dichiarazioni riportate dall’articolo (qui il riferimento è una anticipazione del Corsera sul servizio di Report) potrebbero non essere veritiere e soprattutto si riferiscono a questioni già in fase di verifica da tempo, ma la sicurezza dell’infrastruttura chiamata in causa è per noi un elemento prioritario».
E conclude che «qualunque dubbio in merito alla sua sicurezza deve essere immediatamente rimosso previa accurata verifica» di cui chiede essere informata costantemente. Anche Ciucci ha voluto dire la sua e definisce «sorprendente» il modo «in cui è stato dato credito ad una denuncia anonima priva di riscontri». Il presidente Anas dice di essere stupito perché è stato dato credito ad «affermazioni prive di qualsiasi fondamento e di così enorme gravità». E poi spiega che per «la galleria “La Franca” la qualità e la quantità dei materiali utilizzati (calcestruzzo, ferro, centine) risulta ben superiore rispetto a quanto previsto dal progetto esecutivo, e senza alcun aumento dei costi, trattandosi di corrispettivo per lavori “a corpo”. Peraltro, nell’ambito dei protocolli di legalità sottoscritti dalla nostra società Quadrilatero con le prefetture di Macerata e Perugia, sono stati adottati controlli specifici sulla qualità del calcestruzzo condotti dal Gruppo interforze e tesi a garantire la completa tracciabilità ed originalità delle forniture».
Il presidente dell’Anas aggiunge che da una indagine condotta lo scorso anno su circa il 25% dell’opera, «non è emersa alcuna criticità in merito a sottospessori né a vuoti a tergo dei rivestimenti». Comunque, «come previsto dalle procedure Anas in caso di denunce anonime, è stata disposta l’estensione di tali verifiche tramite tecnologia georadar sull’intera galleria e le relative attività sono iniziate già nella giornata di oggi, alla presenza delle telecamere di Report». Ciucci aggiunge che l’opera non è stata completata e quindi il collaudo deve essere ancora fatto.
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Presumo sarebbe la prima volta che, per un opera, addirittura si siano utilizzati più materiali di quanto richiesti da un progetto…
Però, se si andasse a fare dei controlli approfonditi, saremmo tutti più sicuri e tranquilli, no??
Con i tempi che corrono in merito agli appalti per lavori pubblici, sembrava troppo bello che il completamento della S.S.77 fosse stato immune da qualsiasi critica per quanto riguarda la serietà statica dei lavori.
E se risultasse tutto regolare? Chi paga le verifiche?
Seguivo sempre con molto interesse i servizi di Report ma ultimamente mi è sembrato che dalle inchieste serie e circostanziate si sia passati a show giornalistici.
Messa in termini così contrapposti la cosa si fa molto interessante perché se disgraziatamente la galleria cascasse per davvero si potrebbe poi discutere se è cascata per poco cemento o per troppo. Inoltre è bene controllare col georadar, anche perché in qualche intercapedine potrebbe esserci andato a finire Carlo Magno (l’indizio dato dal fatto che quella galleria si chiama La Franca non va affatto trascurato).
Gian Nicola… se risultasse tutto regolare staremmo più tranquilli e avremmo in ogni caso la consapevolezza che oltre al giornalismo da 73esimo posto nella classifica mondiale per correttezza dell’informazione e libertà di stampa abbiamo anche qualcosa di buono come Report che anziché fare sensazionalismo avvisa l’ente e aspetta e documenta le verifiche prima di trasmettere il servizio.
Qual’è il problema i costi? con tutto quello che costa la quadrilatero?
inoltre se si pensa che abbiano esagerato si vada a vedere quante volte le denunce che hanno fatto erano vere e quante volte Report invece è stata condannata.
Piaccia o no la funzione della stampa seria è proprio questa, o quantomeno non è quella di stare sempre dalla parte dei potenti e pubblicare supinamente tutto quello che scrivono e in certi casi, consentitemelo, “danno a bere”.
Le richieste di danni in questi casi oltre che immorali e illegittime sarebbero, e spesso lo sono proprio, delle intimidazioni e un invito “Razziano” al farsi gli affari propri. Un tentativo di imbavagliare e basta.
Fa benissimo, giustissimamente, l’Anas a non sottovalutare la cosa, come sta facendo, e mettendosi a disposizione della stampa, seria e vera, dimostrando coi fatti proprio che questa fa bene il suo lavoro e rispettandolo pienamente.
Io sinceramente non vedo problemi e nemmeno le ragioni dell’ironia di qualcuno.
Come se non fossero mai crollati ponti, addirittura durante il collaudo (con vittime!) o come se non avessero mai costruito i piloni di un ponte su una frana come da notizie di qualche giorno fa.
E poi il famoso servizio non è ancora andato in onda: stasera lo vediamo e ci faremo un idea chiara sulla faccenda. o No?