di Monia Orazi
Report, la trasmissione d’inchiesta di Rai Tre punta i riflettori sulla Quadrilatero. Nel mirino la galleria La Franca, in territorio di Foligno, che avrebbe delle carenze strutturali gravi secondo uno degli operai che l’ha costruita. La notizia è apparsa in anteprima on line sul sito della trasmissione condotta da Milena Gabanelli. Giovanna Boursier è l’autrice dell’inchiesta televisiva sull’Anas che sarà mostrata domenica: “Questa è la volta della galleria, l’arcatura, le spalle – dice l’operaio oscurato nel volto e nella voce, disegnando lo schema su un foglio – in questi due punti che devono tenere lo sforzo (al termine dell’arco superiore e all’inizio della parte verticale che scende a terra n.d.r.), qua cemento non ce n’è! Ce ne sono dieci centimetri, dovrebbero essercene 40, 50 cm. Non c’è lo spessore, può cascare. Essendo in zona sismica, trema, si rompe e passa sotto”.
Un altro problema sono i vuoti, incalza la giornalista di Report. “Durante la lavorazione si alza il materiale e viene vuoto, dovrebbe essere riempito con cemento alleggerito dal polistirolo, non è stato messo”, prosegue l’anonimo operaio. “Tutto quel tratto è fatto male, ma questa è la peggiore che ho fatto. Quando si fanno i controlli, per vedere se il materiale ha caratteristiche buone, si solo su una macchina, una betoniera”, spiega ancora il dipendente. Per risparmiare? Chiede la giornalista, sui soldi ed il materiale, annuisce l’operaio: “Il cemento non è andato qua, le bolle alla società sono state fatte uguale. Io a mio figlio dico sempre di non passarci, perchè è pericoloso. Meglio la strada vecchia che quella nuova”.
La seconda parte del video mostra il presidente dell’Anas Pietro Ciucci: “Ma questi operai che ne sanno più del direttore dei lavori, del progettista stesso dove sono?”. “Loro le fanno le gallerie”, ribatte la giornalista. “Le gallerie vengono controllate, non è possibile dare un giudizio della gestione dell’Anas legata a tali episodi. Andremo a verificare tale indicazione con la massima attenzione, a prima vista mi sembrano affermazioni difficilmente confermabili”, conclude il presidente Anas. La galleria La Franca è a doppia canna, si trova nel tratto Foligno-Pontelatrave, è lunga oltre un chilometro ed è stata realizzata in un settore orografico molto complesso, a circa 700 metri di altezza. L’abbattimento del diaframma della galleria è avvenuto nel dicembre 2010, nel corso di una cerimonia a cui era intervenuto anche Gian Mario Spacca, presidente della Regione Marche.
Guarda il video di Report in basso
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Poi succedono i casini…essendo anche in zona sismica io non ci scherzerei!
Troveranno sicuramente la maniera per coprire tutto …..
Forse saranno affermazioni difficilmente confermabili, e la costruzione sempre a regola d’arte, almeno fino a quando i controlli sul materiale (calcestruzzo-ferro etc.) si fanno a campione o su un determinato campione, pronto e magari fornito dallo stesso fornitore-appaltatore che esegue i lavori, come mi risulta, sia per per le opere eseguite tra privati.
Chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa quel che lascia non sa quel che trova!
Per un secondo, leggendo il titolo, credevo si parlasse della maceratese Galleria della Aqua Perennis (gia pomposamente chiamata in precedenza Galleria delle Fonti)
Però leggo che andranno a controllare… Lo facessero pure a Macerata non sarebbe male
finchè nn ci scapperà il morto…
io ho lavorato in galleria,e so cm funziona anche nelle gallerie delle svolte del fiunco ditta era Lanari e Rozzi e dopo fatto lo stato di avanzamento viene fatto il getto con le casseformi sul camion e puo darsi che per centrare bene la direzione e posizionare bene la cassaforma da una parte ci va piu cemento e dall’altra rimane 10-15 centrimetri ma per adesso non è caduta.
Adesso un operaio si permette di fare affermazioni del genere. Non conosce le normative di costruzione? E’ un servizio assolutamente delatorio e se l’operaio ha fatto affermazioni false vanno perseguiti l’operaio stesso e chi ha fatto il servizio senza avere la documentazione di tutto (progetto, prove sui materiali, collaudi).
Sicuramente è un allarme ingiustificato. In ogni caso, se rifacessero i controlli alla presenza dei tecnici della regione e della stampa, ci passerei con più tranquillità…
Da tecnico posso dire che un controllo sull’opera è sempre possibile anche a posteriori.
La verifica degli spessori delle spalle, dei piedritti e delle volte è facilmente verificabile tramite piccoli carotaggi.
Il controllo della bontà del calcestruzzo è ancora più semplice tramite l’utilizzo di uno sclerometro (strumento per effettuazione di prove in situ, dette prove sclerometriche, finalizzate ad accertare la stima speditiva della resistenza meccanica di elementi strutturali in calcestruzzo).
Benché si tratti di prove empiriche, per esperienza diretta posso affermare che un calcestruzzo si scarsa qualità è facilmente individuabile.
Spero che l’ANAS e chi di dovere faccia le dovute verifiche che, qualora risultassero rispondenti alle normative vigenti, dovrebbero portare all’avvio di procedimenti verso chi ha fatto la denuncia.
Sta diventando uno sport troppo diffuso sparare nel mucchio … anche grazie ai molti malaffari italiani.
Nell’articolo si legge: “il cemento non è andato qua, le bolle alla società sono state fatte uguale.” Cosa vuol dire che il cemento, o i soldi che si dovevano spendere per il cemento hanno preso un’altra strada? A questo punto, credo che il controllo lo dovrebbe fare la magistratura.
Valentini, ha poi denunciato gli operai e gli autori della trasmissione? In particolare, quell’operaio di cui subito si era messa in giro la voce che rubasse il carburante? Sono certo che il nuovo presidente dell’Anas, Armani, le darebbe manforte.