di Maurizio Verdenelli
«A gennaio saranno aperti al traffico i primi 9 chilometri del tracciato, dallo svincolo di Colfiorito in Umbria allo svincolo di Serravalle di Chienti nelle Marche, e nei mesi successivi sarà aperta al traffico tutta la nuova tratta». Parola del presidente della ‘Quadrilatero’ Guido Perosino che dopo tanti ‘sussurri e grida’ nelle ultime settimane riguardo ad un’inaugurazione ‘sempre più in là’ (leggi l’articolo), nonostante che ormai i lavori possano essere dirsi conclusi, ha messo un punto di chiarezza. Anche se non di inaugurazione della tratta, si tratta di un’apertura al traffico. Per il fatidico taglio del nastro bisognerà forse aspettare l’agenda del ministro ai Trasporti ed Infrastrutture, Maurizio Lupi (che qualcuno vorrebbe sull’altopiano il 17 gennaio) ma intanto sul nastro d’asfalto che taglia fuori Colfiorito dalla grande comunicazione, si potrà viaggiare. La situazione era in effetti diventata un po’ imbarazzante considerato che era ormai sotto gli occhi di tutti l’agibilità dell’arteria. Che è attesa dagli automobilisti, forse meno dagli operatori commerciali (non tutti, c’è da dire) della frazione folignate.
«Tra un anno sentiremo la botta!» dice qualcuno e il riferimento non è, tocca ferro, ad un eventuale scossa tellurica su un territorio ad alto rischio sismico ma, intuitivamente, al possibile contraccolpo economico. Il riferimento è per chi non si fermerà più per una sosta sull’altopiano delle patate rosse. «E cosa possiamo inventarci noi, per farli fermare?! – dicono ancora a Colfiorito nei bar – A Serravalle di Chienti c’è la prova di come andrà pure da noi. E’ bastato solo che la statale 77 fosse deviata in parallelo dal centro abitato perché negozi, bar ed altri esercizi commerciali deperissero». A Serravalle, c’è da dire, la superstrada non provoca ‘dolori’ come dentro il confine umbro, anzi nell’ultimo comune di confine della provincia maceratese serpeggia prudente aria di trattenuta soddisfazione per aver ottenuto lo svincolo a Bavareto, avendo rischiato che il progetto della Quadrilatero osservasse solo la ‘fermata’ di Muccia. «Sarebbe stato per noi un secondo terremoto» tuonò allora il sindaco Venanzo Ronchetti, prima che Quadrilatero ed Anas facessero marcia indietro.
Le parole di ‘chiarezza’, Perosino le ha pronunciate oggi durante la visita dei vertici della società sui cantieri dei due assi Perugia-Ancona e Foligno-Civitanova Marche in occasione della ricorrenza di Santa Barbara, protettrice dei minatori. A conclusione della messa all’ex campo base di Colfiorito, lungo la Valdichienti, il presidente ha detto: «Per i lavori della SS 77 è stata impegnata una notevole forza lavoro, con picchi che hanno raggiunto mille persone dispiegate lungo tutti i cantieri».
Ferdinando Casini e Antonio Pettinari durante l’inaugurazione del ponte San Giovanni Paolo II a Villa Potenza
Poi l’annuncio, un po’ a sorpresa, dell’apertura dei 9 chilometri della tratta ‘della lunga attesa’ Bavareto (Serravalle)-Colfiorito, senza attendere per il momento bande, majorettes ed autorità. Imitando in questo, forse inconsapevolmente, il presidente della Provincia di Macerata, Pettinari, che dopo ritardi ed accelerazioni stakanoviste (con turni pure notturni) quest’estate aveva rotto gli indugi aprendo al traffico (attualmente scarsino) il ponte sul Potenza intitolato a papa Giovanni Paolo II°. Poi inaugurato un mese più tardi presente l’onorevole Pierferdinando Casini, presidente della commissione Difesa che con le strade non c’entra poi moltissimo, a ben vedere. Ma tant’è. Il servizio agli utenti, la comunicazione, la viabilità, il movimento non può più attendere come una genuflesioncella settecentesca il sempiterno rito del nastro tricolore e relative eccellenti ‘visibilità’ a beneficio di flashes e telecamere.
Per la Quadrilatero Marche Umbria Spa è stata quella di oggi una giornata di buona visibilità dopo alcuni silenzi. Contemporaneamente alla cerimonia sull’Altopiano, l’Ad Eutimio Mucilli ha presenziato infatti ad un’altra cerimonia nella galleria Campodiegoli, a Cancelli di Fabriano, lungo la Perugia-Ancona. La galleria, insieme a quella del valico di Fossato, supera il confine tra due regioni che si vorrebbero divise nei nuovi confini. Un tratto ‘caldo’ quello fabrianese, come noto. Mucilli ha incontrato gli operai che, sotto la gestione commissariale del contraente generale Dirpa in amministrazione straordinaria, hanno ripreso quest’estate le attività di cantiere e riavviato le opere lungo la direttrice. L’Amministratore delegato ha ricordato che: «grazie al massimo impegno di tutti, i lavori ad oggi sono in linea con il cronoprogramma presentato dal Commissario. Questo stesso cronoprogramma è parte integrante del contratto di vendita del complesso industriale di Dirpa, che nei giorni scorsi è stato aggiudicato ad Astaldi. Le attività, quindi, potranno proseguire nei tempi indicati non appena definita la cessione al nuovo soggetto, in un quadro di rinnovata affidabilità».
Tuttavia adesso, tutti gli occhi sono puntati sull’altro ‘versante’ della Quadrilatero, al prossimo 2015, quando, appena dopo capodanno, auto e camion inizieranno a transitare velocemente laddove erano costretti spesso a lunghe file su tortuosi tornanti. Colfiorito incrocia da parte sua le dita sperando in una Befana propizia, quella cara vecchietta della cui popolarissima festa agli inizi degli anni 80, dopo una breve soppressione, l’allora Presidente Sandro Pertini promosse la gradita restaurazione. Avvenne durante un incontro con le scolaresche, su richiesta da parte di una ragazzina di Serravalle di Chienti, Alessandra Conti. «Signor Presidente, può far tornare la Befana?». «Sì, perché no? Ne parlerò con il mio amico Spadolini (allora presidente del Consiglio ndr)» fu la risposta del leggendario ‘Sandro’. E così fu.
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Chiedo scusa, ma vorrei dire: se il tratto di strada è finita la si aprisse e lasciamo stare i politici.
Tanto più che a gennaio di lupi sull’altipiano se ne troveranno senz’altro anche senza perdersi dietro all’agenda del Ministro, per quanto riguarda poi i timori delle genti di Colfiorito essi non hanno assolutamente ragione di essere in quanto v’è da presumere che le migliori menti maceratesi aiuteranno anche i vicini folignati a vincere la nuova sfida epocale.
Comunque il Piano di Colfiorito ricade in parte anche nel comune di Serravalle di Chienti e vi sono aziende di patate anche lì… ricordo non tanti anni fa 5 o 6 dissi a uno di questi ” ma adesso se vi costruiscono la superstrada come fate? Sarebbe il caso che vi consoriziate per fare una specie di autogrill-mercato coi banchetti per vendere lì le patate” risposta: “eh, tanto prima che la finiscano…”
Capateve sta patata addè!
Altrove, in frangenti simili, s’è saputo evitare la squalifica ad anonima Terra di Passaggio riconvertendosi in extremis in Terra di Massaggio. In tal senso sia la memoria della tappa di viaggio del giovane Casanova che il mito della patata locale possono qui aiutare ad affrontare la sfida del progresso.