La corsa per aprire prima della fine dell’anno è cominciata. Probabilmente subito dopo Natale. Il lavoro di chi è incaricato di completare la segnaletica orizzontale (le famose ‘strisce per terra’) pare infatti doversi dilatare al di là di venerdì 19 prossimo, data che i rumors danno per il fatidico taglio del nastro del tratto Bavareto (Serravalle di Chienti)-Colfiorito della superstrada mare-monti. Per la verità questa data era fissata – fonte eccellente, pur riservata: il governatore Spacca- per sabato 13. Tuttavia la complessità degli ultimi ritocchi, dopo che era stata chiusa per una decina di giorni, la variante per Bavareto a fine ottobre, sta provocando un allungamento del traguardo ambito: quello dell’approdo sull’altopiano della superstrada Civitanova-Foligno. Sull’altopiano, dicevamo, dove subito dopo Plestia, un metro o due superato il cartello di Colfiorito, in territorio umbro, è stata allestita in questi giorni la rotatoria per la deviazione del traffico fuori dal centro abitato della frazione folignate. Come noto, il completamento dell’intera variante della statale 77 è prevista, stando al direttore generale della Quadrilatero Spa, Guido Perosino, per aprile prossimo con l’agognato ‘arrivo’ a Foligno, ‘capoluogo’ martire come Serravalle di Chienti del terremoto del ’97 di cui la superstrada rappresenta, pur in un contesto di un dibattito di nette contrapposizioni e ‘distinguo’, il sigillo infrastrutturale nel quadro di una ricostruzione perfetta. Anche se a questa anca fideisticamente il 10%. Sono passati 17 anni e 3 mesi da quel 26 settembre quando l’Italia accorse sull’Altopiano. Forse per l’ultima volta nella sua storia moderna. La crisi economica e il susseguirsi delle catastrofi così poco naturali, a ben vedere, ci hanno reso tetragoni. Inoltre non ci sono più risorse per sostenere uno sforzo come quello che Roma profuse. Vennero da queste parti un papa, tre Presidenti, due premiers e la ‘più bella gioventù’ del Belpaese, ricca di fama. Ci fu a sostenere l’Italia virtuosa che prometteva e manteneva, un modello marchigiano di successo. Il risultato? Una Ricostruzione da 1° posto con epicentro Serravalle di Chienti. Onestà, serietà, trasparenza. Altro? Certo: solidarietà, efficienza, coesione. Il senatur Cesarino Monti, sindaco a Lazzate dei ‘concorsi padani’, avrebbe passato il Natale ’97 sotto le tende dei ‘terun’! Rob de matt! Diciassette anni appena ma tutto è mutato. Salendo da Pieve Torina è facile imbattersi in alunni dalla pelle scura, serissimi: sono i ‘nuovi abitanti’ che rimpiazzano i vuoti dell’abbandono. Più su ancora, lungo i tornanti dell’Eremo dei Santi, greggi pascolano sotto l’occhio vigile dei pastori… all’interno di moderni Suv che non temono i prati. Superata Plestia ecco la rotatoria che taglia fuori da Colfiorito il grande traffico sulle ali del grande nastro d’asfalto della superstrada. E’ questa la nuova sfida. Fare di un’infrastruttura epocale, un’epocale opportunità. Un patto pesante ma ineludibile per la gente dell’Altopiano: intercettare il cambiamento, il movimento. Perché, a cavallo tra Marche ed Umbria, questa Terra non più ‘di Mezzo’ non si trasformi in una ‘Terra di Passaggio’. E basta.
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La superstrada per questi piccoli paesi è una grande opportunità per lo sviluppo economico delle nostre terre. Gli abitanti e gli amministratori di questi piccoli paesi devono imparare a non chiudersi a riccio riguardo al mondo che va avanti, per esempio molti imprenditori quando decidono di aprire un’impresa prima di tutto controllano che ci siano delle buone e comode vie di comunicazione. Questi piccoli paesi da tempo sono nel sottosviluppo proprio perché sono andati avanti con vie di comunicazione vecchie di 60 anni oltre per mancanza di una mentalità dell’accoglienza. La superstrada porterà progresso e sviluppo ma sta a noi aprirci mentalmente al mondo che avanza.
A questi piccoli paesi, cominciando da Serravalle giu’ fino a Foligno la Superstrada portera’ la morte definitiva. Sara’ come transitare a Valcimarra, Bistocco e Campolarzo. Tanta tristezza.
@ Stella
“A questi piccoli paesi la Superstrada porterà la morte definitiva ”
Invece prima !?!?
Non fate i pessimisti l’italia si riprende arriveranno soldi da tutta europa expo porterà i re magi e con essi i doni desiderati. buon natale novella antica senza soldi freddo e fame .
@stella: invece con i tir che si incrociano a Bavareto (magari buttando giù ogni tanto un muro di una casa) e con concentrazioni di PM10 a Gelagna Bassa che neppure a Milano….quei paesi vivono forse?
Le vie di comunicazione per essere vincenti devono mettere bene in evidenza le eccellenze che incontrano nel loro tragitto e promuoverle.
Una calda raccomandazione all’ Anas : mettete pure in questo tratto il limite di 90 km/h come gia c’è nel tratto Muccia-Valdiea,lo stesso limite di velocita’ della “vecchia” statale.Quindi doppia beffa: da un lato l ‘ennesimo crimine ambientale son l assenso di tutti (o quasi…)i quali sperano in un possibile ma altamente improbabile rilancio economico della zona, dall’altro dover probabilmente viaggiare alla stessa velocita’ di prima e non poter neppure usufruire di un (inutile ….) guadagno di tempi di percorrenza.Consiglierei inoltre al sig: Marchigiano Europeo che ha idee cosi’ illuminanti in primis di non nascondersi dietro ad un nome di fantasia , secondo di pensare 2 volte prima di dare del “sottosviluppato” a certe popolazioni locali … pensi che potrebbe essere solo una questione di punti di vista .La invito solo a pensare che sviluppo ha dato l attuale tratto della superstrada alle localita’ montane dove questa è gia’ stata aperta (mi viene in mente Bistocco , Ponte la trave, ecc…) : nessuno si ferma piu’ quindi i ristoranti e i bar chiudono e la gente mette cartelli tipo “vendesi” sulle case.
La frase fatta del “mondo che cambia” spesso è un palliativo che nasconde le speculazioni e gli interessi delle solite lobby e gruppi di interessi ma intanto manda fumo negli occhi alla popolazioni locali spesso illudendole.
Finalmente la Civitanova Marche – Foligno è più vicina. Purtroppo Macerata rimane sempre sulla”collina”. C’è un Ordine del Giorno del mio Partito l’UDC per completare la Via Mattei – La Pieve, approvato sotto la Giunta Meschini che aggiunto al tratto in programma della Soc. Quadrilatero S.p.A. Uscita: Crosciano (Superstrada) Via La Pieve. Unirà le due vallate del Chienti e Potenza dando alla nostra città un’ uscita tutta propria a due passi dalla Piazza della Libertà. In questa città si è fatta sempre molta fatica politica a parlare di strade, spesso sono stato anche richiamato a stare più calmo. Ho sempre condiviso lo storico progetto dell’ex Senatore Mario Baldassarri, tanto che qualche mese fa (se non è per Lui un sacrificio) ho chiesto al Centro Destra maceratese di proporlo a Sindaco di Macerata. Tutti muti e irriconoscenti. Oggi le nostre scelte andranno verso le forze popolari per dare una definitiva svolta a questo Capoluogo. Ivano Tacconi capo gruppo Udc Comune di Macerata.
Signor Aldo Del Bianco con il suo commento ha dimostrato di essere molto indietro rispetto al mondo che avanza e le confermo che questi piccoli paesi sono da tempo nel sottosviluppo per la mentalità antiquata che li ha contraddistinti in tutti questi anni. Lei pensa che chi vuole investire nelle nostre zone sia ancora disponibile a percorrere quelle vecchie stradacce che per fortuna molti di noi non percorreranno più con l’apertura del nuovo tratto di superstrada?? Lei ancora crede alla favola delle lobby e delle attività commerciali che chiudono ogni volta che si aprono delle nuove vie di comunicazione? Di solito quando apre una moderna via di comunicazione le attività commerciali aumentano basti vedere Pieve Torina, Maddalena di Muccia, Pievebovigliana, Camerino, Serravalle di Chienti e aggiungo anche Visso; siamo noi che dobbiamo adattare la nostra mentalità al progresso e allo sviluppo solo così le nostre terre possono andare avanti.
Autostrada del Sole (Milano-Napoli): Km 760. Iniziata nel 1956, finita nel 1964.
Superstrada 77 Civitanova-Foligno: Km 110. In 30 anni ancora non hanno finito!! Ma cosa volete festeggiare?????????
@Aldo Del Bianco
Forse la superstrada, come dice lei, ha portato alla quasi alienazione di paesini che prima forse avevano qualche piccola speranza di “crescita”, in particolare, come lei ha sottolineato, nelle piccole realtà commerciali come bar e ristorantini.
Con lo stesso processo però non è detto che gli stessi paesini non abbiano giovato di situazioni positive.
Vengono citate proprio Bistocco e Campolarzo, un mucchio di case di pietra attraversate da una strettissima striscia di asfalto e che fino alla fine degli anni 80 erano congestionati da camion, automobili, rumore, vibrazioni, smog, gas da combustione, ecc…
Penso che almeno qui la superstrada ha portato, se non altro, quiete e un’aria un po’ più respirabile.
Ho la patente di guida da oltre 30 anni e chi non lo ricorda il semaforo di Bistocco e le lunghe code per attraversare quel posto?
All’epoca non avevamo nemmeno le catalitiche… Quanto veleno abbiamo rilasciato tra quelle case?
Sono nato nei posti interessati dai lavori attuali e, in cuor mio, mi auguro che spostino al più presto il traffico lontano dai paesi.
Solo così l’ambiente sarà un po’ più conservabile.
E le attività commerciali?
In genere sono di servizio per i locali e non credo che ne risentiranno se tutto il traffico non passa più esattamente davanti.
Anzi…
Se il posto merita la gente ci va appositamente ed esce al casello e se inoltre è pure tranquillo, e non affogato di traffico, penso che ci si possa andare anche più volentieri; e perché no anche a viverci.
@Stella: vivi in un altro mondo, grazie a quelli come te non ci sarà mai progresso in questo paese. Peraltro, se uno decide di vivere a Valcimarra (fermo restando che presumo sia una scelta e non un obbligo decidere dove vivere, no?), penso sia meglio anche per lui avere la comodità di potersi spostare magari per andare a lavorare a Tolentino o a Foligno in tempi rapidi invece che percorrere una strada in cui basta avere nel punto sbagliato un camion per metterci una vita per fare pochi chilometri.
@Marchigiano Europeo lei continua chiamare questi paesini sottosviluppati e io le continuo a dire (senza pero’ offendere nessuno) che è solo questione di punti vista.Sicuramente la superstrada portera’ collegamenti piu veloci e rapidi e minor pericoli per chi viaggia(rigorosamente a 90km/h?).Nessuno pero’ pensa a cio’ che si perdera’ e che gia’ si è perso per sempre?Sicuramente il paesaggio della zona ,e chiedo scusa se purtroppo sono innamorato del “bello” ovvero dei boschi delle valli delle colline dei monti della nostra zona,(la terra una volta dava da mangiare il cemento fara’ lo stesso sul lungo periodo?) ha subito una ferita bella grossa ed indelebile.Piloni viadotti e gallerie di sicuro non si posso definire belli , molti quasi tutti li definiranno utili in nome del progresso ma nessuno si è mai chiesto a che prezzo? Al prezzo di oltre 2 miliardi di euro e tutti gli interessi politici e privati (non dimentichiamo che la strabag che costruisce la superstrada non solo è privata ma neppure è un azienda italiana , la quale recluta per lo piu personale straniero o del sud italia).So di essere contro corrente o contro le idee dei piu’ ma il mio vuol essere un invito a riflettere che non c’è progresso se questo non è realmente sostenibile.Personalmente per me questo modo di costruire e vedere il progresso solo attraverso il cemento e gli scempi ambientali è il “vecchio” , è il sistema da combattere e che ha portato l’Italia, l’Europa. l’occidente allo stato di crisi attuale.Lo spacciano per progresso ma in realta’ è il “vecchio modello” che avanza.Saluti
Io personalmente mi sento di stare dalla parte di chi difende la nuova S S 77. Ma dove è possibile, se si potesse realizzare qualche svincolo in più, migliorerebbe la comunicazione con le altre strade. Ad esempio, da radio BAR o radio PIAZZA ho sempre sentito dire che a Pontelatrave dove è stata fatta la rotonda, rimarrebbe solo l’imbocco per Civitanova e non i due imbocchi e le due uscite sia per Civitanova che per Foligno. Io mi auguro che venissi smentito, perché un’opera del genere dovrebbe essere il più possibile una comodità di allacciamento per i paesi situati lungo il tragitto. A Pontelatrave è l’unico posto dove si può realizzare uno vincolo che non costi molto e servirebbe per allacciare meglio i comuni di Pievebovigliana, Fiordimonte, Fiastra, Acquacanina, e Bolognola. Più altri cinque comuni situati sulla direzione per Visso.
Con le migliori menti che si spendono proficuamente per valorizzarla nessun rivolgimento epocale potrà mai ridurre la ‘Terra di Mezzo’ umbro-marchigiana alla mesta condizione di anonima terra di passaggio.
Ho sempre pensato che le cose indispensabili in un posto, affinché l’uomo ci potesse vivere bene, sono l’acqua e le vie di comunicazione. Nei paesi in discussione l’acqua non manca, ma per ciò che riguarda la viabilità, la vecchia S S 77 come strada statale e di importante comunicazione che attraversa l’Italia centrale, a non voler riconoscere che per le necessità odierne, e proprio all’interno dei paesi in discussione non rappresenti una vera e propria vergogna nazionale, non significa di no capire o di non vedere, ma di non voler capire e non voler vedere.
@Lucio Tranzocchi.
Da quanto risulta l’attuale imbocco della superstrada di Pontelatrave, ad opera finita, sarà utilizzabile solo in ingresso in direzione mare ed in uscita per chi proviene dall’Umbria mentre lo svincolo nell’altra direttrice sarà realizzato poche centinaia di metri più avanti, nella zona fra Maddalena e Muccia (alle spalle del Centro Commerciale), con uscita da chi proviene dal mare ed in entrata per chi è diretto in Umbria.
Si ritiene che questa configurazione, oltre ad essere più funzionale per le direttrici Camerino-Visso, sia importante per evitare di tagliare fuori la zona commerciale di Maddalena.