Un libro inchiesta sulla Val di Chienti
mentre si prepara la festa
per il tratto serravallese

GRANDI OPERE - La giornalista Loredana Lipperini ha dedicato all’eterno tema della ‘strada’ il suo ultimo libro: “Questo trenino a molla che si chiama il cuore”. A metà dicembre l’inaugurazione della superstrada che fu, nei secoli, Romea o Lauretana a seconda della meta dei viaggiatori, e su cui passarono eserciti, papi, sovrani e avventurieri

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Loredana Lipperini

Loredana Lipperini

di Maurizio Verdenelli

I grandi riflettori della comunicazione tornano a posarsi su Serravalle di Chienti e Colfiorito per due eventi d’eccezione. Entrambi legati alla strada Valdichienti. In ordine (inverso) di tempo ecco dunque: l’inaugurazione del tratto Bavareto-Colfiorito e la presentazione dell’ultima produzione letteraria di una serravallese illustre. La giornalista Loredana Lipperini (conduttrice del programma Fahrenheit di Radio Rai 3) ha infatti dedicato all’eterno tema della ‘strada’ il suo ultimo libro: “Questo trenino a molla che si chiama il cuore. La Val di Chienti, le Marche lungo i confini” edito da Laterza. La presentazione sarà …delocalizzata a Tolentino. Il sindaco Pezzanesi e la giunta hanno infatti concesso all’associazione culturale tolentinate Rrose Sélavy  il patrocinio e l’utilizzo dell’auditorium della Biblioteca Filelfica per sabato prossimo, dalle ore 21 per un evento annunciato e molto atteso. “Sapevamo tutti noi a Serravalle, dove la biblioteca comunale è intitolata al papà di Loredana, che la nostra concittadina stava scrivendo un libro cui teneva molto, incentrato su questa terra che lei ama tanto e nella quale ritorna ogni estate” dice Venanzo Ronchetti, a lungo sindaco di Serravalle -ed anch’egli autore di un libro di prossima uscita: “Il ragazzo e l’altipiano”. “Saremo tutti a Tolentino intorno a Loredana, per festeggiarla” dichiara l’attuale primo cittadino, Gabriele Santamarianova. A Serravalle c’è pure aspettativa di novità ‘clamorose’ dal libro che la conduttrice di ‘Fahrenheit ha dedicato alla ‘strada’. Un tema …felliniano, dal ‘500 ad oggi nel cuore della popolazione di questa Terra di Mezzo e di passaggio (per due giorni ci stette pure Giacomo Casanova, in fuga da una guardia ‘amorosa’). Una terra che scivola a fatica tra i tornanti della strettissima valle che in questi ultimi anni sono tornati a risuonare dei lavori per il suo ammodernamento. Staremo a vedere e a sentire. Il libro sarà presentato da Massimo de Nardo, presente Loredana Lipperini.

Questo trenino a molla che si chiama il cuoreLeggiamo intanto alcuni ‘passi’ dalla ‘scheda’ trasmessa dall’ufficio stampa del comune tolentinate. “Il trenino a molla è l’immagine conclusiva di una delle poesie più celebri di Ferdinando Pessoa, autopsicografia, che inizia con la frase “il poeta è un fingitore”. Fingitori sono i luoghi attraversati dalla Val di Chienti, e da quella Statale 77 che fu, nei secoli, Romea o Lauretana a seconda della meta dei viaggiatori, e su cui passarono eserciti, papi, sovrani, avventurieri. A Serravalle di Chienti, in bilico fra Marche e Umbria, si scontrarono romani e cartaginesi e si fermò Casanova, insidiato, per sua onta, da uno sbirro ubriaco. Ma subito ripartì, perché il destino dei luoghi di confine è quello di essere una tappa sul cammino o terreno di scontro: non di avere vita propria”.

“Il confine, ora, è tra vita e morte sui luoghi rinati dopo il terremoto del ’97…”. Ed ecco affondare, nella ‘scheda’ il bisturi del dubbio in relazione alle ‘maxiopere’ della ‘Quadrilatero’ e al futuro delle popolazioni ai lati della ‘strada’. Saranno costrette a cambiare o migrare? Ed ancora. “Ma il confine attraversa anche altri mondi: perché la Val di Chienti è terra di fede e di paganesimo, e sulla stessa via che viene cancellata dai piloni della superstrada passarono apostoli e negromanti, e se i primi dispensavano miracoli, concedendo ai figli maschi di un villaggio di guarire la sciatica (come ancora oggi avviene), i secondi inseguivano i segreti della signora dei Monti Sibillini, che a sua volta era Grande Madre e Strega, e in alcuni casi si spinse a prendere la Vergine Maria sotto la propria protezione, e in altri si trasformò da Sibilla in Santa volante”.

Probabilmente alla Biblioteca Filelfica tolentinate, sabato prossimo, non ci sarà Guido Perosino, presidente della Quadrilatero Spa che invece vedremo di sicuro ad un mese di distanza (sabato 13 o lunedì 15 dicembre) all’inaugurazione del tratto tra Bavareto e Colfiorito. “Entro la fine dell’anno – ha annunciato – è prevista l’ultimazione di questo tratto funzionale. I lavori dell’intero asse della superstrada Civitanova-Foligno saranno completati entro aprile del 2015”.  Entro quella stessa data sarà consegnato anche il tratto tra Muccia e Bavareto. L’inaugurazione del tratto serravallese – fortemente voluto, insieme con il sen. Mario Baldassarri, dall’allora sindaco Venanzo Ronchetti- sarà dunque a metà dicembre. “Molto probabilmente sabato 13 dicembre, o al massimo lunedì 15” mi rivela il Governatore delle Marche, Gian Mario Spacca. Per quella data tutto dovrebbe essere pronto ed una grande festa popolare saluterà tradizionalmente questo ennesimo cantiere realizzato. Sulle prime i ‘rumors’ davano per il 31 ottobre o al massimo per la prima decade di novembre il fatidico taglio del nastro. Tuttavia solo venerdì 31 ottobre, alle ore 17, prima del ponte di Ognissanti, l’Anas ha rimosso il ‘blocco’ alla circolazione -che era divenuta principale- con l’obbligo protrattosi due settimane, del temporaneo ritorno al ‘vecchio’ budello di Bavareto. Tutto ciò per consentire nell’area l’ultimazione dei lavori della ‘Quadrilatero’.

Tomba del carro

Tomba del carro

Il tratto Sfercia-Foligno significa oltre un miliardo di euro di investimento, 35 chilometri di moderna superstrada a quattro corsie, 13 gallerie naturali, 9 gallerie artificiali, 16 viadotti, circa 9 milioni di metri cubi di terre e rocce scavati, un’occupazione con picchi di quasi mille uomini tra maestranze ed impiegati. Ha dichiarato Perosino al settimanale camerte ‘Orizzonti della Marca’: “Siamo in presenza di un territorio di indubbio valore, sia l’ambiente sia il paesaggio sono stati considerati come elemento cardine nella progettazione non come attività accessoria”. La soc. Quadrilatero ha incaricato in questi anni due gruppi di archeologi che sia in area umbra (equipe coordinata da Giorgio Franco Pocobelli) sia in area marchigiana (ccop. Kora) hanno rivelato realtà straordinarie e scoperte di grande valore. A Muccia è tornata alla luce una splendida villa romana, a Colfiorito villaggi e necropoli con la scoperta della sorprendente ‘Tomba del carro’. Praticamente è stata scritta la preistoria dell’intero altipiano come ha rivelato Cronache Maceratesi nel corso di un’intervista a Pocobelli (leggi l’articolo). In questo caso c’è da riconoscere che l’avanzare di ruspe e cantieri ha portato anche la possibilità di conoscere di questa Terra millenaria le vicende ‘recenti’ (rispetto a quelle dell’era paleontologica quando vicino al lago scorazzavano per la prima volta in Italia un milione d’anni fa bisonti, mammuth, tigri, ippopotami, rinoceronti e e cervi giganti). E tutto paradossalmente si deve al rovinoso terremoto del ’97. All’inaugurazione, il 3 dicembre 2009, del tratto Sfercia-Pontelatrave, Mario Baldassarri, presenti anche le autorità regionali umbre, dichiarò con grande passione: “Giurammo a noi stessi davanti alla disperazione e alle lacrime di chi era stato colpito tanto duramente che avremmo fatto qualcosa di molto importante per dare sviluppo e vicinanza a queste popolazioni”. E nacque la ‘Quadrilatero’ e finalmente entroterra umbro e più generalmente del Belpaese ha trovato la sua ‘way’ sulla costa marchigiana, approdando a Civitanova aprendo nuove prospettive ad una ‘coast to coast’ italiana. La festà sarà dunque lì, fra un mese e poco più a Bavareto? Sì, anche se su questa festa sembra allungarsi l’ombra lunga del libro a metà tra storia ed inchiesta della serravallese più famosa d’Italia: Loredana Lipperini, come lascerebbero intendere alcuni passaggi della ‘scheda’ sul futuro prossimo venturo di una Terra che è di Mezzo da un milione d’anni a questa parte.



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