Un calo di vendite del 70% per il Civita Center. Un numero enorme e allarmante quello subìto dagli esercizi commerciali rimasti all’interno del vecchio complesso in questo week end. Ma l’aria che tira si capisce già nel parcheggio: le auto sono quelle dei dipendenti, svanito il chiacchiericcio di sottofondo e all’ingresso saltano subito all’occhio le grate che sbarrano i 7000 metri quadrati dell’ex Iper. Un grosso animale addormentato che sonnecchia in un letargo non voluto e non cercato, un’atmosfera da lutto, questo è oggi il Civita center senza l’ipermercato trasferitosi nel nuovo Cuore Adriatico. Abbattuti i dipendenti rimasti all’interno: i clienti non ci sono e girano fra loro di negozio in negozio e parlano fra colleghi del nuovo complesso. C’è anche chi nel week end non ha battuto neanche uno scontrino. “Saranno passate 200 persone in tutto nel fine settimana – spiega Anna Valenza store manager di Optissimo – ci chiediamo che fine farà questa struttura. Noi abbiamo alcuni clienti fidelizzati che ritornano, ma ovviamente il via vai di gente non c’è più, anzi c’è stato un falso movimento di persone che entravano sabato per vedere cosa c’era rimasto, curiosi per lo più”.
Analitica Caterina Vassallo, dipendente dell’erboristeria L’isola Verde: “Il Civita Center esiste ancora, là ci sarà il cuore, ma quello che batte è qui. Noi ovviamente siamo tutti con l’umore sotto le scarpe, ce la stiamo mettendo tutta per resistere e i nostri clienti affezionati ritornano. Credo che l’Iper non abbia tratto vantaggio dal trasferimento. Prima chi veniva qui diceva: “vado all’Iper” ora chi va di là dice: “vado al centro commerciale nuovo”, il supermercato è passato in secondo piano. Qui l’Iper era il protagonista, di là è la galleria dei negozi ad essere predominante”. “Ce lo aspettavamo – commenta Roberto Olivieri, direttore della galleria del Civita Center – c’è stato un calo del 70% in questo fine settimana, venerdì faremo una riunione per discutere il da farsi, ma ci sono già delle trattative in atto per la ri commercializzazione dei locali, speriamo di riaprire al più presto con un’altra attività, forse non
alimentari. Una delle ipotesi su cui si sta ragionando è la divisione degli spazi dell’ex ipermercato. Questa non rimarrà una cattedrale nel deserto, certo forse un’analisi più attenta dell’utilità sul territorio di questo complesso andava fatta”. Il Civita Center infatti è passato da 29 negozi e un ipermercato a 16 punti vendita; molti di coloro che prima qui vendevano si sono spostati, altri invece sono rimasti, per lo più per gli affitti troppo alti che erano difficilmente sostenibili sia per i piccoli gruppi che per catene più grandi.
Chi invece tutto sommato non si lamenta sono i commercianti del centro: “E’ presto per fare valutazioni – spiega Edoardo Giordano della Confcommercio – l’afflusso di gente al centro sabato ha avuto una leggera flessione, ma poi domenica invece era tutto pieno quindi grosse e vistose variazioni non ci sono state. Il Cuore Adriatico danneggerà gli altri centri commerciali più che i commercianti del centro. Ovviamente anche l’effetto della curiosità è da valutare, per cui per adesso siamo tranquilli”. Anche le commesse di Kiko confermano la flessione del sabato e il pienone della domenica. “Poi durante la settimana, sia il giovedì che il venerdì non abbiamo visto grosse differenze sia come afflusso che come ricavi” – dicono. Più politico l’intervento di Paolo Sabatini vicepresidente Acc: “hanno fatto una porcata, il palas non porterà più gente in centro”.
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Ma va’?
Strano
è normale!!!
Non mi sembra anomalo siamo pieni di centri commerciali e tutti vanno da quello all’ultimo grido.Ma perfavore!
Che negozi sono rimasti?
Veramente io in quello nuovo ho visto tanta gente guardare..nessuna fila alla cassa. Obi ed Euronics compresi
Dai organizziamo un pullman per fine settimana, eh?
Solo per guardare??? 🙂
Si facimmo o pullmann e facimoce tutti li giri immaginari dei centri commerciali
Viva la Mafia
sono contenta……….ora il comune come giustifichera l’ennesimo scempio????
gli extracomunitari hanno lavorato domenica? bisogna sentire anche loro no!-gilda
Va bè ma il consumatore non è che può sfamare tutti… il portafogli è sempre quello e perlopiù… vuoto!
la gente sempre quella è: o va de là, o viene de qua
Il civita center è morto ….. cosa ci si aspetta?
purtroppo resterà solo il cemento ……. ma che ci faremo di tutti questi centri commerciali se poi i soldi ce li siamo finiti e il lavoro non c’è?
qui i conti non tornano…..
poi quando si accorgeranno che il nuovo centro commerciale non è produttivo, fra qualche anno, il Civitacenter avrà già chiuso, l’altro se ne andrà, le piccole attivita’ avranno chiuso, ma chi doveva reciclare qualcosa l’ha già fatto, quindi il peggio e’ solo per noi.
#civitacenterstaisereno
così il vecchio civita center si svuoterà e rimarrà un edificio fantasma come il vecchio Capacchietti prima che arrivasse l’Iper. Cannibalismo allo stato puro……
Era meglio quanno a civitanova ce se veniva per vedere un pó di mare e farsi una bella magnata di pesce.
Parlero’ da vecchio montanaro ( anche se vecchio non sono). Sinceramente sto meglio quassu’, anche se siamo rimasti 4 gatti e 3 o 4 vecchiarelli. Come costa apprezzo molto quella rimasta piu’ allo stato brado, da marina palmense a cupramarittima -grottammare.
Il Re è morto, viva il Re!
i centri commerciali si moltiplicano ma non si moltiplicano i soldi da spendere…che cosa si aspettavano?
La sinistra all’opposizione disse: “basta con tutti questi centri commerciali; basta con tutto questo cemento; vogliamo una commissione d’inchiesta per i conteggi errati degli oneri, per le false fidejussioni”. Poi vennero le elezioni, la sinistra andò ad amministrare e per prima cosa aumentò la volumetria del complesso, poi fece proseguire i lavori senza fidejussioni ed infine regalò la gestione del palazzetto ad una società sportiva privata. Come se non bastasse, da anni si sapeva che non c’era il parere favorevole per la viabilità; eppure Corvatta & Co. dissero: “andiamo avanti”, per poi arrivare ad oggi che si accorgono la viabilità essere scarsa e, guarda un po’ il caso, intervengono per fare una convenzione con un privato per realizzare una bretella a sud in cambio di volumi edificatori, cioè altro cemento. Da far notare che la bretella parallela alla superstrada la chiedemmo insieme a Taffoni ben 10 anni fa, quando poteva servire a qualcosa, ma oggi risulterà insufficiente con la viabilità che è stata inserita. Eppure gli attuali amministratori continuano ad ignorare ed a campare alla giornata. Oppure sono ignorante io che non capisco qualche passaggio ?!?!?!
vi lamentate tutti poi siete i primi a fare la spesa la domenica o durante le feste tipo a pasquetta !! andate tutti a fare la spesa nei giorni festivi vedrete cosa succederà
mi piacerebbe conoscere chi ha dato le concessioni per due centri commerciali uno di fronte l’altro mahh
Come si dice: “lo mejo a da vini'”.
Ma che notizia è, era ovvio e scontato. Non ci saranno andati neanche a parcheggiare.
non è che ci voleva uno scienziato per capire che le vendite sarebbero crollate con il nuovo centro commle a 500 mt
arriveranno i cinesi e compreranno il Civita Center soldi alla mano!
Ma va? Ridicoli!!!! Anche il mio cane farebbe scelte economiche e sociali migliori di queste. Le grandi menti del 2014
ESCLUSIVO!!!
Scoperto il vero motivo dell’ingorgo sulla superstrada!!!
Il segretario regionale del PD Comi si era presentato a Macerata per riscuotere!!!
Qualcuno avvisi la Lambertucci che adesso può uscire dal bagno dell’Autogrill…
I centri commerciali obbediscono a logiche speculative a spese dell’economia locale che ne esce distrutta. Così le 100 famiglie che vivevano di commercio ed indotto si trasformano in commessi, cassiere ed apprendisti. Sarà meglio? La colpa è della politica miope che preferisce avere subito l’introito delle lottizzazioni piuttosto che difendere il tessuto sociale ed economico del suo territorio.
Non si può fermare il vento con le mani, chi ha interesse deve inventarsi qualcosa di nuovo per utilizzare la galleria Civita Center, altrimenti verranno gli orientali e ci penseranno loro. L’Iper al nuovo cuore a giudicare dalle file alle casse, ha già sfondato, arrivarci può sembrare scomodo, ma è questione di abitudine, se l’offerta è buona, i prezzi anche, si ripagherà il costo del trasferimento in una settimana.
Ma l’Iper e’ sempre lo stesso solo che ora fa il sotto costo su tutto!!! Aspettate maggio giugno luglio quando occorrerà fare la danza della pioggia per vedere due persone in galleria!!!! libro già scritto……….
allora io sapevo (e molti sanno che èe così) che il civita center lo avevano comprato i cinesi e che chiudeva anche perché a che servono i negozi doppi? pimkie,la farmacia.l’ottico,l’erboristeria,etc..è tutto doppio e il parrucchiere si è trasferito di là ,pensavo che si erano trasferiti tutti sinceramente o che l’avessero fatto a giorni finchè non scadevano i contratti..bah
E’ la legge del contrappasso. Ovviamente i commercianti dell’ex Iper che adesso si lamentano, dov’erano quando l’apertura dell’Iper penalizzava altri commercianti?
Tutti bravi a casa propria.
Eh già un risultato assolutamente prevedibile. In presenza di consumi in calo o stazionari e saturazione di centri commerciali è evidente che l’apertura del nuovo centro sarebbe andato a cannibalizzare il precedente. Se dal punto di vista delle aziende che sono presenti nel nuovo “cuore dell’adriatico” il processo ha ovviamente senso , dal punto di vista dell’interesse pubblico, anche economico, che cosa abbiamo ottenuto ? A parità di reddito e anche di posti di lavoro (accadrà cosi..) ci troveremo decine e decine di migliaia di metri quadri di terreno cementificato con tutto quel che ne consegue per gli effetti sul territorio (per non parlare della mobilità e del perdurare di un modello di consumo non più sostenibile di cui si è parlato già abbondantemente in un altro articolo). Questo di Civitanova è stato un intervento voluto dall’amministrazione di centro destra e poi sostenuto da quella di centro sinistra. Il che dimostra, a mio parere, un ritardo grave su questi temi dell’intera o della maggior parte della classe dirigente politica e non solo. C’è molto lavoro da fare
ma scusate , il Civita center non è stato ceduto ai cinesi ??
I cinesi da mie informazioni segretate , useranno questo trampolino per distruggerci ed appropriarsi delle nostre attività.
contenti????
Anni fà ESISTEVA il MEGAUNO…..parlo di una ventina di anni fà…..come il JOYLAND ed il MERCATONE ZETA……erano più che SUFFICIENTI…..allora come ora
in aggiunta a quando detto dal sig: Iesari, che ha evidenziato un segno di progettualità demenziale che solo I nostril inutile e dannosi amministratiori potevano pensare .
In aggiunta al comment dicevo c’è un’ altro problema che I sordi ed I muti italiani non parlano:. Ve ne dò un esempio in ordine elementare :
– Obi vende roba tedesca e cinese
– Lidl vende solo roba tedesca e cinese. Produzione italiana limitata a qualche pacco di spaghetti, gorgonzola e mozzarella , caffè made in Germany
– Leroy merlin solo francese e cinese
– negozi cinesi solo cinese
– Ikea solo polacco rumeno e nulla italiano , pochissimo , io L’ho servita con macchinette Moka , poi subito sostituite da simili cinesi .
– Auchan vende solo francese e cinese , qualche pasta De Cecco ci è rimasta
-Conad appartiene a gruppo francese
c’è qualche intelligentone che mi dica come nel film Amacord di Fellini : ma il mio lavoro ‘ndu vé??” ma il lavoro per gli italiani dove è . ricordiamoci che I cinesi non ASSUMELE italiani .
se vi sta bene così allora acetate che si cementifichi sul future delle nostre genti.