di Alessandra Pierini
(foto-servizio di Guido Picchio)
«Finalmente!» E’ questa la prima parola pronunciata dal sindaco Romano Carancini questa mattina subito dopo il taglio del nastro di palazzo Legato Filati a Macerata. Il primo cittadino ha interpretato così con una parola il comune sentire di migliaia di cittadini che per anni si sono domandati perchè quello storico palazzo, posto in piazza Mazzini, forse la più bella della città, rimanesse incartato nelle impalcature. Domanda ripetuta, ma solo negli ultimi anni anche dalle opposizioni, nelle sedi politiche e ancora oggi rimasta senza risposta.
Il sindaco Carancini questa mattina, circondato da vecchi e nuovi amministratori dell’Ircr, proprietaria del palazzo, da vecchi e nuovi consiglieri e dirigenti di partito tra i quali Adriano Ciaffi e l’ex sindaco Giorgio Meschini, ha fatto un appello a guardare avanti.
«La città si riappropria di un luogo importante – ha detto – il tema di questi giorni è la restituzione alla città della nostra identità, storia e valori. Palazzo Filati diverrà luogo di vita per tutti coloro che credono nel centro storico. Non voglio sottrarmi alle polemiche ma voglio guardare avanti. E’ stato troppo il tempo necessario, è vero, ma ad un certo punto si sono sciolti dei nodi e, a neppure 4 anni dal mio insediamento, torniamo a vederlo aperto. C’è chi continuerà a guardare indietro e a polemizzare, anche se smentito clamorosamente, in altre sedi. Io chiedo a tutti di guardare al futuro senza casacche di partito, né appartenenze».
Il sindaco ha poi sottolineato l’attenzione che questa amministrazione riserva al sociale: «Nel prossimo bilancio saranno 8 milioni di euro quelli destinati al sociale. Questo dimostra quanto il cuore di questa città si riconosca nelle persone meno fortunate La capacità di rispondere al sociale corrisponde a una maggiore qualità della vita. Questa importanza è stata sottolineata anche dalla scelta del festival Off della stagione di opera che prevede proprio a Villa Cozza e in collaborazione con l’Ircr diversi appuntamenti. Francesco Micheli, uomo di successo, ha pensato ad una programmazione anche per gli ospiti dell’Ircr».
Subito dopo, Giuliano Centioni, attuale presidente dell’Ircr ha annunciato la firma del primo contratto di locazione. «A chi gufava , convinto che non ce l’avremmo fatta, posso rispondere che proprio oggi, abbiamo concluso il primo contratto e casualmente proprio nel giorno dell’inaugurazione. L’idea di utilizzare questo palazzo per dei mini appartamenti – ha continuato – è nata nei primi anni ’90. Il palazzo, donato all’Ircr da una famiglia di umili origini, ha una facciata ottocentesca che meritava di essere riportata alle origini. Una volta abitato il palazzo renderà la piazza più bella e vivace. Come diceva Libero Paci, lo storico scomparso da poco “Macerata è una cipolla e il centro storico si scopre sfogliandola strato per strato».
I mini appartamenti disponibili sono 27, gli affitti variano da 320 a oltre 600 euro a seconda della metratura, del piano e della disposizione dello stesso. I prezzi sono stati ridotti dopo che i primi due avvisi pubblici sono andati deserti. «Possono accedere all’affitto tutti – ha sottolineato Giuliano Centioni – e in più abbiamo anche predisposto dei pacchetti di servizi che prevedono dalla lavanderia alle pulizie, dal pagamento delle bollette alla parrucchiera, proprio per rendere gli appartamenti ancora più appetibili ».
Ha concluso l’inaugurazione l’assessore ai servizi sociali Narciso Ricotta: «C’è un legame particolare tra Macerata e l’Ircr e questo palazzo, lasciato da una famiglia maceratese, ne è la testimonianza. I proventi di questa operazione serviranno per portare a termine un progetto ambizioso, quello di diminuire le rette degli ospiti della casa di riposo, cosa che avverrà sin dal prossimo bilancio».
Il giro d’onore all’interno del palazzo e degli appartamenti, che profumano di nuovo, dal piano terra fino al terrazzo all’ultimo piano che dà sui secolari tetti di Macerata, ha concluso l’evento.
Da sinistra il sindaco Romano Carancini, l’assessore Narciso Ricotta e il presidente dell’Ircr Giuliano Centioni
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
A proposito di Filati, avete notato la Stola di Don Pio Pesaresi?
Al cospetto, la fascia del Sindaco è……….incolore.
Grande Don Pio!!!
Sono d’accordo con Romano Carancini. In questo caso è veramente meglio guardare avanti, piuttosto che guardare indietro.
Dopo gli anni bui, nell’IRCR, con la presidenza di Giuliano Centioni, si ricomincia a vedere il sole: competenza, rispetto delle regole e rinnovamento. La riapertura del palazzo Filati, che viene restituito al Centro Storico della città, è un buon auspicio di questo nuovo corso.
quanti nullafacenti…….
Un appunto a chi ha scritto l’articolo: una indicazione di dove si trova il palazzo non sarebbe stata sconveniente
Ricotta e Sciapichetti in bella evidenza,mi raccomando!
«Sono belli i trenini che facciamo alle feste, vero? Sono i più belli del mondo… perché non vanno da nessuna parte.»
(Jep Gambardella)
Che dire sia Ricotta che Sciapichetti, aldilà delle girandole politiche che hanno cavalcato, a me personalmente fanno pensare a Stanlio e Ollio con la differenza che non mi fanno ridere, ma….piangere. Due facce poco inteliigenti!! AL PEGGIO NON C’E’ MAI FINE.
Bel commento di Massimo Giorgi….quel terrazzo è la nostra grande bellezza di Macerata..in fondo le foto descrivono il totale declino italiano..osservate bene le foto: tutti uomini nessun giovane….sorrisi che sono tutto un programma..tutta gente che prende almeno 3-4000 euro al mese naturalmente tutti dallo Stato..nessuno qui lavoro per un privato. Anzi jep Gambardella è molto meglio…ha stile, eleganza e ha venduto un libro nel film….questi qui a cosa hanno contribuito?
Per mio costume leggo sempre con riluttanza e garbato disprezzo le quasi sempre ipocrite ed effimere dichiarazioni dei nostri amministratori e faccio bene.Eccone un esempio:che cavolo c’entrava che il Sindaco qualificasse in quella sede Francesco Micheli “uomo di successo”.Secondo me, nonostante che il successo e spero nient’altro li accomuni,poteva fare a meno di questa definizione,anche per non suscitare la gelosia della qualificata ed interessata presenza di leggendari sindacalisti Cisl.
MMMmmmmmmmm….
Perchè ad una cerimonia CIVILE pubblica, di uno Stato laico, viene invitato SOLO il rappresentate di una religione quando, questa (gradie a dio), non è più religione di Stato??
CERASI, leggo sempre con simpatia i tuoi commenti. Questo non riesco proprio a capirlo. La Religione Cristiana è anche la tua difendila sempre, le origini cristiane del nostro Paese sono nostre, dobbiamo auspicare solo l’unità dei cattolici per dare un futuro migliore alle nuove generazioni. Ti saluto cordialmente. Ivano
caro Tacconi(non riuscendo a capire le sue posizioni già dalla vicenda PARIMA)vorrei farle una domanda:questi miniappartamenti li affittiamo solo a cristiani oppure possono presentarsi anche atei,mussulmani,buddisti,bramini….e cosi via?