La partita falsata dell’Ircr

Il clamoroso autogol della politica maceratese, il Consiglio comunale aperto e la Commissione d'indagine
- caricamento letture

bommarito

 

di Giuseppe Bommarito

Due le più recenti novità sul caso IRCR. La prima è un consiglio comunale aperto (leggi l’articolo) su questo ente, che, richiesto da alcuni consiglieri prima che esplodesse la vicenda della penosa triangolazione affaristica tra via Valenti, piazza Mazzini e Villa Cozza e presumibilmente finalizzato, almeno nelle intenzioni originarie, a discutere di altre situazioni interne (il rinnovo del consiglio di amministrazione, la gestione del personale, ecc.), dovrà comunque tenersi, nonostante diversi tentativi di melina, entro la fine del mese e con certezza non potrà eludere il nodo decisivo delle modalità con le quali è stato gestito e sostanzialmente dilapidato dalla classe politica locale l’ingente patrimonio immobiliare dell’IRCR, frutto di generosi ed evidentemente mal ripagati lasciti accumulatisi nel corso di qualche decennio (a proposito, e facendo una veloce divagazione, in questo dilapidamento del patrimonio immobiliare dell’IRCR ci rientra anche tutta quella terra dietro il Centro Fiere di Villa Potenza che l’ente ha dovuto cedere a prezzi di esproprio anni fa alla Provincia per consentire la costruzione di quel moncone di strada, con tanto di spropositato ponte di Brooklyn, nelle fantasmagoriche intenzioni iniziali il primo tassello della superstrada verso Potenza Picena, di fatto l’ennesima costosissima e inutile incompiuta a spese della collettività).

La seconda novità è la conferenza stampa del gruppo consiliare del PDL maceratese (leggi l’articolo), nel corso della quale è stata avanzata la richiesta di costituire una commissione speciale di indagine sulle più rilevanti scelte urbanistiche fatte in città nell’ultimo decennio in assenza di una variante generale al PRG, tra le quali anche quelle che hanno riguardato gli immobili dell’IRCR.

D’altra parte, dopo l’inchiesta di Cronache Maceratesi su una parte del patrimonio dell’IRCR, che ha documentato con precisione gli avvenimenti e ha fatto emergere l’esistenza di un consistente verminaio, sarebbe oggi  difficile per i responsabili di un disastro dalle dimensioni così colossali far finta di niente e tirare a campare, confidando nella tradizionale memoria corta dei maceratesi. Anche se proprio a questa rimozione collettiva puntano coloro che, ben posizionati nelle alte sfere, dicono con un’espressione furbetta: “Cronache Maceratesi sta parlando di vicende del passato, che ormai interessano poco o niente. Noi invece dobbiamo guardare avanti”. E si capisce, la città ha ancora bisogno di questi personaggi!

La vicenda del terreno dell’IRCR di via Valenti, di fatto ceduto all’Italappalti s.r.l. con uno sconto da sballo (grazie soprattutto al fatto che la parte venditrice, l’IRCR, oltre a partire da un prezzo già basso in sé, si è assurdamente caricato anche i costi delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria), e quindi con un prezzo finale a metro cubo proprio ridicolo (75 euro, a fronte di un prezzo dell’epoca, tenendosi bassi, di circa 180 euro), per di più da compensare quasi del tutto con lavori che a distanza di anni ancora sono in gran parte da effettuare (vedi l’ancora persistente immobilismo in piazza Mazzini, nel palazzo Legato-Filati), è invece a mio avviso un caso da manuale sul quale l’intera cittadinanza dovrà a lungo e approfonditamente riflettere per comprendere quanto poco siano considerate da parte di chi amministra le esigenze della collettività e quanto invece siano tenuti in alta considerazione alcuni interessi particolari nel settore dell’edilizia e le aspettative personali dei loro manutengoli, ben rappresentati in piazza Libertà e dintorni. Mai come in questa difficilissima fase storica della città di Macerata è infatti indispensabile riflettere sulla nostra classe politica, proprio per riuscire a regolarsi meglio in futuro.

ircr-interno2

In questa storiaccia gli ingredienti di uno scandalo clamoroso, realizzato con spregiudicato cinismo sulle spalle della fascia anziana dei cittadini maceratesi – è bene ricordarlo – ci sono proprio tutti. Una potente società edile, l’Italappalti s.r.l., del gruppo fermano Alici Biondi, che, agevolata in tutti i modi, in sede politica e a livello tecnico, dai vertici urbanistici delle due Giunte Meschini e dal precedente consiglio d’amministrazione dell’IRCR, con questa vicenda fa nei primi anni 2000 il suo trionfale ingresso nel mercato immobiliare di Macerata (per poi consolidarvisi con ulteriori importanti e discusse operazioni, quella di piazza Pizzarello e quella del Consorzio Valleverde a Piediripa). Una batosta enorme per l’IRCR, che con questa operazione avrebbe dovuto rinsanguarsi e sistemare le proprie traballanti casse e che invece ci ha rimesso, ad essere buoni, circa 10-12 milioni di euro (si tratta di una cifra spaventosa, che fa impallidire altre vicende scandalose finite per cifre inferiori sui telegiornali nazionali). I lavori di ristrutturazione di palazzo Legato-Filati ancora in alto mare, anzi, in pieno oceano, con ulteriori incredibili – e spero immediatamente rispedite al mittente – richieste di proroga, nonostante si stia avvicinando il termine del 31 agosto 2012 previsto per l’ultimazione dell’opera nella recente transazione. La maggioranza di centrosinistra, che, nascondendosi dietro i soliti sproloqui sulla riqualificazione dell’intera zona a monte della lunga di Villa Potenza e sull’IRCR da sostenere per le sue nobili finalità sociali, ha gestito l’intera vicenda letteralmente inginocchiata dinanzi ai nuovi padroni del vapore, sia sul fronte comunale che su quello dell’IRCR (fronti in costante reciproco collegamento: “tutti i vari passaggi dell’operazione sono stati sempre concordati con l’Amministrazione, senza eccezione alcuna,”, ha dichiarato nei giorni scorsi a scanso di equivoci l’allora Presidente IRCR, avendo subdorato che qualcuno sta cercando di scaricargli addosso l’intera responsabilità di quanto accaduto). L’opposizione di centrodestra pesantemente anch’essa compromessa nella vicenda (in considerazione del fatto che proprio un suo uomo, presente nel consiglio di amministrazione dell’IRCR e con la delega specifica a trattare le varie vendite immobiliari, in primis quella di via Valenti, ha svolto, sia pure con l’avallo implicito o esplicito di chi avrebbe dovuto esercitare una funzione di controllo, il ruolo principale in tutta la situazione) e che in questo “affaire”, proprio per fare la finta opposizione, volutamente si è dovuta mettere i tappi nelle orecchie, un cerotto sulla bocca e una fascia di prosciutto sugli occhi per non sentire, non parlare e non vedere. Per finire, l’intero Consiglio Comunale di quegli anni, che nonostante un paio di dimissioni nel consiglio di amministrazione dell’IRCR dell’epoca, una precisa interrogazione risalente al 2005 di un consigliere di AN oggi scomparso (lo sfortunato e mai sufficientemente rimpianto Maurizio Fattori) e una ricostruzione abbastanza esauriente di una parte di Forza Italia, tutti segnali inequivoci di qualcosa di grosso che non andava bene nell’intera operazione, poi non bloccò l’atto di compravendita tra l’IRCR e l’Italappalti e successivamente lasciò cadere tutto nel dimenticatoio con una ostentata indifferenza e con la usuale arroganza di chi pensa di poter fare liberamente tutto e il contrario di tutto.

Sullo sfondo uno scontro feroce tra i cosiddetti padri nobili della politica maceratese, per decidere chi dovesse continuare a farla da padrone nell’IRCR (storicamente, sino a quel momento, la componente ciaffiana) e chi dovesse divenire in città il referente politico del gruppo Alici Biondi (scontro poi vinto dall’ala ex repubblicana che già in quell’epoca era da tempo confluita nei DS, poi divenuti PD), con diversi appartamenti nel complesso Neopolis di via Valenti intestati a persone dai cognomi abbastanza imbarazzanti, vendite nel complesso residenziale curate anche da soggetti che per lavoro non facevano certo gli agenti immobiliari, progettisti della prima ora allontanati in malo modo e minacciosamente risentiti, voci insistenti sulla non conformità al progetto degli edifici poi realizzati, anche con riferimento alle eccessive pendenze del versante a monte.

E poi – ve la ricordate? – c’è la storia incredibile di quella piccola e apparentemente insignificante striscetta di terreno che l’IRCR aveva venduto chissà perché ad un privato nel 1998 (quando ancora era classificata come zona agricola) a poco più di 9.000 euro, per poi rivenderla indebitamente nel maggio 2005 all’Italappalti insieme a tutta l’area di via Valenti, senza ricordarsi di averla già venduta ad altri e incredibilmente senza che nessuno, all’IRCR, in Comune, presso lo studio notarile, se ne accorgesse. Particelle che poi l’IRCR, a seguito di successiva causa in tribunale dell’Italappalti con richiesta di danni ingentissimi, nel 2010 dovette ricomprare da quel privato (per poterle ricedere all’Italappalti questa volta legittimamente) al prezzo di 130.000 euro, leggermente superiore – si fa per dire – rispetto a quello della compravendita del 1998. Certo, era passato qualche anno e nel frattempo la striscetta dei miracoli era divenuta area edificabile proprio per tutta la vicenda di cui stiamo parlando, però, mettetela come vi pare, anche questo segmento dell’intera e ben più complessa vicenda IRCR-Comune di Macerata-Italappalti è una storia troppo strana, troppo difficile da mandare giù come se niente fosse, troppo ardua da imputare ad errori inspiegabili di così tante persone e comunque tale da far pensare a qualcosa che non quadra, ad una mossa studiata preventivamente a tavolino. Come diceva qualcuno che la sapeva lunga, a pensar male si fa peccato, ma qualche volta ci si azzecca pure!

Insomma, la sensazione amara e sconvolgente, ora che è stato possibile avere un quadro generale, anche se tuttora incompleto, dell’intera vicenda, è che anche i cittadini maceratesi senza saperlo abbiano assistito negli anni scorsi ad una partita in qualche modo truccata, come quelle che imperversano in questi giorni nelle cronache sportive e giudiziarie sia della televisione che della carta stampata.

Che c’entra con l’IRCR – direte voi – quell’autogol taroccato di un difensore del Bari che, nello scorso campionato, ha garantito la vittoria del Lecce in una partita giocata sotto l’egida del calcioscommesse? Beh, certo, il paragone è un po’ ardito, ma quell’autogol assurdo che in questi giorni abbiamo visto e rivisto in tutti le salse non rappresenta in maniera emblematica nel calcio di serie A una partita di calcio falsata (ai danni dei tifosi, degli sportivi, degli scommettitori onesti), in qualche modo fortemente alterata, al pari della partita politica giocata tra maggioranza e opposizione nella vicenda delle proprietà immobiliari dell’IRCR?

Ecco, in una situazione del genere io sono dell’idea che qualora dal prossimo Consiglio Comunale aperto sui problemi dell’IRCR dovesse scaturire la commissione di indagine proposta dal PDL, composta da consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione e destinata a monitorare tutte le malefatte urbanistiche degli ultimi 12 anni, o qualcosa di simile frutto della fertile fantasia nebulizzante della maggioranza di centrosinistra, la città di Macerata, al di là delle intenzioni sicuramente non riprovevoli almeno per alcuni, si troverebbe di fronte all’ennesima presa in giro: troppo ampia la materia oggetto di indagine e troppo compromessa la legittimazione politica e morale di chi dovrebbe indagare su se stesso o sul proprio partito di riferimento, per un verso o per un altro malamente coinvolto in queste storiacce che – per garantire gli interessi di ben precise consorterie politiche ed economiche – hanno depauperato non solo l’IRCR, ma l’intera città di Macerata, consegnandola ad un lento e inesorabile declino ormai sotto gli occhi di tutti. Di fumo negli occhi sinceramente ne abbiamo abbastanza.

A mio avviso, se di commissione proprio si deve parlare, di essa dovranno far par parte personaggi di provata professionalità ed estranei a qualsiasi forma di militanza partitica. Antipolitica? No, semmai l’inevitabile reazione alla vera antipolitica, quella posta in essere di chi è stato eletto o nominato per rappresentarci tutti e invece ha curato solo gli interessi propri e di pochi altri.

Oppure, quanto meno sulla vicenda dell’IRCR qui in esame (magari da allargare ad altre precedenti vendite di immobili urbani e rustici dell’ente, che richiederebbero ben più di un’occhiatina distratta) e lasciando da parte l’ipotesi di commissioni probabilmente inutili, il Sindaco e l’attuale Presidente dell’ente stesso prendano il coraggio a due mani, si ricordino di essere pubblici ufficiali e trasmettano tutta (sottolineo “tutta”) la documentazione alla Procura della Repubblica, con precise e non reticenti (e qui sottolineo “non reticenti”) relazioni accompagnatorie. Non sarebbe questo un loro preciso obbligo? Chissà, forse la Procura, sia pure a distanza di anni e nonostante la copertura formale delle varie delibere sapientemente predisposte dagli scienziati del diritto e dell’urbanistica maceratese, potrebbe riuscire ad accertare qualche reato compiuto con pensieri, parole, opere e omissioni dai principali attori della vicenda e nelle varie fasi della stessa.

Nel frattempo, però, comunque andranno le cose nel Palazzo, Cronache Maceratesi continuerà a fare il suo mestiere e non rinuncerà certo a ricostruire quelle vicende del recente passato che tuttora si riflettono negativamente nel presente e ancora compromettono pesantemente il futuro cittadino, evidenziando le precise e ineludibili responsabilità politiche di chi, nascondendosi dietro importanti cariche istituzionali e dietro un fiume di parolone vuote e strumentali, si è così tanto impegnato a danneggiare la città di Macerata. Esattamente in questa ottica e per queste finalità questo giornale si è occupato sino ad oggi del Suap Giorgini, del polo natatorio, della cittadella dello sport, del Centro Fiere e del palazzetto polifunzionale da realizzare a Villa Potenza, nonché, da ultimo, del patrimonio immobiliare dell’IRCR. Riflettere sul passato per cercare di costruire qualcosa di meglio per il futuro con idee nuove e risorse più giovani: solo in questo modo sarà possibile guardare veramente avanti.



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page
-

Come butta?
Vedi tutti gli eventi


Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Matteo Zallocco Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X