di Giuseppe Bommarito
Due le più recenti novità sul caso IRCR. La prima è un consiglio comunale aperto (leggi l’articolo) su questo ente, che, richiesto da alcuni consiglieri prima che esplodesse la vicenda della penosa triangolazione affaristica tra via Valenti, piazza Mazzini e Villa Cozza e presumibilmente finalizzato, almeno nelle intenzioni originarie, a discutere di altre situazioni interne (il rinnovo del consiglio di amministrazione, la gestione del personale, ecc.), dovrà comunque tenersi, nonostante diversi tentativi di melina, entro la fine del mese e con certezza non potrà eludere il nodo decisivo delle modalità con le quali è stato gestito e sostanzialmente dilapidato dalla classe politica locale l’ingente patrimonio immobiliare dell’IRCR, frutto di generosi ed evidentemente mal ripagati lasciti accumulatisi nel corso di qualche decennio (a proposito, e facendo una veloce divagazione, in questo dilapidamento del patrimonio immobiliare dell’IRCR ci rientra anche tutta quella terra dietro il Centro Fiere di Villa Potenza che l’ente ha dovuto cedere a prezzi di esproprio anni fa alla Provincia per consentire la costruzione di quel moncone di strada, con tanto di spropositato ponte di Brooklyn, nelle fantasmagoriche intenzioni iniziali il primo tassello della superstrada verso Potenza Picena, di fatto l’ennesima costosissima e inutile incompiuta a spese della collettività).
La seconda novità è la conferenza stampa del gruppo consiliare del PDL maceratese (leggi l’articolo), nel corso della quale è stata avanzata la richiesta di costituire una commissione speciale di indagine sulle più rilevanti scelte urbanistiche fatte in città nell’ultimo decennio in assenza di una variante generale al PRG, tra le quali anche quelle che hanno riguardato gli immobili dell’IRCR.
D’altra parte, dopo l’inchiesta di Cronache Maceratesi su una parte del patrimonio dell’IRCR, che ha documentato con precisione gli avvenimenti e ha fatto emergere l’esistenza di un consistente verminaio, sarebbe oggi difficile per i responsabili di un disastro dalle dimensioni così colossali far finta di niente e tirare a campare, confidando nella tradizionale memoria corta dei maceratesi. Anche se proprio a questa rimozione collettiva puntano coloro che, ben posizionati nelle alte sfere, dicono con un’espressione furbetta: “Cronache Maceratesi sta parlando di vicende del passato, che ormai interessano poco o niente. Noi invece dobbiamo guardare avanti”. E si capisce, la città ha ancora bisogno di questi personaggi!
La vicenda del terreno dell’IRCR di via Valenti, di fatto ceduto all’Italappalti s.r.l. con uno sconto da sballo (grazie soprattutto al fatto che la parte venditrice, l’IRCR, oltre a partire da un prezzo già basso in sé, si è assurdamente caricato anche i costi delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria), e quindi con un prezzo finale a metro cubo proprio ridicolo (75 euro, a fronte di un prezzo dell’epoca, tenendosi bassi, di circa 180 euro), per di più da compensare quasi del tutto con lavori che a distanza di anni ancora sono in gran parte da effettuare (vedi l’ancora persistente immobilismo in piazza Mazzini, nel palazzo Legato-Filati), è invece a mio avviso un caso da manuale sul quale l’intera cittadinanza dovrà a lungo e approfonditamente riflettere per comprendere quanto poco siano considerate da parte di chi amministra le esigenze della collettività e quanto invece siano tenuti in alta considerazione alcuni interessi particolari nel settore dell’edilizia e le aspettative personali dei loro manutengoli, ben rappresentati in piazza Libertà e dintorni. Mai come in questa difficilissima fase storica della città di Macerata è infatti indispensabile riflettere sulla nostra classe politica, proprio per riuscire a regolarsi meglio in futuro.
In questa storiaccia gli ingredienti di uno scandalo clamoroso, realizzato con spregiudicato cinismo sulle spalle della fascia anziana dei cittadini maceratesi – è bene ricordarlo – ci sono proprio tutti. Una potente società edile, l’Italappalti s.r.l., del gruppo fermano Alici Biondi, che, agevolata in tutti i modi, in sede politica e a livello tecnico, dai vertici urbanistici delle due Giunte Meschini e dal precedente consiglio d’amministrazione dell’IRCR, con questa vicenda fa nei primi anni 2000 il suo trionfale ingresso nel mercato immobiliare di Macerata (per poi consolidarvisi con ulteriori importanti e discusse operazioni, quella di piazza Pizzarello e quella del Consorzio Valleverde a Piediripa). Una batosta enorme per l’IRCR, che con questa operazione avrebbe dovuto rinsanguarsi e sistemare le proprie traballanti casse e che invece ci ha rimesso, ad essere buoni, circa 10-12 milioni di euro (si tratta di una cifra spaventosa, che fa impallidire altre vicende scandalose finite per cifre inferiori sui telegiornali nazionali). I lavori di ristrutturazione di palazzo Legato-Filati ancora in alto mare, anzi, in pieno oceano, con ulteriori incredibili – e spero immediatamente rispedite al mittente – richieste di proroga, nonostante si stia avvicinando il termine del 31 agosto 2012 previsto per l’ultimazione dell’opera nella recente transazione. La maggioranza di centrosinistra, che, nascondendosi dietro i soliti sproloqui sulla riqualificazione dell’intera zona a monte della lunga di Villa Potenza e sull’IRCR da sostenere per le sue nobili finalità sociali, ha gestito l’intera vicenda letteralmente inginocchiata dinanzi ai nuovi padroni del vapore, sia sul fronte comunale che su quello dell’IRCR (fronti in costante reciproco collegamento: “tutti i vari passaggi dell’operazione sono stati sempre concordati con l’Amministrazione, senza eccezione alcuna,”, ha dichiarato nei giorni scorsi a scanso di equivoci l’allora Presidente IRCR, avendo subdorato che qualcuno sta cercando di scaricargli addosso l’intera responsabilità di quanto accaduto). L’opposizione di centrodestra pesantemente anch’essa compromessa nella vicenda (in considerazione del fatto che proprio un suo uomo, presente nel consiglio di amministrazione dell’IRCR e con la delega specifica a trattare le varie vendite immobiliari, in primis quella di via Valenti, ha svolto, sia pure con l’avallo implicito o esplicito di chi avrebbe dovuto esercitare una funzione di controllo, il ruolo principale in tutta la situazione) e che in questo “affaire”, proprio per fare la finta opposizione, volutamente si è dovuta mettere i tappi nelle orecchie, un cerotto sulla bocca e una fascia di prosciutto sugli occhi per non sentire, non parlare e non vedere. Per finire, l’intero Consiglio Comunale di quegli anni, che nonostante un paio di dimissioni nel consiglio di amministrazione dell’IRCR dell’epoca, una precisa interrogazione risalente al 2005 di un consigliere di AN oggi scomparso (lo sfortunato e mai sufficientemente rimpianto Maurizio Fattori) e una ricostruzione abbastanza esauriente di una parte di Forza Italia, tutti segnali inequivoci di qualcosa di grosso che non andava bene nell’intera operazione, poi non bloccò l’atto di compravendita tra l’IRCR e l’Italappalti e successivamente lasciò cadere tutto nel dimenticatoio con una ostentata indifferenza e con la usuale arroganza di chi pensa di poter fare liberamente tutto e il contrario di tutto.
Sullo sfondo uno scontro feroce tra i cosiddetti padri nobili della politica maceratese, per decidere chi dovesse continuare a farla da padrone nell’IRCR (storicamente, sino a quel momento, la componente ciaffiana) e chi dovesse divenire in città il referente politico del gruppo Alici Biondi (scontro poi vinto dall’ala ex repubblicana che già in quell’epoca era da tempo confluita nei DS, poi divenuti PD), con diversi appartamenti nel complesso Neopolis di via Valenti intestati a persone dai cognomi abbastanza imbarazzanti, vendite nel complesso residenziale curate anche da soggetti che per lavoro non facevano certo gli agenti immobiliari, progettisti della prima ora allontanati in malo modo e minacciosamente risentiti, voci insistenti sulla non conformità al progetto degli edifici poi realizzati, anche con riferimento alle eccessive pendenze del versante a monte.
E poi – ve la ricordate? – c’è la storia incredibile di quella piccola e apparentemente insignificante striscetta di terreno che l’IRCR aveva venduto chissà perché ad un privato nel 1998 (quando ancora era classificata come zona agricola) a poco più di 9.000 euro, per poi rivenderla indebitamente nel maggio 2005 all’Italappalti insieme a tutta l’area di via Valenti, senza ricordarsi di averla già venduta ad altri e incredibilmente senza che nessuno, all’IRCR, in Comune, presso lo studio notarile, se ne accorgesse. Particelle che poi l’IRCR, a seguito di successiva causa in tribunale dell’Italappalti con richiesta di danni ingentissimi, nel 2010 dovette ricomprare da quel privato (per poterle ricedere all’Italappalti questa volta legittimamente) al prezzo di 130.000 euro, leggermente superiore – si fa per dire – rispetto a quello della compravendita del 1998. Certo, era passato qualche anno e nel frattempo la striscetta dei miracoli era divenuta area edificabile proprio per tutta la vicenda di cui stiamo parlando, però, mettetela come vi pare, anche questo segmento dell’intera e ben più complessa vicenda IRCR-Comune di Macerata-Italappalti è una storia troppo strana, troppo difficile da mandare giù come se niente fosse, troppo ardua da imputare ad errori inspiegabili di così tante persone e comunque tale da far pensare a qualcosa che non quadra, ad una mossa studiata preventivamente a tavolino. Come diceva qualcuno che la sapeva lunga, a pensar male si fa peccato, ma qualche volta ci si azzecca pure!
Insomma, la sensazione amara e sconvolgente, ora che è stato possibile avere un quadro generale, anche se tuttora incompleto, dell’intera vicenda, è che anche i cittadini maceratesi senza saperlo abbiano assistito negli anni scorsi ad una partita in qualche modo truccata, come quelle che imperversano in questi giorni nelle cronache sportive e giudiziarie sia della televisione che della carta stampata.
Che c’entra con l’IRCR – direte voi – quell’autogol taroccato di un difensore del Bari che, nello scorso campionato, ha garantito la vittoria del Lecce in una partita giocata sotto l’egida del calcioscommesse? Beh, certo, il paragone è un po’ ardito, ma quell’autogol assurdo che in questi giorni abbiamo visto e rivisto in tutti le salse non rappresenta in maniera emblematica nel calcio di serie A una partita di calcio falsata (ai danni dei tifosi, degli sportivi, degli scommettitori onesti), in qualche modo fortemente alterata, al pari della partita politica giocata tra maggioranza e opposizione nella vicenda delle proprietà immobiliari dell’IRCR?
Ecco, in una situazione del genere io sono dell’idea che qualora dal prossimo Consiglio Comunale aperto sui problemi dell’IRCR dovesse scaturire la commissione di indagine proposta dal PDL, composta da consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione e destinata a monitorare tutte le malefatte urbanistiche degli ultimi 12 anni, o qualcosa di simile frutto della fertile fantasia nebulizzante della maggioranza di centrosinistra, la città di Macerata, al di là delle intenzioni sicuramente non riprovevoli almeno per alcuni, si troverebbe di fronte all’ennesima presa in giro: troppo ampia la materia oggetto di indagine e troppo compromessa la legittimazione politica e morale di chi dovrebbe indagare su se stesso o sul proprio partito di riferimento, per un verso o per un altro malamente coinvolto in queste storiacce che – per garantire gli interessi di ben precise consorterie politiche ed economiche – hanno depauperato non solo l’IRCR, ma l’intera città di Macerata, consegnandola ad un lento e inesorabile declino ormai sotto gli occhi di tutti. Di fumo negli occhi sinceramente ne abbiamo abbastanza.
A mio avviso, se di commissione proprio si deve parlare, di essa dovranno far par parte personaggi di provata professionalità ed estranei a qualsiasi forma di militanza partitica. Antipolitica? No, semmai l’inevitabile reazione alla vera antipolitica, quella posta in essere di chi è stato eletto o nominato per rappresentarci tutti e invece ha curato solo gli interessi propri e di pochi altri.
Oppure, quanto meno sulla vicenda dell’IRCR qui in esame (magari da allargare ad altre precedenti vendite di immobili urbani e rustici dell’ente, che richiederebbero ben più di un’occhiatina distratta) e lasciando da parte l’ipotesi di commissioni probabilmente inutili, il Sindaco e l’attuale Presidente dell’ente stesso prendano il coraggio a due mani, si ricordino di essere pubblici ufficiali e trasmettano tutta (sottolineo “tutta”) la documentazione alla Procura della Repubblica, con precise e non reticenti (e qui sottolineo “non reticenti”) relazioni accompagnatorie. Non sarebbe questo un loro preciso obbligo? Chissà, forse la Procura, sia pure a distanza di anni e nonostante la copertura formale delle varie delibere sapientemente predisposte dagli scienziati del diritto e dell’urbanistica maceratese, potrebbe riuscire ad accertare qualche reato compiuto con pensieri, parole, opere e omissioni dai principali attori della vicenda e nelle varie fasi della stessa.
Nel frattempo, però, comunque andranno le cose nel Palazzo, Cronache Maceratesi continuerà a fare il suo mestiere e non rinuncerà certo a ricostruire quelle vicende del recente passato che tuttora si riflettono negativamente nel presente e ancora compromettono pesantemente il futuro cittadino, evidenziando le precise e ineludibili responsabilità politiche di chi, nascondendosi dietro importanti cariche istituzionali e dietro un fiume di parolone vuote e strumentali, si è così tanto impegnato a danneggiare la città di Macerata. Esattamente in questa ottica e per queste finalità questo giornale si è occupato sino ad oggi del Suap Giorgini, del polo natatorio, della cittadella dello sport, del Centro Fiere e del palazzetto polifunzionale da realizzare a Villa Potenza, nonché, da ultimo, del patrimonio immobiliare dell’IRCR. Riflettere sul passato per cercare di costruire qualcosa di meglio per il futuro con idee nuove e risorse più giovani: solo in questo modo sarà possibile guardare veramente avanti.
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Appoggio pieno a questa “battaglia”. Personalmente non ne posso più di sentire parlare del declino lento e inesorabile di Macerata, perchè credo che nel bene e nel male non ci sia mai nulla di inesorabile. Certo che individuare e cacciare (nel vero senso della parola) tutti coloro che con la propria responsabilità diretta o con la connivenza hanno reso possibili questi furti ai danni dell’interesse pubblico rappresenta un passaggio inevitabile per migliorare questa nostra città (e più in generale il paese).
Sono daccordo con lei sig. Bonmarito, ma secondo lei l’attuale sindaco che giocava da titolare in quegli anni porta tutto dalla procura della repubblica? Magari dico io!
Visto che ha davvero una marcia in più per questo tipo di indagini scandalistiche, perchè non ci fa luce nella prossima inchiesta, sulle vicende dello sferisterio degli ultimi anni e di quelle attuali, credo che ne troverà delle belle anche li!
Complimenti per ora e da giovane cittadino attento la ringrazio per averci fatto luce su queste vicende e sulle future spero.
In bocca al lupo per il suo lavoro
L’anni passati do stavi Bommarito? Perché prima stavi silenziusu come se tutto java ve?
A mio avviso, Giuseppe, la commissione di inchiesta (art. 43 Regolamento comunale) rappresenta la legittimazione del lavoro di CM.
Per renderla efficiente la presidenza dovrebbe essere attribuita ad un consigliere della minoranza (meglio se eletto in liste civiche).
In deroga al comma 9, i nominati dovrebbero rinunciare al gettone di presenza.
Terminati i lavori e letta la relazione conclusiva si potranno fare le opportune osservazioni, per ora mi pare uno spunto positivo.
Sig Akex Stecca
e andiamo rimanga Placido non
intervenga sempre con la solita solfa polemica –
Perché non domanda a tutti noi dove eravamo prima ??
Perché non domanda alla pistola dove stava quando usavano la fionda —
Questo strumento chiamato CM
lo abbiamo tutti a disposizione da circa un anno — tutti compreso lei .
Prima per esprimere i nostri dissensi oppure no – si sarebbe dovuto fare il porta a porta –
Ora da qui spariamo tutti ma pare che Bommarito abbia la mira del sergente York …
…perché invece, molto più prosaicamente non facciamo un referendum cittadino per un bel tana libera…tutti a casa?
BOMMARITO SINDACO!!!
Onestamenete con tanta titubanza e indecisone ho deciso di intervenire, non tanto per i contenuti dell’articolo dell’avv. Bommarito che onestamente non mi rigurdano, nell’ottica che ciascuno se le deve cavare con le propriie gambe, quanto per le allusioni fatte alla mia persona anche in precedenti commenti. Preciso che con consento né al sign Sellone né ad altri di alludere impropriamente alla mia persona fuori luogo. Riservandomi di agire in tal senso nelle forme che riterrò più opportine. Tanto dovevo, anche se il termine è tutto sommato improprio perché non devo niete a nessuno.
SIG. munafo’
Non la conosco e sinceramente non capisco il perché sonon stato da lei chiamato in causa …
Leggendo il suo commento fatto con il nome di Placido Munafò mi vien da pensare che lei- forse spinto da un eccesso di autostima- ha pensato bene che dietro un semplice aggettivo dato ad un commento fatto da altra persona-potesse nascondersi un qualsiasi riferimento alla sua persona ??????
Speriamo che gli articoli di CM non vengano letti pure da DOMINGO altrimenti rischio una minaccia pure da lui.. così metto a rischio pure una sua comparizione in qualche opera allo Sferisterio ..
Detto questo le dico che finche’ il Sig Alex Stecca darà l’impressione nei suoi commenti di non esser Placido lo riprendero’ consigliandogli cmq di rimanerlo .
Ora se vuole utilizzare i canali legali per tutelare la sua persona lei lo può tranquillamente fare ed io anche !!!
La perego sign Sellone di rispettare l’intelligenza delle persone, perchè quando cita “Placido” con la “P” maiuscola a Macerata mi deve dire chi conosce con tale nome. Non è mia abitudine agire per vie legali era solo, e me lo consenta, una necessità di precisare alcune cose, anche perché di illazioni sui commenti su di me ne sono state nel pasato e non sono interevenuto. Le preciso, se ancora non lo sa, e non si tratta di autostima, che quando intervengo, pochissimo a dire il vero, firmo con il mio nome e cosgnome, anche perché non ho nulla da nascondere. Buona serata e si legga bene il senso e il significato di autostima.
Sig. Munafò
P maiuscola minuscola– se ci fa caso ho anche scritto munafò minuscolo ( commento precedente )
Parlando di rispetto verso l’altrui intelligenza — diamoci
delle tempistiche…
che ne dice di iniaziare lei-???
Poi magari io se ne sarò capace la seguirò a ruota !!!!!
PS. ora aspetto qualche altra minaccia da parte di Aex Stecca che magari penserà di essere stato associato a lei !!!
Che mondo !!!!
Sinceramente anche io non capisco, e l’ho già scritto tempo fa ikn un caso analogo, per quale motivo l’ing. Placido Munafò, che si è sempre sottoscritto intervenendo su questo giornale, debba essere accostato ad un’altra persona che usa uno pseudonimo e che sostiene nei suoi interventi tesi e argomenti che Munafò in Consiglio Comunale e fuori non ha mai portato avanti.
Anche io non capisco…quindi se è reato utilizzare un termine (placido=calmo) che casualmente corrisponde ad un Nome proprio di persona..ATTENTI QUANDO PARLATE (bene o male non importa) DI FALCE E MARTELLO VI POSSO CHIEDERE I DANNI!
Vi prego, pensiamo alle cose serie!
Si apre o non si apre questo fascicolo alla procura? Se si apre..penso proprio che succeda il giusto patatrac, perchè come un domino si apriranno tante porte! Ma ci credo poco!
Martellittu ma dimme in Procura cosa c’ha da jecce? No perché tutti li comuni per guadagnà fa le varianti e aldro e me pare tutto legale o no? Se sapete checcosa tu e Bommarito fate le denunce no?
Dalla grammatica ed ortografia, si direbbe trattasi della stessa persona…
Da un commento apparso lo scorso anno con lo stile di uno pseudonimo, ma firmato dal vero nome, tutti (pare…) capirono chi è che scrive con lo pseudonimo.
Avvocato, se legge bene i commenti dello pseudonimo, capisce che non può essere che lui… soprattutto quando continuamente allude al fatto che i maceratesi ‘hanno votato questi, e ora se li devono tenere….’ comunque faccia come meglio crede, non è questo l’importante, bensì le sue inchieste, tese a scoprire gli altarini dei vari delinquenti locali.
@Stecca parla o Maceratese o Italiano, il turco (Osimano) proprio non lo capisco! Traduci! Poi ti prego, visto che non mi conosci si più educato e comincia a evitare di usare il termine dispregiativo Martellittu!!!!
Stai a fa na figuraccia dopo ‘nantra! Da qui a Osimo!!!!
E poi abbi il coraggio di presentarti con nome e cognome Alessandro Stecca non esiste a Macerata……ricerche fatte dai pubblici uffici comunali!!!!!
O mamma mia – che casino e’
scaturito per un aggettivo inserito
utilizzando una maiuscola —
Pero’ chiedo scusa a tutti –
ma ammesso e non concesso che qualcuno abbia commesso l errore di “autosvelarsi” ( speriamo che questa volta non mi si chieda l etimo )
quale sarebbe il problema per noi -per lui e per chiunque altro ???
Nessuno
Pero’ per eliminare tutte queste strane alchimie sospettose- io proporrei di organizzare una bella cena –
invitati –
Akex Stecca
Placido Munafo
E chiunque altro voglia passare una serata culturalgastronomicainvestigativa insieme .
così almeno dibatteremo a voce il problema piu serio “IRCR” e lo faremo fra un primo e un secondo – forse elimineremo una volta per tutte
quelle sgradevoli
Illazioni -cui si fa cenno
Le prenotazioni potranno essere effettuate c/o
Bo’ -???
La redazione si presterebbe a dare disponibilità all eventuale onere organizzativo ??
Ma che ce speri !!!
Certo che se Bommarito desse il suo patrocinio !!!!
Finalmente si parla di cose serie… GRAZIE GIUSEPPE!!!!!
BOMMARITO SINDACO!!!!! Mi piace troppo!!!!!
Bommarito scrive, tra l’altro:
“con diversi appartamenti nel complesso Neopolis di via Valenti intestati a persone dai cognomi abbastanza imbarazzanti, vendite nel complesso residenziale curate anche da soggetti che per lavoro non facevano certo gli agenti immobiliari”.
La cosa si fa interessante, mi chiedevo se può svelarceli direttamente lui questi cognomi o dobbiamo andare a fare un salto là a leggerceli da soli sui campanelli: però anche su questi soggetti che hanno svolto l’impropria funzione di agenti immobiliari Bommarito mostra di saperne molto di più, magari potrebbe darci maggiori indicazioni per farci capire meglio chi siano e a che titolo l’abbiano fatto.
A proposito di trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica, qualunque cittadino può farlo, basterebbe secondo me trasmettere gli articoli di Bommarito.
Perché però nessuno lo fa, e parlo soprattutto dell’opposizione, e si spera in una fantomatica, ed inutile soprattutto, commissione comunale di inchiesta, che non ha alcun potere giudiziario?
Non sarà che i nomi “imbarazzanti” sui campanelli del complesso Neopolis stanno in varie parti politiche, anche dell’opposizione, oltre al quel consigliere, Sacchi mi sembra, che l’ha già ammesso?
Scusate non vorrei fare il bastian contrario
Ma se queste persone di cui parlate -hanno
appartamenti di proprietà nel complesso
Neopolis e li hanno regolarmente acquistati – e pagati
equamente – magari come hanno fatto tutti
gli altri proprietari e agli stessi importi
dov’ e’ che vedete il losco ???
Poi magari se qualcuno mette in dubbio
tutto questo e può sostenerlo allora di che ci sarebbe di che
arrabbiarsi —
Chissà se anche qui da noi, magari con un aiutino da Via Urbinio, si riuscirà a spezzare questo cerchio magico in cui sembrerebbero coinvolti, a vario titolo, molti personaggi noti e meno noti della politica maceratese????
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Ritengo che a certi cattivi amministratori debba essre impedito, fisicamente, di continuare a fare gli amministratori
So che forse non è molto attinente all’argomento, ma in questi mesi ll’IRCR ci sono dei concorsi per varie posizioni professionai…su 3 che ho visto nell’elenco dei partecipanti ci sono anche degli interni: un interno per ogni concorso. Dalle prime 2 selezioni..i 2 gia dipendenti ( presumo a contratto a TD) sono avviati guarda cosa sulla buona strada…ma se devono sistemare chi già vi lavora, a che serve la prova pubblica con decine di aspiranti?
PS: volevo chiedere a tutti, magari all’Avv. Bommarito che forse è più al corrente in fatto di edilizia, ma altri 2 supermercati a Macerata non sono troppi dopo la COOP a Don Bosco: uno dicono vicino al cimitero e l’altro nell’ex deposito Fiat in via velini. ( quando ci sono troppi centri commerciali uno pensa subito alle lavanderie ) .
Ringrazio l’Avv. Bommarito perchè mi permette ancora una volta di intervenire su questo argomento e riferire il lavoro svolto dal mio gruppo Forza Italia dal 2005 al 2009, non avendo noi, tra l’altro, nessun consigliere all’interno dell’Ircr. Per essere breve ho ripreso credo che sia sta l’ultima mia interrogazione del 2008 sull’argomento:
Premesso che:
– nel giugno 2005 veniva presentata un interrogazione da parte del consigliere comunale Maurizio Fattori, in merito alla procedura messa in atto dall’IRCER per la selezione del soggetto privato per l’alienazione dell’area edificabile n via V.G. Valenti; in questo caso l’amministrazione comunale risposte che tutto era stato fatto secondo la normativa vigente;
– nel luglio 2005 FI e gruppo misto/PRI chiesero di convocare la commissione consiliare terza ( urbanistica)e quarta (servizi sociali), in merito alle problematiche emerse riguardo proprio all’accordo pubblico/privato per l’alienazione dell’area edificabile in via G.Valenti , ci venne consegnato un documento da parte dell’ircer nel quale si diceva:
” l’offerta che la commissione dell’ircer ha ritenuto più vantaggiosa è stata quella inviata dall’ATI Socab ed altri. L’offerta ammona a €130,00 al metro cubo. Mi si conceda un inciso – continuava il documento – senza alcuna polemica, ma solo citando atti pubblici, peraltro emessi dal Comune con atto n. 46 del 23.01.97 il prezzo di edilizia libera in via Cardalrelli, zona già abbondantemente urbanizzata e quindi più appetibile e di più facile edificazione è stato stabilito in €123.92 al metro cubo ed è stato aggiudicato con un aumento medio del 6% ad €131,85. Che con tale associazione temporanea d’impresa è stata stipulata una convenzione…. A novembre del 2002 il Comune provvedeva a stipulare l’accordo pubblico privato tra l’IRCER, l’ITALAPPALTI ex ATI SOCAB ed altri e Comune stesso, nel quale si ribadiscono tutte le precisazioni sopra esposte. A seguito della presentazione del progetto in variante alla Provincia di Macerata venivano decurtati svariati mq che avrebbero fatto perdere all’ircer cira un milione di euro, a questo punto il consiglio di amministrazione delle ircer ha ritenuto di dover raggiungere un accordo con l’Italappalti al fine di recuperare parte della predetta somma concedendo a fronte di una maggiore entrata di 516.000,00 euro la possibilità di trasformare la fideiussione bancaria in assicurativa consentita peraltro dalle norme vigenti. A questo punto il consiglio di amministrazione ha valutato la possibilità di avvalersi della facoltà di richiedere i lavori di ristrutturazione e completamento di Villa Cozza in luogo del parziale pagamento del costo dell’area. Successivamente ha deciso di avvalersi, costatato la disponibilità della ditta, di tale facoltà, avuto riguardo delle seguenti circostanze: 1) la ditta italappalti era già risultata vincitrice con gara pubblica del consolidamento finanziato dalla legge del terremoto e che la stessa era disponibile ad effetturare i lavori ad un prezzo ribassato del 5.5% (stesso ribasso della gara pubblica) sul prezziario regionale del 2002, come per il precedente lavoro, mentre in caso di gara pubblica, i prezzi dovevano rifarsi al prezziario 2004. Non ultimo la decisione è stata ritenuta conveniente dall’ENTE in quanto ha potuto appaltare i lavori immediatamente senza attendere il pagamento della vendita dell’area che per convenzione doveva avvenire parzialmente ogni volta che veniva rilasciata una concessione edilizia con un limite di tempo di sei anni. Analoga procedura è stata instaurata per la sistemazione dell’Edificio di Piazza Mazzini. Attualmente i due cantieri sono in attività, con la possibilità dell’ente di avere due edifici, completamente ristrutturati in tempi adeguati per quel tanto auspicato risanamento di bilancio….”.
Ascoltata tale relazione ai presidenti della terza e quarta commissione fu lasciato dal gruppo di FI- gruppo Misto, un resoconto di tutta la vicenda Ircr, così come ricostruita da noi;
– nel gennaio 2006 veniva votata una mozione presentata dal gruppo misto/PRI e FI nella quale si chiedeva all’amministrazione di riferire sugli esiti della procedura posta in essere dal servizio ispettivo dell’autorità per la vigilanza sui lavori pubblici in ordine ai lavori di ristrutturazione dell’edificio di proprietà ircer di Piazza Mazzini e di villa cozza;
– il 25 settembre 2006 il sindaco Meschini comunica al consiglio comunale che :” l’istruttoria condotta dall’autorità si è quindi conclusa con l’audizione del 22.3.2006 alla quale hanno partecipato sia il Comune che l’ircer riproponendo le proprie ragioni e provvedendo a depositare proprie memorie a sostegno delle tesi rispettivamente addotte. Il Consiglio dell’Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici si è quindi pronunciato con un proprio provvedimento n. 32 del 9 maggio 2006… nel quale ha primariamente rivolto il Presidente dell’Ircer l’invito a recepire le asserite violazioni in merito alla procedura adottata al riguardo dalle istituzioni e ad assicurare comunque per l’avvenire il rispetto delle disposizioni riconducibili alla normativa sui lavori pubblici, comunicando altresì i provvedimenti assunti o che le Istituzioni stesse riterranno di dover assumere “al fine di ricondurre il procedimento nell’ambito della sfera della regolarità”. L’ircer nel rapporto prot. n. 503 del 17.7.2006 approvato con propria delibera ha a sua volta replicato all’autorità per la vigilanza, dichiarando in particolare di aver agito in buona fede” nella convinzione incolpevole di collocarsi al di fuori dell’ambito di applicazione sia oggettivo che soggettivo, della disciplina degli appalti pubblici, avendoperaltro provveduto ad indire “ una procedura ad evidenza pubblica per l’individuazione del partner imprenditoriale dell’area ed attuatore dell’intervento urbanistico. Nella medesima relazione, avendo inoltre ritenuto.”non praticabile l’annullamento in via di autotutela degli atti sin qui adottati..” l’ircer manifesta dunque la volontà di mantenere l’efficacia dei rapporti contrattuali in essere, sempre con il fine ultimo del perseguimento dell’interesse pubblico. Da informazioni assunte, si registra infine l’avanzato stadio di ultimazione dell’intervento concernente l’immobile di Villa Cozza, nonché l’avvenuta consegna e l’inizio dei lavori riconducibili alla ristrutturazione del palazzo ex legato-filati sito in Piazza Mazzini. Va pertanto osservato che con la sopra citata deliberazione l’autorità per la vigilanza sui lavori pubblici.. si è limitata a trasmettere il provvedimento “ al Comune di Macerata affinché lo stesso sia informato delle irregolarità rilevate” in capo alla stazione appaltante, richiamando quindi l’asserito vizio procedurale derivante dalla sottoscrizione dell’accordo di programma con il soggetto privato attuatore dell’interento individuato dall’ircer, ad avviso dell’autorità stesa, sulla base di procedura estranea alla normativa sui lavori pubblici.. Allo stato attuale non può dunque dirsi definito il procedimento pendente presso l’Autorità di vigilanza, in quanto l’istruttoria del servizio ispettivo attende il rilievo conclusivo che verrà operato anche alla luce della disamina delle documentazione e delle memorie trasmesse dall’Ircr..;
– L’8 ottobre 2007 viene presentata un’altra mozione del gruppo misto/PRI e FI in cui si chiede nuovamente di sapere l’esito del procedimento pendente presso l’autorità di vigilanza sui lavori pubblici e presso la procura della Corte dei Conti, ma in quel contesto la mozione viene bocciata adducendo che:” non è arrivata nuova documentazione né da parte dell’autorità di vigilanza, né da parte della Procura della Corte dei Conti, per cui il Sindaco non ha da comunicare niente..”;
Per i fatti sopra esposti si chiede:
1) Così come raccomandato dall’autorità di vigilanza sui lavori pubblici nel 2006, quale tipo di azione ha intrapreso, poi, l’IRCR per rientrare nella sfera di regolarità nel rispetto delle disposizioni della normativa sui lavori pubblici? Nel caso contrario in cui tale prescrizione non sia stata assunta dall’ircer, l’amministrazione comunale di Macerata si è attivata dopo nel 2007 per chiedere presso l’autorità di vigilanza sui lavori pubblici e la procura della corte dei conti sullo stato di attuazione del procedimento avviato?
Risposta: l’amministrazione comunale di Macerata non ha ricevuto nessuna comunicazione successiva nè da parte dell’autorità di vigilanza e nè dalla Procura della Corte dei Conti.
Scusate se mi sono dilungata. Questi sono i nostri fatti.
Grazie ancora Avv. Bommarito e Cronache Maceratesi.
Dobbiamo ringraziare Deborah Pantana per il dettagliato intervento, ma purtroppo nulla vi si dice sul fatto più eclatante citato da Bommarito, che riporto sotto, e su cui, sembrerebbe, nessuno, sia della maggioranza che dell’opposizione, si sia mai accorto, cioè quello degli oneri di urbanizzazione a carico del venditore, l’IRCER, e non dell’acquirente costruttore: ma non avevate anche un architetto, se non sbaglio, fra i consigleri di Forza Italia in Comune all’epoca, oltre a qualche geometra che vi gravitava intorno?
E inoltre il costo a metro cubo calcolato da Bommarito (75 euro) mi sembra molto diverso da quello citato dalla Pantana: come mai, dottoressa?
Bommarito infatti ha scritto:
“La vicenda del terreno dell’IRCR di via Valenti, di fatto ceduto all’Italappalti s.r.l. con uno sconto da sballo (grazie soprattutto al fatto che la parte venditrice, l’IRCR, oltre a partire da un prezzo già basso in sé, si è assurdamente caricato anche i costi delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria), e quindi con un prezzo finale a metro cubo proprio ridicolo (75 euro, a fronte di un prezzo dell’epoca, tenendosi bassi, di circa 180 euro), per di più da compensare quasi del tutto con lavori che a distanza di anni ancora sono in gran parte da effettuare (vedi l’ancora persistente immobilismo in piazza Mazzini, nel palazzo Legato-Filati)”
Si parla di oneri di urbanizzazione e va bene . ma anche lo scambio denaro contro lavori a me sembra un bel regalo alla ditta in oggetto . Voglio dire che se si prende come controvalore del dovuto un prezzo di listino questo ingloba , giustamente, il costo aziendale ed il suo margine. Per cui se io devo pagare 100 e riesco invece a pagare in “natura” (cioè con il lavoro) in realtà quello che tiro fuori realmente sono 60 o 70 (dipende dal margine praticato). Questo è vero a meno che io mi trovo in una situazione di completa saturazione della mia capacità produttiva per cui se io faccio quel determinato lavoro in realtà rinuncio anche al margine che avrei incassato altrove (e quindi in questo caso lo scambio è alla pari). Per cui cercherò di fare questi lavori quando non sono saturo , quando ho persone disponibili che altrimenti sono ferme. E sarà mica per questo che i lavori sono andati cosi alla lunga? perchè la ditta che conosce i suoi conti li portava avanti solo quando gli conveniva di più? per non parlare del fatto che questi lavori sono stati tolti dal mercato e anche questo non mi piace. Sciocchezze ?
Facciamo una semplice ipotesi che NON ha alcuna attinenza con la realtà….
Caio si ritrova tra le mani una palazzina nuova, bella, classe energentica A+, con intorno un meraviglioso giardino, piante secolari belllissime…
Ma Caio non fa l’amministratore di immobili, poco ci capisce di tabelle millesimali, non ama partecipare alle riunioni.
Allora chiede consiglio, si informa e gli suggeriscono di nominare un Consiglio di Amministrazione, soprattutto se come sembra Caio vorrebbe vendere l’immobile per ricavare dei soldi da destinare ad una struttura di accoglienza per dei suoi anziani parenti.
Ci si aspetterebbe, da questo Consiglio, la diligenza del buon padre di famiglia ma invece si scopre che c’è una insospettabile deficenza congenita, se non proprio malafede.
Succede che questo Consiglio non solo vende l’immobile (che valeva 100 lire) per sole 50 lire (pretendendo pure di aver fatto un buon affare) ma Caio, leggendo meglio il contratto, si accorge che è lui che, ai nuovi proprietari, deve arredera (a sue spese) l’intero stabile…..
Caio che è un tipo pragmatico, scoperto l’imbecillità congenita (o la malafede) del Consiglio, molto probabilmente, troverebbe il modo di farsi una bella collana con tutti i denti dei membri del Consiglio di amministrazione che, stupidamente, hanno dilapidato un patrimonio….
Ma, appunto perchè Caio è pragmatico, poi andrebbe anche a casa di chi ha suggerito, consigliato i nomi di questi geniacci del Consiglio e, con una mazza da baseball, frantumerevbbe le rotule a tutti coloro che hanno dato questi consigli così disinteressati…
Ad intenditor poche parole….
(ogni riferimento a persone in vita o fatti realmente accaduti o che potrebbero accadere in futuro, tipo collanine di denti o rotule usate come soprammobili, e del tutto casuale)
Mamma mia che pout-purrì!!!!!
Chi si arrabbia perche’ tirato in ballo per una maiuscola usata impropriamente, chi risponde con ironia, chi risponde arrabbiato, chi fa la campagna elettorale per dire quello che ha fatto, chi va a sona’ i campanelli per vede’ chi je risponne, chi invece sona le campane, chi spezza l’osse e li vracci……
Insomma una cosa e’ certa…… 75 sta a 180 come 41 sta a 100, ovvero, per chi non ha studiato tanto la matematica, l’IRCR ha fatto uno sconto del 59% alla ditta fermana……… A studia’ ragioneria se chiamava “sconto commerciale”, ma qui de commercio ce ne sta pocu!!!!
E i vecchietti brontolano….. anzi si sentono presi in giro…… come i maceratesi tutti, ma anche quegli onesti lavoratori che sconti cosi’ non ne hanno mai visti…….
Ora due cose: ma la Finanza, le legge queste pagine?????
Perche’ non va a vedere se dopo tanto sconto che dovrebbe aver portato tanti utili le tasse sopra ci sono state pagate ????
E poi la Procura con tutto ‘sto gran parlare……ma non e’ ora che “ce mette le ma’ ” come si suol dire???????
PS: non credo che “altri” andranno in procura “sua sponte” con tanto di relazione…..
Che vergogna!
Che colossale, inesauribile, insopportabile vergogna!
@Filippo… una vergogna che Macerata non merita!!!!!
Ma la cosa scandalosa è che ci sono persone che cercano giustificare l’operazione… quasi a salvaguardare la poltrona, il posto o non so chè… eppure è tutto molto semplice:
un consulente + una ditta = tutti gli appalti di Macerata… e non solo…. qualcosa non funziona!!!
… cè un sottile filo che collega tutte le operazioni più discusse di degli ultimi tempi… mah!!!!!
Buona Pasquetta a tutti!!!!
Bommarito la ringrazio per il prezioso lavoro che fa e spero che farà altre nuove inchieste (gli argomenti non mancano sicuramente…), però riusciremo a trovare un capo alle inchieste? Io come maceratese lo spero che vengano fatta luce e ci sia chi paghi… finora a Macerata non ha mai pagato nessuno… non si potrebbe portare la faccenda dalla magistratura piuttosto che la commissione d’inchiesta o altre buffonate simile in cui tutti sappiamo che nessuno pagherà e ci rimetteremo sempre noi maceratesi?
Forse basterebbero il Gabibbo, Beppe Grillo e Marco Travaglio.
@ Orville
Mi spiace contraddirla: questo non può certo lontanamente (e nemmeno con uttta la fantasia possibile ed immaginabile) essere considerato uno sconto commerciale di ragioneristica memoria.
(tra l’altro, nemmenio pagando tutto subito in contanti si sarebbe potuto applicare un eventuale “sconto cassa”!!!)
In ragioneria un rincoglionit-sconto simile, per qualsiasi attività, avrebbe comportato immediatamente il passo successivo: libri contabili portati in Tribunale e contestualmente richiesta di fallimento….
Consentitemi una piccola – si fa per dire – spigolatura rispetto alla vicenda principale. In passato qual è stato il ruolo della stampa? Lungi da me dal voler fare una “ruffianeria” a CM, tuttavia dobbiamo riconoscere che trovare delle testate, soprattutto locali, che vogliano fare il “cane da guardia al potere” è piuttosto raro. Teniamoci, quindi, stretta CM e lasciamo agli altri “cani da compagnia” di continuare nel loro lavoro nel quale hanno raggiunto un altissimo livello di specializzazione.