IRCEROPOLI
Ora si faccia chiarezza

Giovedì si terrà il Consiglio comunale aperto. La classe politica maceratese ha l'occasione di condannare il regalo da 11 milioni di euro fatto all'Italappalti srl anziché continuare a coprire a tutti i costi i responsabili di questo scandalo

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“Convocato dal presidente Romano Mari per il prossimo 7 giugno, alle ore 16, il Consiglio comunale si riunirà in seduta aperta per affrontare un tema di grande attualità in seno al dibattito politico cittadino: quello delle Ircr – si legge nella nota stampa del Comune –  L’obiettivo del Consiglio è di ampliare il dibattito sulle prospettive future delle Ircr partendo dalla verifica dell’attuale situazione, arricchendolo dei contributi di cittadini, istituzioni ed operatori del settore. Alla seduta oltre ad amministratori, rappresentanti di istituzioni e dei sindacati, sono stati invitati, fra gli altri, l’assessore regionale ai Servizi sociali, Luca Marconi, il direttore dell’Area vasta 3, Enrico Bordoni e la rappresentante dei familiari della casa di riposo Villa Cozza, Silvia Antonelli”.

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di Giuseppe Bommarito

E’ vero che la convocazione del Consiglio Comunale aperto sull’IRCR è stata richiesta qualche tempo fa e comunque prima che venisse fuori la vicenda, anzi, il vero e proprio scandalo sulla assurda triangolazione IRCR, Comune di Macerata e Italappalti s.r.l., che ha visto quest’ultima società privata beneficiare di un regalo straordinario da parte delle strutture pubbliche e al contempo ha privato l’ente IRCR, e quindi l’intera fascia anziana di Macerata, di circa 11 milioni di euro: una somma enorme che in questi tempi di pesanti ristrettezze economiche e di tagli ad interi settori della sanità e dell’assistenza sociale sarebbe stata di incommensurabile utilità.

Si discuta quindi di quello che originariamente era l’ordine del giorno ipotizzato, cioè del futuro dell’ente, tanto più dopo le recenti modifiche che ne hanno modificato la struttura. Si affronti con obiettività e serietà il tema delle prospettive dell’attività in favore degli anziani che dovrà essere svolta negli anni a venire. Anni che si presentano veramente impegnativi, se solo si pensa che, a fronte di un pesante ridimensionamento delle risorse economiche disponibili, aumenta costantemente anche in città e provincia la percentuale degli ultrasessantacinquenni.

Ciò detto, ritengo tuttavia che, qualora il Consiglio Comunale, nascondendosi dietro questioni formali o con discutibili pretesti (la volontà di addivenire a tutti i costi ad una mozione unitaria; il passato è passato, e non serve rivangarlo; bisogna attendere la Corte dei Conti, e così via, proseguendo nel chiaro intento di ficcare a tutti i costi la testa sotto la sabbia in relazione ad una vicenda che non fa parte dell’altro ieri, ma ancora oggi è di straordinaria attualità), eviti di affrontare anche la questione IRCEROPOLI, farebbe un grande sbaglio. Un Consiglio Comunale attento alle esigenze e alle attese dei cittadini dovrebbe essere infatti in prima fila, insieme ai vertici dell’IRCR, alla stessa Giunta e al Sindaco Carancini, nel rivendicare (anche per il tramite di una commissione composta da persone dotate della giusta professionalità) chiarezza, indagini accurate, verifiche contabili, controlli sui reali flussi di denaro riscontrabili in alcuni acquisti di appartamenti nel complesso edilizio realizzato dall’Italappalti lungo via dei Velini, accertamenti tecnici sui tempi, le modalità e la qualità dei lavori di ristrutturazione di palazzo Legato-Filati in piazza Mazzini.

Viceversa, l’ennesima gravissima sottovalutazione della vicenda darebbe ai cittadini la sensazione che l’intera classe politica maceratese non vuole assolutamente affrontare i problemi reali (e che problema, in questo caso!), che vuole a tutti i costi coprire i responsabili di un così grave misfatto ai danni della collettività, che in nome di vecchi e nuovi trasversalismi vuole occuparsi (tanto per fare un esempio fra i tanti) dei gazebo davanti al cimitero e di altre amenità del genere, e disinteressarsi invece di quello che è forse il più grande scandalo cittadino del dopoguerra. In una parola, il Consiglio Comunale scriverebbe una pagina di autentica e indiscutibile antipolitica e si macchierebbe di un peccato mortale di omissione, perdendo la faccia e qualsiasi residua credibilità politica.

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