Carancini: “Pronti a rivedere
l’ampliamento del palasport”

LUBE A CIVITANOVA - Il Consiglio comunale di Macerata ha bocciato la mozione di censura proposta dall'opposizione nei confronti del sindaco. Pistarelli (Pdl): "Non doveva restituire la tessera". Savi (Centro Democratico): "La squadra monopolizza il palas"

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Il sindaco Romano Carancini ha ripercorso la vicenda Lube

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Riccardo Sacchi e Fabio Pistarelli del Pdl

di Alessandra Pierini

(foto di Lucrezia Benfatto)

Si è chiuso con un messaggio positivo il Consiglio comunale di questo pomeriggio. A lasciarlo è stato il sindaco Romano Carancini che, dopo ore di botta e risposta tra maggioranza e opposizione sulla vicenda Lube volley e sul trasferimento della squadra a Civitanova, ha concluso:  « Il Comune di Macerata è aperto a riprendere un’ipotesi di ampliamento come quella che avevamo progettato».
L’assise cittadina ha, almeno per un po’, lasciato da parte le questioni urbanistiche e il rimpallo di competenze sul monumento che il comitato Stringiamoci a coorte vuole donare alla città per discutere la mozione di censura presentata da Fabio Pistarelli, capogruppo del Pdl e sottoscritta da 13 consiglieri (leggi l’articoli).

«Siamo di fronte  – ha detto Pistarelli – ad impegni precisi e formalità espletate, reiterati anche da ultimo e tardivamente, che l’amministrazione non ha mai rispettato. Non ci voleva proprio quella cosa di restituire la tessera. Era il momento di chiedere scusa alla Lube e all’intera città che aspettava la chiusura di una procedura. La realizzazione di un palasport faceva parte anche del vostro programma che non rispettate».

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I banchi della maggioranza

Immediata la risposta del primo cittadino: «Io nei miei mille giorni di mandato ho sempre valorizzato la Lube. Quando l’Amministrazione prese l’impegno nel famoso incontro a Bologna, si presupponeva l’impegno della Lube – ha tuonato sventolando il foglio dell’accordo – ma dopo poco uno dei “signori Lube” dichiarò  “La Lube è di Treia, non daremo un soldo a Macerata”. Detto questo chi è che si è sottratto dall’impegno? Se mi volete censurare, censuratemi ma a Bologna si presupponeva un impegno reciproco. Poi ad un certo punto, senza che nessuno ci facesse sapere niente, si sono rivolti ad altro Comune per il palazzetto. Io ho ritenuto di riconsegnare la tessera, è un gesto simbolico di disapprovazione da parte di una città. E’ un segno che mi sentivo di dover dare rispetto ad una scelta non condivisa».

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I banchi del Pdl

Una volta tanto dai banchi della maggioranza si sono levati impetuosamente gli scudi a difesa del sindaco. Il capogruppo del Pd Andrea Netti  che ha chiesto:«La Lube ha davvero fatto il massimo per mantenere i suoi impegni? Nessuno ha tutti gli elementi per valutare la vicenda. Tra l’altro non è la prima volta che la Lube minaccia di andarsene. Anni fa disse che avrebbe costruito un palasport a Treia in una zona già lottizzata e poi sappiamo come è andata». 

Va giù pesante Alessandro Savi di Centro Democratico: «La Lube volley crede di avere la città a libro paga, mi ha sempre ricordato l’Udinese degli anni 80, di proprietà della Zanussi che nonostante i grandi progetti e la battaglia per far arrivare Zico, arrivò nona. Lo stile si conquista con il tempo e con il rispetto e non credo che la Lube, nata negli anni 90 che ha acquistato il titolo di un’altra società che non era riuscita a pagare l’iscrizione abbia stile. I consensi si conquistano sul campo o si comprano con i soldi?  Ci sono tanti esempi di palazzetti  costruiti da privati o stadi che saranno realizzati da singole società sportive. In tempo di crisi, molte società neanche si permettono di andare dal sindaco a chiedere il palazzetto. L’impegno della società all’ampliamento non c’è mai stato, anzi c’è stato solo a parole. Per il terzo anno non c’è convenzione, è un’eccezione assoluta ed un fatto grave. La ragione è che non ritiene sufficiente il contributo di 85 mila euro versato dal Comune di Macerata. La Lube monopolizza la struttura e non precisa che permette l’uso della struttura ad altri solo quando non è in uso. La filosofia della Lube è ormai chiara. Il pubblico deve costruire le strutture, mentre loro pensano a fare la squadra e a goderne i successi».
Definisce la discussione prematura il consigliere del Pd Daniele Staffolani: «C’è da una parte un accordo con l’amministrazione di Macerata e dall’altra uno con Civitanova dove non mi sembra che la situazione sia così semplice. Sarebbe sorprendente che Civitanova riuscisse a fare quello che a Macerata non ha fatto in 15 anni. Io discuterei la mozione il prossimo anno quando la Lube sarà costretta a tornare a chiedere l’utilizzo del palasport a Macerata».

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Duri gli affondi di Anna Menghi  dell’omonimo comitato (« Sindaco, lei è caduto in un grosso errore  quando con la Lube avete firmato l’impegno per il palasport»), di Giorgio Ballesi («Non c’era un impegno giuridico nell’accordo sottoscritto ma anche gli annunci devono avere un fondamento») e di Massimo Pizzichini dell’Udc che ha parlato di venti anni di occasioni perse.

La mozione di censura è stata bocciata. Ha votato contro l’intera maggioranza, favorevole l’opposizione.

 

 

 

 

 

 

 



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