L’elenco degli amici fatto da un bambino di terza elementare (clicca sull’immagine per l’ingrandimento)
di Alessandra Pierini
La necessaria e tanto decantata apertura culturale in una società destinata ad una sempre più profonda ed evidente multietnicità sembra ancora lontana dal diventare realtà a Macerata e quanto sta accadendo nella scuola Montessori, elementare del centro storico, ne è il sintomo più evidente. La scuola rischia la chiusura perchè il numero degli iscritti stranieri è molto significativo. Il Ministero dell’Istruzione non permette di formare nuove classi se queste non sono composte da almeno 2/3 di allievi italiani e 1/3 di extracomunitari. La Montessori, avendo una prevalenza di iscritti extracomunitari non riesce a rispettare questo parametro così da due anni l’istituto non riesce a formare classi e al momento ci sono solo la terza, la quarta e la quinta elementare. Il problema multiculturale però non sfiora minimamente i bambini, come dimostra la classifica di Diego, 8 anni, allievo della scuola e figlio della nostra lettrice Rossella Monti che spiega:
«Le uniche differenze tra gli amici che mio figlio ha ritenuto importante annotare sono le diverse fedi calcistiche (lui è già un milanista sfegatato!). Io ho aggiunto i paesi di provenienza. Credo che queste righe siano una testimonianza inconfutabile della superiorità dei bambini. Mentre noi adulti continuiamo a perderci in sterili discussioni sull’integrazione degli immigrati, senza smettere di storcere il muso ad ogni differenza che non ci piace, loro stanno compiendo il miracolo giocando. Solo se avranno la possibilità di formarsi in questa multiculturalità i nostri figli potranno essere persone migliori di noi, gli italiani del futuro. Diego sta vivendo questa sua opportunità alla scuola elementare Montessori di Macerata. Purtroppo, grazie all’ex ministro Gelmini, questa storica ed ottima scuola del centro storico è a rischio di chiusura. In questa zona della città, infatti, i bambini extracomunitari sono molti di più di quelli italiani e questo non permette di formare le classi nel rispetto delle percentuali imposte dal Ministero (2/3 italiani e 1/3 stranieri). Quando ho cercato di capire la ratio di questa imposizione assurda, mi è stato risposto che serve per non creare “classi ghetto”; così ho scoperto che dare il giusto senso alle parole non è più un’imprescindibile esigenza. A questo punto Evviva i bambini, forza Roma, Salviamo la Montessori».
Secondo le testimonianze dei genitori degli iscritti, la Montessori è un’ottima scuola e funziona benissimo: ha una mensa che prepara cibi biologici, organizza una serie di attività ricreative ed è previsto per i genitori anche un permesso per l’ingresso in centro per portare e andare a prendere i bambini a scuola. A fine mese scadranno le preiscrizioni alla scuola elementare e basterebbero 4 o 5 indecisi per ridare nuova linfa all’istituto.
***
FOCUS
L’Istituto Comprensivo “E.Mestica” è ricco di tradizione e di storia.
È nato nel 2001 dalla fusione della Scuola media “E. Mestica”, la più antica scuola media del capoluogo, da cui ha preso il nome, con l’allora scuola elementare “Montessori”, la prima scuola a tempo pieno, e la scuola materna di via dei Sibillini. Successivamente nel 2004 si è avuta l’ulteriore annessione della scuola elementare “De Amicis” e della scuola materna “Don Bosco”.
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leggi ASSURDE… nonche’ anticostituzionali….
Era inevitabile…
Sarebbe bello che su questa notizia si creasse lo stesso interesse di tante altre recenti apparse su questo giornale , alcune forse con meno rilevanza sul futuro della nostra società. Sarebbe bello fare in modo di essere sicuri che la Montessori continui il suo lavoro e che i suoi ragazzini continuino a dividersi solo per le squadre di calcio. Sarebbe bello ma … non sono tanto sicuro che avvenga
forse va cambiata la norma?!
C’ entra Beata Ignoranza Mary Star Gelmini, per caso??
si la colpa è sempre dall’alto mica delle amministrazioni locali 😀 qua si continua a fare lo scarica barile va bene le amministrazioni locali sono sempre quelle che nn centrano niente anzi parte lesa ma come hanno fatto allora ad andare avanti sino ad ora tutti quelli che lavorano li cosa hanno fatto se vedono le cose che non vanno dovrebbero denunciarle e scioperare manfistare il loro dissenso invece fino a quando le cose vanno bene e si riesce a percepire quello che gli sta bene tutti daccordo ora che la cosa non è piu riparabile la cominciano a tirare fuori denti vale sempre il buon detto inutile piangere sul latte versato bisogna pensarci prima
Giovanni del Savio potrebbe essere uno dei bambini che mancano alla scuola Montessori… considerando il suo commento di 6 righe, senza neanche un segno di punteggiatura (a parte i due punti che servono per fale gli occhietti alla faccina…) direi che senza dubbio non ha finito le scuole elementari!
Credo che la posizione di Rossella sia giusta. La normativa della Gelmini, secondo me, ha un senso quando in classi che hanno già fatto un qualche percorso di studi (ad esempio, all’inizio della scuola media inferiore), si inseriscono troppi ragazzi stranieri di recente arrivo nel nostro Paese, che non riusciranno mai a colmare il gap con gli altri studenti e finiranno di fatto per essere esclusi da un reale apprendimento.
Ma quando tra più ragazzini inizia sin dalla prima elementare un comune e condiviso percorso scolastico, il problema del differente bagaglio di nozioni già acquisite non esiste. Inoltre questa condivisione di spazi e di crescita serve come il pane per favorire quell’integrazione, che è l’antidoto migliore contro tanti aspetti negativi che possono derivare da una immigrazione selvaggia e incontrollata.
gli italiani non fanno più figli.. come mai???
comunque, la scuola italiana dimostra di avere gravi carenze . _ .
@ mauro valentini
Un tetto al numero di alunni in Italia c’è già da oltre dieci anni. Lo prevede espressamente un regolamento (dpr 394/1999) emanato dal governo D’Alema (che comprendeva i ministri Berlinguer, Bindi, Turco, Bersani), tuttora vigente, che prevede all’art. 45 un tetto massimo del 50% visto che si deve evitare “comunque la costituzione di classi in cui risulti predominante la presenza di alunni stranieri”.
( da google )
Non è solo la scuola di avere gravi carenze. È un pò tutto, Cè qualcosa che funziona?
Addebitare alla Gelmini la chiusura della Montessori è assurdo per non dire ridicolo. A Macerata esistono numerose scuole primarie che sono in competizione, come mai alla Montessori mancano da due anni le iscrizioni mentre altre scoppiano? E’ vero che nelle classi dove abbondano gli extracomunitari non tutto funziona perchè i loro genitori considerano, nella maggior parte dei casi, la scuola come un parcheggio, ma sarà solo per questo? I genitori cercano da sempre le scuole migliori per i loro figli……
Ecco la triste realtà di Macerata. Un centro storico (bellissimo) completamente svuotato!
Non voglio difendere la Gelmini ma secondo me se gli italiniani non si iscrivono ci sono solo 2 motivi, o si trovano male o non ci sono proprio!!!!!
Mario Domenella (che colgo l’occasione per salutare caramente) ha ragioni da vendere: anche perché, tra l’altro, mette il ditino in una piaga che diverrà, di questo passo, una inevitabile voragine: gli italiani non fanno più figli. O ne fanno pochissimi. Nel giro di trent’anni, cioè, saremo una esigua minoranza, con buona pace di storia, civiltà, tradizioni, abitudini, etc.
Non sto di certo qui a suonare la sirena dell’allarme, pur comprendendo che il provvedimento della Gelmini è un tentativo risibile di chiudere la finestra, mentre il portone è spalancato. La “colpa” del mancato adempimento della norma “geliminica” risiede, inossidabile, nella politica delle nascite.
Al di là di questa considerazione, sarebbe stato opportuno – nel licenziare il governo precedente – licenziarne anche le leggi fuori di senno come questa. Mi auguro inoltre che la Montessori voglia disobbedire civilmente al provvedimento e andare dritta per la sua strada con i bambini che vogliono iscriversi, quale che ne sia la provenienza.
…il provvedimento della Gelmini fa seguito al (dpr 394/1999) emanato dal governo D’Alema che prevede all’art. 45 un tetto massimo del 50%!!! ….ancora con questa storia che gli italiani non fanno più figli !!!!!
Fortunatamente i bambini rifuggono dalla contrapposizione anacronistica straniero – italiano: chiedendo al mio nipotino quanti stranieri ci fossero in classe sua (dove 6 su 10 sono figli di immigrati ma nati e cresciuti in Italia) con tono sorpreso ci ha risposto: “NESSUNO”. La norma del Ministero avrebbe senso solo riguardo a bambini stranieri appena arrivati in Italia che potrebbero avere difficoltà linguistiche e culturali ma è ingiustificata se applicata a bambini nati in Italia e da sempre inseriti nel percorso scolastico.
Ricambio il caro saluto di Filippo.
Che gli italini fanno meno figli rispetto agli stranieri è un dato di fatto, che il divario tra italiani e stranieri è destinato a diminuire sempre di più è matematica. Io sinceramente spero in un inversione di tendenza, ma ad oggi la situazione è questa. Quello su cui però non mi dò pace è constatare (ma non è una novità anzi il frutto di scelte ben precise) che è proprio il centro storico il primo quartiere a dover affrontare questi problemi.
@ Mario Domenella
Nel centro storico non ci sono più battesimi da tempo! Quindi la popolazione scolastica indigena sarà sempre più vicina allo zero. Inoltre ho trovato sempre comico un plesso scolastico con via d’accesso interdetta al traffico: VIA MOZZI. Questi sono i primi effetti causati da una politica urbanistica scellerata tesa a favorire una deportazione sistematica dei residenti a vantaggio dei cosiddetti poli museali e di diversi contenitori vuoti. Tuttavia continuano imperterriti con zone pedonali, con polveri sottili, fumo negli occhi e sostenibilità. Purtroppo non capiranno mai l’insostenibile leggerezza dell’essere, cioè che il centro senza un giusto equilibrio tra residenti, commercianti, impiegati e fruitori è destinato a morire.
Qualcuno ha letto la “famigerata” circolare ? Eccola qua:
http://www.istruzione.it/getOM?idfileentry=199101
Il principio ispiratore sembra giusto (favorire l’integrazione) ma poi l’applicazione è come al solito burocratica. Il 30%, sul totale, sono i bambini che non hanno cittadinanza italiana (quindi anche quelli comunitari) a prescindere. Poi vengono le “deroghe”, affidate al dirigente regionale (ad esempio, quelli nati in Italia “potrebbero” non concorrere al numero se dimostrano adeguata competenza linguistica). Già mi vedo le differenze interpretative tra regioni padane e regioni rosse. Tre extra appena arrivati che non spiccicano parola potrebbero essere inseriti con sette italiani, ma quattro nati da cittadini stranieri, che parlano normalmente, con sette italiani sforano la regola e allora devi sperare nel buonsenso dell’amministrazione.
La mamma ha tutte le sacrosante ragioni di esprimere il suo pensiero, ma vorrei che lo esprimessero anche tutte le mamme dei genitori della scuola Dante Alighieri che hanno subito VIOLENZA dagli alunni stranieri .
Questa vicenda è stata poco “pubblicizzata” sui giornali ma credo sia eloquente il fatto che purtroppo a Macerata gli stranieri tendano ad emarginarsi e a fare gruppo tra di loro.
Alla scuola Dante Alighieri un bambino è stato preso di mira da un gruppo di ragazzini extracomunitari che hanno usato violenza contro di lui al punto da incutergli terrore……
Morale della favola ???… il bambino ha paura di andare a scuola !!!
Se esiste questa legge evidentemente non è stata messa lì a caso….