Andrea Perticarari
di Luca Patrassi
Maggiore sicurezza per i motociclisti in città: la richiesta arriva dal consigliere comunale del Pd Andrea Perticarari che ha presentato una mozione per chiedere l’installazione di dispositivi stradali di sicurezza. L’esponente dem parte da una riflessione: «L’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di motocicli circolanti ed i veicoli a motore a due ruote rappresentano l’utenza debole della strada. I numeri sugli incidenti stradali che coinvolgono tali mezzi dimostrano senza ombra di dubbio la veridicità di tale affermazione. Gli impatti di motociclisti contro le barriere di protezione discontinue sono sempre molto gravi e da tempo si stanno studiando nuovi tipi di barriera o dispositivi di protezione per ridurre e mitigare tali effetti. Il Dsm (dispositivo stradale di sicurezza per motociclisti) è un sistema di protezione costituito da una banda flessibile di 80 cm di altezza che si applica al piede delle barriere stradali discontinue. È un dispositivo che dissipando energia cinetica, evita ai motociclisti che impattano contro la barriera, di finire tra le lamiere e i pali di sostegno della stessa, con conseguenze spesso fatali».
Aggiunge Perticarari: «Se la mortalità per gli incidenti con moto è molto più elevata di quella per gli incidenti con auto (+2,5%), quella dovuta all’impatto contro le barriere di sicurezza lo è ancor di più (+13,3%). Gli indici di mortalità e lesività per categoria di utente della strada evidenziano rischi più elevati per gli utenti vulnerabili, rispetto a quelli di altre modalità di trasporto. L’indice di mortalità per i pedoni, pari a 3,0 ogni 100 incidenti per investimento di pedone, è 4,6 volte superiore a quello degli occupanti di autovetture (0,7). Il valore dell’indice di mortalità riferito ai motociclisti è di 2,6 volte (1,7 morti ogni 100 incidenti); è invece 1,8 volte più alto per i conducenti e passeggeri di biciclette, elettriche e non e di monopattini (1,2 morti ogni 100 incidenti). La distribuzione percentuale mostra che gli incidenti avvengono con maggior frequenza sulle strade urbane (73,1%) con il 43,9% delle vittime che si registra appunto in incidenti avvenuti su di esse (solo l’8,6% in autostrade ad esempio)».
La richiesta finale di Perticari è impegnare l’amministrazione comunale «ad organizzare un tavolo di concertazione tra Comune, polizia municipale, carabinieri, polizia ed altre forze dell’ordine, associazioni, moto club del territorio comunale affinché venga prodotta una mappatura dei tratti stradali della rete comunale maggiormente a rischio. Alla luce delle risultanze di tale preliminare passaggio, installare o comunque predisporre un programma di installazione quinquennale di Dsm sulla rete stradale comunale».
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Questa sì che è una proposta importante e degna di nota. Spero che la maggioranza la accolga con la stessa rapidità con cui fece propria la richiesta di una pista sintetica da sci.
nei centri abitati crescono là dove era più logico lasciare pulito pali di ogni genere ed ostacoli che rappresentano pericoli mortali, sarebbe anche ora che i comuni adottassero i guardrail sicuri non i taglia testa che purtroppo sicuri non sono affatto.
Se i padroni della strada pustassero meno sull acceleratore e si comportasse come una 4 ruote e non vome un serpente che sguscia tra le suto e cerca di infilarsi dove c è pochissimo spazio forse si avrebbero meno incidenti
Bisognerebbe essere più cauti nel dare la patente ai motociclisti (la motocicletta NON è un mezzo a 4 ruote!), così come bisognerebbe esserlo nel concedere il porto d’armi.
Per quanto riguarda la città, che non è un autodromo cittadino, forse sarebbe meglio che venisse potenziato il controllo di chi con la moto e non solo, sfreccia a velocità vertiginosa per vie frequentate. Una volta ad esempio, specie in estate, in Corso Cavour c’era molto spesso una pattuglia di Carabinieri che controllava e sanzionava chi non rispettava le regole. Ma questi sono solo ricordi.