Antonio Draisci, commissario dell’Ast, con l’ex direttrice Daniela Corsi
di Luca Patrassi
C’è qualcosa di nuovo, anzi di antico nelle prime determine redatte dal commissario straordinario dell’Azienda sanitaria territoriale di Macerata Antonio Draisci. Sono appena stati assegnati tre incarichi ad altrettanti pensionati, medici tra i 70 e i 73 anni, per assicurare il regolare svolgimento del servizio dei punti di Primo intervento degli ospedali di Recanati, Tolentino e San Severino. In buona sostanza si prosegue nella linea di tenere aperte strutture (Recanati e Tolentino ad esempio) dove l’afflusso degli utenti è talmente esiguo da far pensare che si possano usare altrove e in maniera più rispondenti alle necessità le poche risorse professionali disponibili.
Peraltro in tempi di dichiarata ristrettezza economica. In ogni caso il nuovo commissario straordinario prosegue la linea già vista con la ex direttrice generale Daniela Corsi e sostenuta dall’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini. Dunque non si chiude nulla, nemmeno i reparti dove entrano – per dire – un paziente o due all’ora mentre si ricorre all’appalto dei turni alle cooperative per i Pronto Soccorso di Civitanova e di Camerino. Cooperative che dovrebbero iniziare ad erogare i propri servizi nel giro di pochi giorni. Ecco comunque la motivazione dell’ultima determina che sancisce l’ennesimo ricorso ai medici pensionati: «Nonostante la carenza di medici specialisti su tutto il territorio nazionale, è necessario assicurare l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza e garantire, al contempo, ai medici strutturati, già fortemente provati dall’impegno straordinario finora richiesto, la regolare fruizione dei periodi di recupero psico-fisico contrattualmente previsti.
Il Punto di primo intervento di Recanati
Il commissario straordinario dell’Ast di Macerata ha dato indicazioni alla Unità operativa Gestione Risorse Umane di provvedere al conferimento di incarichi di collaborazione a medici in quiescenza, al fine di fare fronte alle esigenze con particolare riferimento al supporto clinico presso i Punti di Primo Intervento degli Ospedali di Comunità di Recanati, Tolentino e San Severino, mediante accoglimento di manifestazioni di interesse pervenute in relazione all’avviso emesso, individuando, sulla base della professionalità espressa nei curricula pervenuti e dei titoli posseduti, i seguenti professionisti: Paola Manciola (1951), Gianraimondo Morico (1953), Massimo Rossi (1949)».
I rapporti di collaborazione avranno la durata di sei mesi, ai collaboratori verrà erogato un corrispettivo, omnicomprensivo anche di oneri, di 60 euro per ogni ora di effettiva attività prestata, per un impegno orario non inferiore a 20 e non superiore a 36 ore settimanali. Con i medici specialisti pensionati però si risparmia visto che alle coop si garantiscono invece 108euro l’ora (ultima determina della ex Asur di un mese fa) anche per non specialisti: misteri della burocrazia pubblica italiana. Ma l’assessore Saltamartini – come il 6 gennaio scorso a Recanati – continua a chiedere al Governo maggiori fondi per la sanità: c’è la speranza che il fine sia diverso dalle determine di questi giorni.
Avete mandato in pensione forzata la Dottoressa Ferretti molto più giovane di quelli che ora richiamate, ma non si può esser pagati per combinare tali pasticci o forse dava fastidio a qualcuno?
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Aree Vaste…… AST….. solo chiacchiere….. il solito “cambiare tutto per non cambiare nulla” di gattopardesca memoria. E leggere le ultime righe dell’articolo (sui costi dei “giovani (!)” medici “straordinari” e dei medici “cooperatori” fa venire semplicemente il voltastomaco ed il relativo vomito!