Sanità, letterina alla giunta Acquaroli:
i cinque regali di Natale
che meriterebbero i marchigiani

L'INTERVENTO di Claudio Maria Maffei - Il primo è avere meno slogan e più fatti. Basta promettere una sanità più vicina quando per visite ed esami non si sa dove ti mandano (ammesso che ti trovino posto). Ecco gli altri quattro

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Claudio Maria Maffei

 

di Claudio Maria Maffei*

Questa letterina di Natale non ha la porporina che avevano quelle di una volta e non finisce sotto al tovagliolo, ma dentro un giornale online. Si sa i tempi cambiano e bisogna adattarsi. Però anche questa come tutte le letterine chiede dei regali e promette degli impegni. Cominciamo dai regali, che in realtà non sono proprio dei regali, visto che tutti i cittadini (stavo per scrivere bambini) hanno il diritto di averceli.

Il primo regalo che non è un regalo è avere meno slogan e più fatti. Basta promettere una sanità più vicina quando per visite ed esami non si sa dove ti mandano (ammesso che ti trovino posto) e quando ancora per tante prestazioni deve spostarti di provincia e regione, sempre che tu non voglia pagartela. Pensiamo ad esempio alla oculistica e agli interventi di cataratta. Dica ad esempio l’Assessore dove si può fare nelle Marche e nell’Area Vasta 3 un intervento per cataratta entro sei mesi in una struttura pubblica o privata convenzionata.

Il secondo regalo che non è un regalo è avere dei direttori generali che si occupano molto di più delle aspettative dei cittadini e degli operatori e molto meno delle aspettative dei politici, regionali o anche locali. Dei direttori che si accorgono che non si possono quasi abbandonare servizi fondamentali come quelli che si occupano di salute mentale, di neuropsichiatria infantile e di demenze. Quei servizi di cui la politica non parla e di cui quindi si occupano poco i direttori. Dica ad esempio l’assessore cosa pensa di fare per potenziare la neuropsichiatra dell’Area Vasta 3, una delle poche, se non l’unica, ad avere una struttura complessa che se ne occupa.

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Il governatore Francesco Acquaroli e l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini

Il terzo regalo che non è un regalo è avere ospedali che sono in grado di far funzionare le attività e le tecnologie che vengono loro affidate. Che senso ha avere tante ortopedie pubbliche quando le protesi le mettono soprattutto i privati e spesso, come succede nell’Area Vasta 3 secondo i dati ministeriali, l’intervento dopo una frattura del femore in un anziano si fa spesso dopo le 48 ore, il tempo entri cui andrebbe fatto. Dica ad esempio l’assessore come si faranno funzionare le sei emodinamiche e le 14 cardiologie con Utic previste sulla carta, comprese l’emodinamica e le tre cardiologie dell’Area Vasta 3.

Il quarto regalo che non è un regalo è avere la certezza che quando le strutture previste dal Pnrr (Case della Comunità e Ospedali di Comunità) saranno completate ci sarà il personale che serve per farle funzionare. Dica ad esempio l’assessore quanti sono gli infermieri di famiglia e di comunità che operano attualmente nelle Marche e nell’Area Vasta 3. In Toscana, ad esempio, sono ormai centinaia. Il quinto regalo che non è un regalo è avere la possibilità che le promesse si trasformino in impegni e che ogni volta che viene fatta una promessa si dia ai cittadini un documento con dei dati che dimostrino che quella promessa è possibile onorarla. Dica ad esempio l’assessore in base a quali dati si pensa che si possano far funzionare i due punti nascita attaccati tra loro di Pesaro e Fano senza ricorrere alle cooperative o senza togliere pediatri al resto della regione, compresi i due punti nascita di Macerata e Civitanova.

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Gli ospedali di Macerata e Civitanova

E adesso veniamo agli impegni che chi scrive una letterina di Natale si deve prendere dopo avere chiesto i regali, anche se poi in questo caso non sono veri regali. Il mio impegno è che ogni domenica su Cronache Maceratesi (sempre che il direttore sia d’accordo a confermarmi la possibilità di utilizzare questo spazio) parlerò di quello che Giunta e assessore avranno fatto per esaudire i desideri che mi sono permesso di chiedere a nome dei cittadini marchigiani e dell’Area Vasta 3, futura e misteriosa Azienda sanitaria territoriale di Macerata. Con l’occasione tanti auguri a tutti i lettori di Cronache Maceratesi e alla sua redazione che ringrazio per l’ospitalità.

*Medico e dirigente sanitario in pensione

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