
Simone Livi (a destra) con il governatore Francesco Acquaroli e la neo premier Giorgia Meloni
di Luca Patrassi
Un pit-stop relativamente lungo ai box della politica attiva, ma, ad otto anni di distanza dall’ultimo incarico amministrativo, Simone Livi riparte. Lo farà martedì prossimo nel corso di una seduta del Consiglio regionale delle Marche convocata per affrontare una serie di questioni e provvedere alle surroghe dei consiglieri approdati in Parlamento. Tra le new entry appunto Simone Livi, 53 anni, originario di Sant’Angelo in Pontano, maceratese di residenza, lavoro in quel di Civitanova all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Allora Livi si torna in campo.
«Giusto ieri – dice Livi – mi è arrivata la convocazione per la seduta del Consiglio regionale, nello stesso giorno in cui Giorgia Meloni ha ricevuto l’incarico da premier, una pagina storica per l’Italia». Simone Livi è sempre stato nell’alveo della destra, ora appunto Fratelli d’Italia: come si è svolta la sua carriera politico/amministrativa? «Sono stato sindaco di Sant’Angelo in Pontano dal 1999 al 2009, assessore in Provincia dal 2009 al 2010, vicesindaco di Sant’Angelo in Pontano fino al 2014». In Provincia assessore con quali deleghe? «Cura degli alvei fluviali, dissesto idrogeologico».

Simone Livi è stato assessore provinciale e sindaco di Sant’Angelo in Pontano
Un tema tragicamente di attualità. «Già, purtroppo. Con il disastro che c’è stato i fondi da reperire saranno tanti. Finora la giunta Acquaroli aveva investito in due anni più fondi di quanti non avesse fatto la giunta Ceriscioli nel quinquennio precedente». Ha seguito da amministratore il settore del dissesto idrogeologico, che idea si è fatto? «E’ un settore che mi è sempre piaciuto seguire, ci sono tante cose che si potrebbero fare ma il problema centrale resta quello economico, legato alla disponibilità delle risorse».
Martedì debutta in Consiglio, con quali obiettivi? «Grande soddisfazione ed emozione, peraltro sostituisco Elena (Leonardi, ndr) che ha fatto un grandissimo lavoro: massima determinazione, il lavoro non mi ha mai spaventato, determinazione sulla scia del lavoro fatto finora dalla giunta Acquaroli che ha assunto iniziative importanti ad iniziare dalle legge regionale 13, quella sulla riforma sanitaria, sulle infrastrutture, la ricostruzione, gli aiuti alle imprese. Carne al fuoco ne è stata messa tanta, alcuni risultati non sono percepiti nell’immediato ma faranno vedere frutti consistenti».
Viene da una provincia fatta di campanili e poca voglia di fare squadra, in particolare sul tema delle discariche e delle risorse idriche. Come se ne esce? «Ogni sindaco tira l’acqua al proprio mulino e guarda giustamente al territorio, ma anche su questi temi si troveranno le soluzioni più giuste in fase di confronto tra i vari sindaci». Infine il messaggio politico: «Si è detto che le elezioni politiche sarebbero state un test importante per la giunta Acquaroli e così è stato: abbiamo stravinto in tutti i collegi, è stato premiato il lavoro del governatore e della giunta di centrodestra. Voglio ringraziare il partito Fratelli d’Italia, nazionale e locale, per aver creduto in me ed avermi dato dato questa opportunità: la volontà è quella di continuare a crescere avendo ben presenti le esigenze di cittadini, chi ha fatto l’amministratore sa benissimo di cosa parlo, grazie ai cittadini che hanno creduto in noi».
Simone Livi buon lavoro!
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Avanti con il modello Marchigiano …tutta colpa di quelli di prima