«Sulle mense critiche pretestuose:
niente tagli, né discriminazioni»

MACERATA - Le consigliere Romina Leombruni e Cristina Cingolani rispondono alle accuse mosse dall'ex assessore Monteverde e dalla consigliera Ninfa Contigiani durante l'ultimo Consiglio

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La consigliera Romina Leombruni

 

«La consigliera Monteverde dichiara che il miglioramento va dimostrato con i fatti. In risposta a questa sua affermazione pienamente condivisa vogliamo ricordare che la sperimentazione è stata avviata da pochi giorni e che le conclusioni andrebbero tratte alla fine di un percorso e non all’inizio, così come le critiche che suonano in questa fase assolutamente pretestuose». A dirlo sono le consigliere Romina Leombruni e Cristina Cingolani del gruppo Sandro Parcaroli Sindaco che intervengono nel dibattito sulla riorganizzazione delle mense a Macerata. «In Consiglio comunale sono emerse poi le contraddizioni della consigliera Monteverde – aggiungono Leombruni e Cingolani -. A fronte di un elogio del professor Berrino per le mense interne da lui dichiarate migliori, si esaltano al tempo stesso le mense di Cremona (prima per quattro anni consecutivi nella classifica di Foodinsider) che esternalizza i pasti che vengono quindi trasportati, quelle di Fano, Jesi, Trento, Rimini e Bergamo, tutte nelle top ten delle migliori mense e strutturate con trasporto dei pasti. Tutti questi comuni portati come esempio da seguire hanno puntato su fattori più importanti: qualità, km zero, filiera corta, biologico e preparazioni semplici che non alterano la qualità degli ingredienti. Obiettivi che sta perseguendo anche la nostra Amministrazione visto che il nostro Comune si trova, nella classifica, solo all’undicesimo posto. Le caratteristiche che vanno a costituire la classifica di Foodinsider inoltre rilevano quando le mense interne influiscano per una piccolissima parte. Al primo posto troviamo l’inserimento, nel menù, dei cereali, al secondo dei cereali biologici, al terzo le verdure come contorno mentre al quarto le verdure come antipasto. E via dicendo con le patate come contorno, la frutta fresca, il pesce, i legumi e le carni».

Le consigliere rispondono inoltre all’intervento della consigliera Ninfa Contigiani. «A chi parla di “discriminazione tra scuole” in relazione al processo di riorganizzazione delle mense non possiamo che rispondere che accuse del genere sono disdicevoli oltre che, ovviamente, prive di ogni fondamento». 
«La consigliera Contigiani infatti – spiegano Leombruni e Cingolani – chiudeva il suo intervento in questo modo “La questione politica si chiude su due fronti: prima di tutto il problema dei pasti differenziati, per motivi religiosi o di salute, secondo la discriminazione tra scuole e sembra così a voler pensar male delle scuole scelte per ridurre il servizio siano guarda caso quelle dei quartieri più popolari e quelle forse con delle presenze di bambini non tutti.. come dire… tipicamente maceratesi, io li considero tutti italiani, ma magari non tutti li considerano proprio tutti maceratesi. Infine in un momento come questo mandiamo a casa dei dipendenti”».
«I cuochi ogni giorno lavorano tenendo ben presente la differenziazione dei pasti per motivi religiosi e di salute e come facevano attenzione a questo aspetto prima lo fanno anche oggi – spiegano le due consigliere -. In relazione al fatto che la scelta delle mense serventi e riceventi sarebbe stata fatta in base alla nazionalità dei bambini non possiamo che rimanere allibite davanti a parole così disdicevoli. Le scelte tecniche e organizzative, come la Contigiani forse finge di non sapere, non sono dell’assessore ma del dirigente e degli uffici che si occupavano dell’organizzazione delle mense anche quando la consigliera era in maggioranza. Si è assistito a una insinuazione gratuita volta ad attivare, nei confronti di chi ha una maggiore sensibilità verso situazioni di discriminazione, un risentimento tale da provocare reazioni conflittuali tanto che la consigliere Contigiani ha dichiarato di non voler utilizzare la parola “battaglia” ma con tale affermazione sembra aver fatto di tutto per fare il contrario. Nella riorganizzazione le mense serventi sono quelle più organizzate in quanto preparano già pasti per più bambini e hanno all’interno più personale e locali per una predisposizione logistica più idonea; non si tratta di scelte politiche ma tecniche».
«Anzi, tale riorganizzazione favorisce l’annullamento delle discriminazioni garantendo a tutti i bambini di poter avere lo stesso servizio di qualità, di mangiare cibo preparato allo stesso modo e con la stessa cura dopo adeguata formazione e con gli strumenti idonei secondo le normative igienico sanitarie. Non ci saranno più mense di serie A e mense di serie B – sottolineano Leombruni e Cingolani -. Grave e pretestuoso risulta anche il ripetuto uso dei termini “riduzione” e “tagli”, atto a insinuare un’idea assolutamente contraria al fine che si vuole perseguire, ovvero un indiscutibile miglioramento del servizio tramite un reinvestimento delle risorse. A dimostrazione di ciò, la recente approvazione della variazione di bilancio che sposta e non toglie soldi da un capitolo di spesa a un altro all’interno del comparto “Mense scolastiche”. Sembra poi strano che la consigliera Contigiani non abbia ancora capito che nessun dipendente verrà “mandato a casa” ma essendoci dei pensionamenti in programma gli stessi non verranno sostituiti con nuove assunzioni. Nessun taglio di personale; al contrario i cuochi verranno supportati con un investimento nella formazione che non può fermarsi alle poche ore richieste per legge ma deve proseguire con un aggiornamento continuo».

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https://www.cronachemaceratesi.it/2021/02/15/battaglia-sulle-mense-scolastiche-non-sono-cosi-perfette-come-dite/14969

 



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