Il sit in oggi in piazza della Libertà
di Federica Nardi (foto di Fabio Falcioni)
“Distruggere un’eccellenza, giù le mani dalla mensa”, è uno degli slogan con cui i genitori di alunni e alunne di cinque scuole di Macerata sono scesi oggi pomeriggio in piazza della Libertà per protestare contro la decisione dell’amministrazione Parcaroli di riformare il sistema mense. La protesta si concretizza oggi dopo che le famiglie hanno scoperto quasi per caso che a marzo sarebbe partita una sperimentazione per accentrare determinati pasti nelle mense più grandi, consegnandoli poi alle scuole coinvolte: Mameli, Villa Serra, Frank, De Amicis e Natali. La scelta di scendere in piazza oggi va di pari passo con l’interrogazione sul tema presentata dalla consigliera Stefania Monteverde (Macerata bene Comune), che da ex assessora aveva curato da vicino il progetto Mense Verdi Bio. Anche se i presenti in piazza, una trentina, specificano che la protesta non ha a che fare con parti politiche ma solo con la qualità del servizio.
Noemi Tiburzi
Noemi Tiburzi, che ha la figlia che frequenta la Mameli, è una delle madri in piazza oggi. In mano tiene le oltre 40 pagine di firme (1.012 quando le ha stampate stamattina) arrivate in risposta alla petizione online su Change.org per tutelare lo status quo delle mense scolastiche: «Siamo qui in piazza – spiega Tiburzi -, perché vediamo da due riunioni su Zoom con le assessore Katiuscia Cassetta e Laura Laviano oltre che il dirigente Gianluca Puliti, durante le quali le nostre perplessità e domande sono state ignorate. Questo progetto, soprattutto in questo momento, è privo di senso. Attualmente ci sono cucine che funzionano perfettamente. Loro accorperanno tutti i pasti all’interno di alcune cucine, lasciando come specchietto per le allodole che il primo sarà cucinato in loco. La Fratelli cervi si troverà così 340 pasti sulle spalle. Ci chiediamo: ha senso mettere i cuochi tutti insieme a lavorare per ore e ore in tempi di Covid? Noi non ci spieghiamo inoltre questa fretta. Sostengono di aver avvisato per tempo le scuole ma non è assolutamente vero. Hanno detto che inizieranno tra 30, 40 giorni ma noi sappiamo che i cuochi sono già pronti a spostarsi. Non ci sono protocolli pronti che controllino la qualità del cibo. Noi contestiamo, e loro negano, che questo cibo cambierà. Sfido chiunque a preparare un piatto e portarlo in giro per la città. A chi affidano il trasporto dei pasti? Come garantisci la qualità?».
Luca Tomaselli
Sulle ragioni, insomma, i genitori chiedono chiarimenti. Luca Tomaselli, che ha una figlia alla Mameli, ribadisce che «non hanno una motivazione specifica per poterlo fare. Non hanno portato dati concreti e oggettivi né nessuna motivazione convincente. Da genitore e cittadino che ha un’eccellenza premiata e riconosciuta chiedo: perché devi andarla a modificare? Per un risparmio annuo di 60mila euro? Sarebbe una ragione ridicola: sono 20 centesimi a pasto. A questo punto apriremo un conto e li troveremo noi questi soldi e anche questo motivo sarà tranquillamente smontato. Abbiamo chiesto un altro incontro, portato nutrizionisti ed esperti del settore che hanno smontato il progetto dell’amministrazione. I tempi sono stretti perché siamo a metà febbraio e il tutto dovrebbe partire a marzo. Chiediamo di confrontarci e di non partire adesso. Noi abbiamo iscritto i figli in certe scuole anche in base al fattore mensa. Ci devono dire perché vogliono modificare il servizio, motivando la scelta».
«I disabili non possono aspettare Mense, state smantellando un’eccellenza»
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Avete ragione a protestare.
Bravi genitori.
Ero presidente del comitato mensa quando la Giunta di destra della Menghi voleva modificare il funzionamento già allora valido della refezione scolastica. Riuscimmo a bloccare tutto aiutati anche dagli articoli della stampa locale che fece dei puntuali e dettagliati servizi sul funzionamento della mensa. Ricordo che anche allora eravamo tutti uniti come genitori di tutte le scuole comunali. Continuate a farvi sentire e in bocca al lupo. Bravi
Questi genitori o sono tutti “catto-comunisti”, quindi nemici dell’amministrazione comunale di centrodestra, oppure i genitori hanno ragione a chiedere un rapporto dialettico con l’amministrazione. La quale dovrebbe dimostrare che il trattamento è uguale a quello che esisteva prima, oppure che la nuova mensa porta un considerevole risparmio, a parità di qualità di vitto.
Quella di non rispondere deve essere una malattia che colpisce chi va la potere. A Corridonia abbiamo un’amminsitrazione “catto-comunista” che non risponde mai ai cittadini, quando chiedono qualcosa.
A Civitanova protestano da anni sullo stesso tema e non è cambiato niente. A Macerata protestate incolpando il cambio politico che , simile ma non eguale al civitanovese ha continuato il disastro precedente e se tanto mi dà tanto… Però a Macerata piangete lacrime amare mentre a Civitanova dove i soldi avanzano, il sindaco probabilmente in vista delle prossime elezioni è intervenuto in vari ristori che forse verranno ricordati. Così potrebbe essere rieletto e visto che in Ancona gli è andata male mentre a Carancini è andata bene e a me questo sta a significare che invece che al peggio diciamo che a volte siano ascrivibili alla sfortuna certi risultati o addirittura a errori veri o falsi dettati dagli avversari. Tanto qui la verità la conosce solo l’imputato. Ciarapica, per strane e rocambolesche avventure era arrivato al massimo dei sogni: diventare governatore al posto di Acquaroli supportato niente che popò di meno da Salvini, sogno poi naufragato e nonostante una scialuppa tirata ma senza centrare il bersaglio dal partito dei ” migliori” FI, purtroppo nel tentativo di rianimazione sono stati espettorati troppi voti che non hanno potuto impedirgli un distress elettorale. I tempi sono quelli che sono, i lavori sempre più introvabili e probabilmente dove lavorava prima non è che aspettavano lui o chissà… comunque dalle stelle alle stalle prima o poi siamo in molti a caderci soprattutto quando ci crediamo improvvisamente furbi, intelligenti, arrivati e solo perché chiunque si sarebbe presentato avrebbe sostituito il precedente, proprio come è accaduto a Macerata. Comunque, protestando con l’energia sufficiente dà risultati sennò Capponi assessore in Civitanova docet. Ah, visto che qualcosa arrivava direttamente, dicono, dai mari prossimi a ad un desueto poligono nucleare russo, sulle mense scolastiche della ridente cittadina adagiata lungo l’adriatico, siano state notate al crepuscolo luminescenze verdastre aleggiare attorno agli ospiti di tali luoghi di aggregazione.
A Civitanova protestano da anni sullo stesso tema e non è cambiato niente. A Macerata protestate incolpando il cambio politico che , simile ma non eguale al civitanovese ha continuato il disastro precedente e se tanto mi dà tanto… Però a Macerata piangete lacrime amare mentre a Civitanova dove i soldi avanzano, il sindaco probabilmente in vista delle prossime elezioni è intervenuto in vari ristori che forse verranno ricordati. Così potrebbe essere rieletto e visto che in Ancona gli è andata male mentre a Carancini è andata bene e a me questo sta a significare che invece che al peggio diciamo che a volte siano ascrivibili alla sfortuna certi risultati o addirittura a errori veri o falsi dettati dagli avversari. Tanto qui la verità la conosce solo l’imputato. Ciarapica, per strane e rocambolesche avventure era arrivato al massimo dei sogni: diventare governatore al posto di Acquaroli supportato niente che popò di meno da Salvini, sogno poi naufragato e nonostante una scialuppa tirata ma senza centrare il bersaglio dal partito dei ” migliori” FI, purtroppo nel tentativo di rianimazione sono stati espettorati troppi voti che non hanno potuto impedirgli un distress elettorale. I tempi sono quelli che sono, i lavori sempre più introvabili e probabilmente dove lavorava prima non è che aspettavano lui o chissà… comunque dalle stelle alle stalle prima o poi siamo in molti a caderci soprattutto quando ci crediamo improvvisamente furbi, intelligenti, arrivati e solo perché chiunque si sarebbe presentato avrebbe sostituito il precedente, proprio come è accaduto a Macerata. Comunque, protestando con l’energia sufficiente dà risultati sennò Capponi assessore in Civitanova docet.