«Nella chiesa del Sacro Cuore di Macerata non vengono rispettate le prescrizioni impartite per le celebrazioni liturgiche in presenza dei fedeli a seguito dell’epidemia da Covid-19. Palese sottovalutazione del rischio. Anche il coro dei Pueri Cantores è costretto a fare le prove all’aperto». A lamentarlo, in una lettera, sono un gruppo di parrocchiani che frequentano la chiesa di Macerata. «Fin dall’entrata in vigore dei protocolli concordati tra il Governo e la Conferenza Episcopale Italiana per la partecipazione dei fedeli alle liturgie, il parroco don Gennaro De Filippi non ha inteso dare attuazione a tale normativa – dicono i parrocchiani –, con il risultato che da quel momento, e sino ad oggi, in chiesa: sono utilizzati tre accessi indifferentemente per l’ingresso e l’uscita dalle celebrazioni; non viene osservata, né peraltro impartita, alcuna precauzione in ordine alle distanze da mantenere tra i fedeli in entrata e in uscita; i posti a sedere (segnalati con un minuscolo adesivo bianco, senza alcuna ulteriore indicazione) sono tre per ciascun banco della navata centrale, due per quelli delle navate laterali, comunque chiaramente irrispettosi delle distanze minime richieste (1 metro); non è stato creato alcun distanziamento tra i banchi». I parrocchiani continuano l’elenco dicendo che «non sono stati affissi i cartelli riportanti le prescrizioni per le celebrazioni diffuse dalla diocesi; il parroco continua a distribuire la comunione ai fedeli in fila al centro della navata e in bocca; non sono organizzati servizi d’ordine per l’ingresso e l’uscita dei fedeli; non è peraltro noto neanche il numero complessivo dei posti a disposizione in chiesa (che dovrebbe essere riportato sul manifesto che dovrebbe essere affisso all’ingresso della chiesa); l’orario delle messe festive (7,30 – 9,30 – 11,00 – 12,15) è evidentemente incongruo con le esigenze di sanificazione e areazione necessarie tra una celebrazione e l’altra e in effetti non risulta che venga praticata alcuna pulizia dei banchi se non all’inizio e alla fine di ogni giornata». I parrocchiani dicono che «ci duole riconoscere che siamo di fronte a una palese e allarmante sottovalutazione del rischio al quale vengono sottoposti tutti i fedeli e coloro che operano nella parrocchia, a cominciare dagli stessi sacerdoti. Di particolare gravità riteniamo le condizioni di rischio e di ingiustificato disagio in cui sono indotti ad operare i componenti del coro dei Pueri Cantores “Domenichino Zamberletti” ed il loro direttore.
Proprio al fine di evitare, per quanto possibile, di esporre i propri iscritti al rischio derivante dal mancato rispetto dei protocolli, il coro dei Pueri Cantores, che dal 1960 presta servizio liturgico e ha la propria sede alla chiesa del Sacro Cuore, si trova di fatto costretto a tenere le prove all’aperto, utilizzando il cortile posto a fianco della chiesa: una circostanza che appare già di suo piuttosto surreale, se si pensa che il gruppo è composto per la stragrande maggioranza da bambini e ragazzi dai 5 ai 15 anni e che ci sarebbe una chiesa a pochi passi che da 60 anni a questa parte li ha visti fedeli coadiutori dell’animazione liturgica». Una situazione che i parrocchiani dicono di aver sottoposto al parroco: «Vani si sono rivelati i tentativi di convincerlo ad assumere un comportamento più responsabile e soprattutto osservante della normativa vigente. Meraviglia anche il mancato intervento della Curia: non risulta, infatti, che, a parte richiami verbali, siano state adottate misure di qualsiasi genere al fine di ripristinare l’osservanza delle norme di legge. Auspichiamo che questa gravissima situazione possa essere risolta quanto prima possibile, per la tutela della salute e della sicurezza della generalità dei fedeli che frequentano la parrocchia e in particolare delle persone più fragili, come bambini e anziani». A scrivere la lettera sono Carlo Torresi, Sandro Romagnoli, Maurita Marconi, Luciana Cecili, Paolo Aggarbati, Michele Gaspari, Francesca Fabbri, Giovanna Vincenzoni, Marta Cacchiarelli, Federico Gaspari, Silvia Piermarini, Siria Ramazzotti, Roberta Telloni, Ivan Di Pierro, Tosca Leboroni, Pietro Torresi, Nazzareno Gaspari, Beniamino Leboroni.
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Ma la Curia che fa??? Il Vescovo che fa???? Tutti Ponzio Pilato???? E il Prefetto???? Cosa aspetta a far rispettare le normative che tutti gli altri sono tenuti a rispettare?
Sarà il caso di sollevare il parroco dal suo incarico o di chiudere la. Parrocchia??? E rispedire il don al paesello!!!
Chiudere la chiesa per colpa di Don…. non va bene, sostituire Don…. si.
Ci sono andato due volte alla Sacro Cuore, la prima volta me ne sono andato via durante la messa xche’ ho avuto paura, la 2° sono rimasto ma tremavo tutto x adesso non c’entro.
Ma che tristezza questi parrocchiani che hanno paura delle loro ombre. Mi è capitato di frequentare qualche funzione al Sacro Cuore:all’ingresso c’è il dispenser per sanificare le mani, la distanza nei posti a sedere è garantita, la fila per ricevere l’Ostia prevede la distanza di almeno un metro tra un fedele e l’altro, il sacerdote si disinfetta le mani prima di distribuire la Comunione ed indossa la mascherina.
Credo che quello che da’ fastidio ai solerti parrocchiani guardiani della rivoluzione sia il fatto che il parroco non è accodato al clero organico ai dettami del politicamente corretto e non ha timore di indicare ciò che è vero da ciò che è falso.
Argomentazione pressoché completamente non condivisibili; ma nella parrocchia del Sacro Cuore va di moda accusare il parroco: prima don Francesco, ora don Gennaro. Questi parrocchiani però non considerano che entrambi assolvono egregiamente al loro compito di tenere sempre aperta la Chiesa e di distribuire i sacramenti con continuità.
Questi fedeli mi sembrano piuttosto infedeli. Mettersi contro don Gennaro mi sembra strumentale. Se non si sentono a loro agio, possono frequentare un’altra parrocchia piuttosto che fare guerra al parroco che gode la stima dalla stragrande maggioranza dei parrocchiani. Questa mi sembra una scusa per attaccare un sacerdote che è pieno di zelo nell’offrire ai fedeli funzioni religiose e i sacramenti ai parrocchiani e a tanti cattolici di Macerata che trovano in questa parrocchia un sicuro punto di riferimento.
Ritengo grave questo ingiusto attacco ad un sacerdote pieno di zelo nel ministero sacerdotale.
Sono 2 volte alla messa al Sacro Cuore, la 1° volta durante la messa me ne sono andato via xche’ c’era troppa gente xche’ avevo paura dei contagi, la 2° volta sono rimasto x tutta la messa e ho cominciato a tremare e ho pensato che x adesso non c’entro x la paura di essere contagiato e ho pensato che x adesso non c’andro’ x la mia salute, secondo me e’ tutta colpa della CEI che ha avuto aprire x forza le chiese, Papa FRANCESCO era molto contrario ad aprire in anticipo le messe, x forza in ITALIA e’ da secoli che la Chiesa governa su tutto.
@Meschini…concordo e ricordo molti commenti sulle spiagge senza regole del tipo “a chi non va bene può restare a casa…”
http://www.ekklesiaweb.net/sanfelice/wp-content/uploads/2016/06/Lc_9_24_dommim.jpg
come è potuto succedere che si abbia più fede nei dpcm di Giuseppi che nel Vangelo di Luca?
Non sono una parrocchiana della chiesa del sacro Cuore di Macerata.Ma , da quando c’è stata l’emergenza COVID 19 ,ho potuto grazie alla chiesa aperta pregare e fare la mia adorazione al Santissimo e trovare così sollievo spirituale in un momento così drammatico e di grande sconforto umano .Posso con certezza affermare che ho trovato in don Gennaro una grande disponibilità ad ascoltare i fedeli nelle loro necessità umane e spirituali . Ho così cominciato a frequentare la chiesa.
Vorrei esprimere il mio dissenso su alcune accuse che sono state mosse al parroco, confermando invece quanto già evidenziato dal dottor Coltorti : i fedeli in chiesa indossano la mascherina , si siedono distanziati , igienizzano le mani al loro ingresso e così è per il parroco che porta la mascherina e igienizza le mani .Dunque non mi sembra che ci sia scarsa responsabilità per la salute dei fedeli .
Invito , comunque tali persone che sono scontente dell’operato del parroco a frequentare altre chiese più confacenti alle loro necessità di salvaguardia della salute . E concludo ringraziando personalmente sua Eccellenza Il Vescovo Nazzareno Marconi per aver dato alla chiesa di Macerata e a tutta la diocesi un così valido sacerdote la cui abnegazione al suo incarico risulta esemplare . Sono sicura che il discernimento di Sua Eccellenza il vescovo è tale da comprendere che certi rilievi fatti al parroco non sono elementi validi da prendere in considerazione .
Forse ad alcuni parrocchiani del coro e dei pueri cantores non piace il modo franco e schietto di parlare del loro parroco che nelle sue omelie si richiama continuamente alle Sacre Scritture citandone le fonti sacre da cui attinge la sua elevata preparazione culturale , religiosa e spirituale .
Un sacerdote come don Gennaro in questi tempi bui per la fede e’ un grande dono del cielo per tutta la comunità .. un vero servo di Cristo e della vera chiesa quella che porta le anime verso il signore i sacramenti e la parola che tratta di vera dottrina quella di san Pio x e di una chiesa cristocentrica. Voi genitori del coro dovreste ringraziare il vescovo per avervi inviato un sacerdote così preparato e affabile come don Gennaro .. lo so che per qualcuno di voi il don non e’ politicamente corretto perché non appoggia alcune idee neomoderniste della falsa chiesa filomassonica così tanto cara oggi alle più alte cariche pastorali in Vaticano e cmq se tanto vi lamentate potete chiedere al Lions opp al rotary di mettervi a disposizione qualche struttura .