Il direttore di Cna Luciano Ramadori, il presidente di Confartigianato Renzo Leonori e Antonio Tajani
di Gabriele Censi (foto di Fabio Falcioni)
Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani in tour elettorale oggi ha incontrato i rappresentanti delle imprese nella sede di Confartigianato a Macerata. «Su di me potete contare – ha detto – sono da 23 anni in Europa, ho scelto di difendere gli interessi dell’Italia e a Bruxelles serve gente preparata che conosce la materia». Il leader forzista rivendica la sua specificità di politico “europeo” e le misure da lui proposte per l’industria prima da commissario e poi da presidente. Sui temi locali viene sollecitato in merito al distretto calzaturiero in sofferenza e la sua ricetta passa per il doppio binario del libero mercato: «Non possiamo applicare le stesse norme per il mercato interno e per l’extra Ue, i cinesi con la “via della seta” stanno entrando e se comprano i porti faranno passare i loro prodotti anche pericolosi per la salute». Sull’area del sisma poi ricorda il suo intervento da appena eletto, con i due miliardi erogati dall’Unione e il cambio di destinazione dei fondi Ue: «Altri sono in ritardo e tra le Regioni le Marche è la più lenta»
Al tavolo di Confartigianato c’erano anche i rappresentanti di Confindustria e Cna. La burocrazia che blocca tutto, l’accesso al credito, la Zona economica speciale, le infrastrutture, la politica energetica, l’armonizzazione fiscale sono stati alcuni dei temi suggeriti a Tajani. Il presidente di Confindustria Macerata Gianluca Pesarini ha portato dati allarmanti per il calzaturiero: «-20% del fatturato con conseguenze occupazionali per tutta la filiera». Il segretario di Confartigianato Giorgio Menichelli chiede una maggiore tutela del “made in”: «La normativa è ambigua se non ipocrita in questo campo». Tajani spiega il blocco sulla sua proposta che applica il codice doganale al luogo di produzione principale piuttosto che dell’ultima trasformazione: «La posizione della Germania trova sponde purtroppo anche in grandi imprese italiane, così ad un paio di scarpe fatte in Cina si aggiungono i lacci in Italia e diventa made in Italy. Troppo spesso abbiamo posizioni nazionali divise e per questo pesiamo poco in Europa. Bisogna essere presenti e in trincea come i tedeschi, non limitarsi agli annunci contro Junker ubriacone o simili. Anche le candidature sono fatte in funzione nazionale con i leader che poi non vanno a Bruxelles, è un’altra capitale e per cambiare le politiche serve competenza. Per questo noi abbiano candidato nelle Marche una rappresentante dell’impresa come Anna Maria Rozzi»
Tajani insiste sul tema identitario di Forza Italia: «Siamo figli di un imprenditore e la ricchezza bisogna crearla prima di distribuirla, no al reddito di cittadinanza e sì all’abbattimento del cuneo fiscale con contributivi a carico dello Stato per i dipendenti nuovi assunti, anche con effetto retroattivo. Per farlo serve un Governo omogeneo, l’unico possibile è di centrodestra, ma la Lega dice no alle proposte del M5s e poi vota sì. Un Governo che esulta per uno 0,1 di Pil e non ha fatto nulla per la ricostruzione. Le elezioni hanno bloccato tutto e si aspetta il responso per sapere se devono andare a casa oppure no»
Presente in blocco il gruppo dirigente del partito con il coordinatore provinciale Riccardo Sacchi, il commissario regionale Marcello Fiori il senatore Andrea Cangini e la candidata Anna Maria Rozzi. «L’incontro di oggi dimostra ancora una volta che Forza italia – ha detto a margine dell’incontro Sacchi – è la parte ragionante di cui il centrodestra non può fare a meno ed è vicina alle categorie produttive. alle associazioni di categoria e al territorio maceratese»
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