Da sinistra: Angelo Sciapichetti, Francesco Vitali, Bianca Verrillo, Giovanni Gostoli
«Il futuro delle Marche si declina nel segno dell’Europa». Ha le idee chiare Bianca Verrillo, unica marchigiana candidata dal Pd alle prossime europee: «Lo sviluppo della nostra regione non può prescindere dal sostegno europeo, soprattutto nel campo della ricostruzione del dopo sisma».
Bianca Verrillo
Durante la presentazione di questa mattina, l’avvocatessa 48enne, segretaria di circolo a Matelica, ha parlato al cuore dei suoi futuri elettori: «Credo con tutta me stessa in questa sfida. Porterò avanti questa candidatura con umiltà e impegno». Al suo fianco Giovanni Gostoli, segretario del Pd Marche, Francesco Vitali, segretario provinciale del Pd, e Angelo Sciapichetti, assessore regionale. «Bianca rappresenta tutti noi, il cuore pulsante di questa regione – ha commentato Gostoli -. Attraverso lei, diamo voce al nostro progetto più importante: costruire una nuova Europa, ricostruire le Marche. Il 26 maggio saremo chiamati a un appuntamento con la storia, una sfida che vede tre forze in ballo: sovranisti, conservatori e chi come noi vuole rinnovare il senso di appartenenza europea».
Riflettori accesi sul tema della ricostruzione, carburante per lo sviluppo di tutto il centro Italia: «Bianca vive ogni giorno l’area del cratere – ha spiegato Gostoli – chi meglio di lei può riportare le istanze dei cittadini? Quegli stessi problemi a cui il governo Lega – 5 Stelle non ha ancora saputo rispondere. Semplificazione della burocrazia, più personale e strumenti per snellire la ricostruzione. Bisogna fare presto: il futuro non aspetta». Secondo il segretario provinciale Vitali le elezioni del 26 maggio rappresentano un bivio: «Si dovrà scegliere tra chi crede nell’Europa e chi invece mira a distruggerla. Questo governo, tanto ricco di contraddizioni, di certo non ci aiuta. Ma senza Europa non c’è futuro».
(Gia. Gar.)
(Foto di Fabio Falcioni)
Giovanni Gostoli
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Un’Europa che non riuscisse a fare un grosso balzo in avanti sul piano di un serio,accorto,efficente federalismo,finirebbe stritolata nello scontro economico e politico tra Cina e Usa,con l’aggravante della pressione migratoria dal continente africano che ha come sbocco naturale l’Europa tutta,ma in partcicolare quella meridionale,Italia in testa.Un suicidio politico la riedizione di vecchi nazionalismi,peraltro mai realmente debellati e che hanno continuato ad agire sotto la cenere.