Sparo mortale a Monte San Giusto, il gip archivia il caso. Lo scorso maggio era stata la procura a chiedere l’archiviazione non ravvisando profili di reato nel modo in cui ha agito il carabiniere che uccise il giovane albanese Klodjan Hysa, 35 anni. Alla richiesta della procura avevano fatto opposizione i familiari del giovane ucciso. Il giudice ha però respinto il ricorso e ha disposto l’archiviazione. La procura si è basata, oltre che su alcune testimonianze, sulla perizia balistica eseguita da Sandro Evangelisti che ha ricostruito la dinamica di quanto accaduto il 24 febbraio scorso a Monte San Giusto. Un carabiniere aveva esploso un colpo di pistola per evitare di essere investito da Hysa che si era messo al volante di un’auto e stava cercando di fuggire. Un collega che si trovava insieme al militare lo aveva strattonato per evitare venisse investito e questo aveva esploso un colpo di pistola che era rimbalzato sul montante della vettura e aveva centrato alla testa il 35enne che era poi morto il 27 febbraio.
Giustizia è fatta
Bisogna dare più autonomia di armi a chi ogni giorno rischia la vita per difendere noi cittadini e parli di tutte le forze dell’ordine..... in italia si fa tutto troppo come si vuole! C’è talmente tanto spaccio e delinquenza a macerata che è veramente uno schifo!
Ogni tanto qualche buona notizia!!!
E ci mancava pure che il carabiniere fosse condannato. Personalmente sono contento per lui, la sua famiglia e la Stazione dove presta servizio credo M.S. Giusto.
Bene sono contento.
Bellissima notizia. Giustizia in questo caso è fatta.
Grazie, che bella notizia!
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meno male
Bene..
il problema è che se a sparare fosse stato lo straniero le cose si sarebbero concluse piu o meno allo stesso modo
Bene, ma non benissimo. Quasi un anno di indagini per stabilire che il carabiniere ha fatto il suo dovere.
I famigliari del criminale (perché questo era e non lo dimentichiamo) che chiedono un risarcimento come se rubare fosse un lavoro assolutamente legale, fanno pensare che, il delinquere, non è dovuto ad uno stato di necessità, ma è un preciso e voluto stile di vita, spalleggiato dalal volontà dei propri cari.
Ergo citare questi ultimi in giudizio e chiedere loro un risarcimento per i danni che il loro congiunto ha arrecato alla comunità.
Finalmente un po’ di giustizia per questi “poveri” carabinieri che ogni giorno rischiano la vita per difenderci. W L’ARMA BENEMERITA
Non credo sia probabile l’abbia ucciso per sbaglio…
Ma va bene lo stesso