Sparo sull’auto in fuga,
il generale: “l’appuntato è sereno
ha la coscienza a posto”

MONTE SAN GIUSTO - Visita di Salvatore Favarolo, comandante della Legione Marche. "Abbiamo assegnato due uomini in più alla stazione. Quello che è successo ci rattrista, ma facciamo il nostro lavoro. Se non era per il collega il militare sarebbe rimasto ucciso dall'auto che cercava di investirlo"

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Da sinistra, il generale Salvatore Favarolo con il colonnello Stefano Di Iulio

 

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di Gianluca Ginella

(Foto di Lucrezia Benfatto)

«Abbiamo assegnato due carabinieri in più a Monte San Giusto, uno è in servizio già da questa mattina. L’Arma è una famiglia. Ho parlato con l’appuntato ed è sereno, perché ha la coscienza a posto, ha fatto il suo dovere, se non ci fosse stato il collega che lo ha tirato per la giacca sarebbe rimasto ucciso». Così il generale Salvatore Favarolo, che comanda la Legione carabinieri Marche, nel corso della sua visita a Monte San Giusto, questa mattina. Con lui anche il colonnello Stefano Di Iulio, comandante provinciale dell’Arma e il maggiore Luigi Ingrosso, che dirige la Compagnia di Macerata.

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Il sindaco Andrea Gentili con il generale Favarolo

Una visita legata a quanto avvenuto venerdì scorso quando un appuntato dei carabinieri in servizio a Monte San Giusto ha esploso un colpo di pistola dopo che un’auto su cui si trovava al volante il 35enne albanese Klodjan Hysa, ha cercato di investirlo. Hysa è morto ieri all’ospedale di Macerata, fatale la ferita alla testa causata dallo sparo. «Sono venuto intanto a salutare il mio personale rimasto coinvolto in questo drammatico episodio – dice il generale Favarolo –. E per esprimere la solidarietà e la vicinanza dell’Arma, che è una grande famiglia. Un fatto del genere lascia il segno». Il generale ha sentito l’appuntato «è sereno. Quando uno ha la coscienza a posto di chi ha fatto il suo dovere non può avere sensi di colpa. Certo è scosso, c’è stato il maresciallo che lo ha tirato da dietro, quella sera, sennò sarebbe rimasto ucciso dall’auto. Io gli ho sottolineato che deve essere consapevole che la sua è stata una reazione ad una azione. Certo – continua riferendosi al 35enne morto –, dispiace perché è una vita umana.

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Klodjan Hysa

Certo, che stava creando problemi ad una collettività». Nel corso della visita il generale ha incontrato il sindaco di Monte San Giusto, Andrea Gentili. «Il sindaco era preoccupato per i furti in abitazione – dice il generale –. Volevo dimostrarlo nel concreto che c’è una reazione a questi fatti. Per ora abbiamo rinforzato la caserma con due militari, uno ha preso già servizio questa mattina. I reati in realtà sono diminuiti, c’è stato però un leggero aumento dei furti. Noi stiamo cercando di porre rimedio e fare una azione di prevenzione. In questa azione di prevenzione è capitato questo episodio. Che ci rattrista, ma facciamo il nostro lavoro». Sul fronte delle indagini «ci rimettiamo all’azione dell’autorità giudiziaria, a cui diamo il massimo sostegno nelle indagini» continua Favarolo. Su chi ha proposto una medaglia o un encomio al carabiniere «non è il momento di chiedere medaglie. Adesso aspettiamo si definisca la questione giudiziaria» continua il generale. Poi su chi ha deciso di fare una colletta per aiutare il militare, spiega «L’Arma in questi casi dà copertura totale delle spese al personale coinvolto. E’ un fatto che è avvenuto in servizio. Ringraziamo per la solidarietà, ma l’Arma fornisce tutto il sostegno necessario». «E’ una bella notizia avere la presenza del generale, come segnale di presenza e di vicinanza. E’ importante – dice il sindaco di Monte San Giusto –. Lo ringrazio per l’attenzione alla nostra comunità. Credo che oggi la presenza del generale, la vicinanza e la possibilità di avere altri due militari in organico, come avevo chiesto proprio ieri al prefetto, significa che lo Stato c’è. Di questo sono felice. Oggi questo è un segnale importante per la comunità».



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