Sparo sull’auto in fuga,
si cercano due complici
Presidio della Lega: atteso Salvini

MONTE SAN GIUSTO - Le indagini proseguono alla ricerca degli altri due uomini che erano con il 35enne albanese, che presenta ancora una minima attività cerebrale. La perizia balistica sarà depositata in settimana. Manifestazione del Carroccio sabato prossimo davanti alla caserma per esprimere solidarietà al carabiniere

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Il pm Enrico Riccioni

 

di Federica Nardi

La Lega Nord regionale chiama Matteo Salvini e si prepara sabato prossimo a manifestare davanti al comando dei carabinieri di Monte San Giusto per esprimere solidarietà al militare che venerdì pomeriggio ha sparato a un 35enne albanese, Klodjan Hysa, in fuga su un’auto rubata (leggi l’articolo). Le indagini, coordinate dal pm Enrico Riccioni, proseguono alla ricerca dell’identità delle altre due persone che erano con Hysa. Atteso in settimana anche il deposito della perizia balistica, affidata all’avvocato Sandro Evangelisti, esperto di armi che dovrà ricostruire la traiettoria, la distanza e l’inclinazione del colpo di pistola e il punto di ingresso del proiettile.

IMG_1163-400x267Il 35enne, che è ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Macerata ed è clinicamente morto, aveva tentato di investire i militari che gli avevano intimato l’alt. Il colpo lo aveva raggiunto alla nuca. Hysa, già noto alle forze dell’ordine con diversi alias, al momento del ricovero in ospedale aveva addosso un grande cacciavite e monili d’oro probabilmente refurtiva di un colpo messo a segno a Monte San Giusto quello stesso pomeriggio. I medici ancora non lo hanno staccato dai macchinari che lo tengono in vita perché l’attività cerebrale, seppur minima, c’è ancora, come ha rilevato l’elettroencefalogramma questa mattina. In questi casi bisogna attendere 24 ore prima di ripetere la procedura. Due le inchieste aperte: una nei confronti di Hysa per tentato furto in abitazione in concorso con ignoti e un’altra nei confronti del carabiniere che ha esploso il colpo per lesioni colpose gravissime ed eccesso di legittima difesa (leggi l’articolo).

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Salvini in un post su Facebook ha commentato l’apertura delle indagini nei confronti del militare (un atto dovuto da parte della procura): “Indagato per aver fatto il suo lavoro e rischiato la vita. Roba da matti. Un encomio per il carabiniere, il ladro conosceva i rischi del “mestiere”. E che i buonisti stiano zitti”. Il segretario regionale leghista Luca Rodolfo Paolini ha organizzato il presidio per sabato prossimo davanti alla caserma dei carabinieri di Monte San Giusto invitando anche il leader del Carroccio Matteo Salvini. In una nota Paolini punta il dito contro il fatto che «a ogni episodio del genere, in un ormai costante capovolgimento dei valori, i soli a pagare davvero siano solo le vittime, siano essi derubati o rapinati che reagiscono o rappresentanti delle forze dell’ordine che, a rischio della propria vita o in tempo di notte fanno solo il loro lavoro che è quello di difendere la collettività da una criminalità sempre più pervasiva e impunita».

Prevista anche la presenza del sindaco di Cingoli ed ex senatore di Forza Italia, Filippo Saltamartini, alla manifestazione di sabato. Lo stesso Saltamartini afferma di volersi fare «promotore di una raccolta fondi per sostenere le costosissime per i processi che il carabiniere di Monte San Giusto subirà. Sarà questa la più pesante delle condanne – sottolinea il primo cittadino del Balcone delle Marche -, sedersi sul banco degli imputati piuttosto che ricevere un pubblico plauso per il suo coraggio».

ladro_ferito_monte_san_giusto-2-400x267Il senatore di Forza Italia Remigio Ceroni dice in una nota che «l’episodio dimostra in maniera inequivocabile che i fenomeni criminali stanno assumendo anche nelle Marche dimensioni che un tempo erano sconosciute. Una situazione che rende sempre più difficile e complicato il duro lavoro di prevenzione dei crimini e controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine». E aggiunge: «la prima ricostruzione della dinamica dei fatti fa pensare a una legittima difesa e a una tragica fatalità. È tempo di evitare di sottovalutare una realtà sempre più complessa, dove fenomeni migratori ormai incontrollati possono generare anche in piccole comunità locali comportamenti delinquenziali e tragedie come questa». Sostegno all’Arma anche dalla vicecoordinatrice regionale di Fi Barbara Cacciolari: «Non è pensabile che una cittadina come Monte San giusto possa emergere sulla cronaca nazionale con un fatto di criminalità di questo tipo. Massimo impegno per sostenere l’operato di tutte le forze dell’ordine, per combattere la criminalità a tutti i livelli e ristabilire gli equilibri di sicurezza sui territori».

Molte persone a Monte San Giusto hanno da subito difeso il carabiniere. E’ stato creato anche un comitato per aiutarlo a sostenere le spese legali. Il sindaco Andrea Gentili chiederà alla prefettura un potenziamento della locale stazione dei carabinieri (leggi l’articolo).

(foto di Federico De Marco)

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