Sparo mortale, l’associazione carabinieri:
“Non ci serve un Piermanni due”

CIVITANOVA - Nell'anniversario dei 40 anni della morte del maresciallo che perse la vita in uno scontro armato, Roberto Ciccola, presidente dell'Anc, esprime solidarietà all'appuntato dell'Arma indagato per i fatti di Monte San Giusto. Il militare ucciso sarà ricordato con un busto in bronzo

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Il presidente Anc Roberto Ciccola

 

L’Arma si prepara a celebrare il 40esimo anniversario della morte del maresciallo Piermanni dopo i fatti di Monte San Giusto, dove un carabiniere è stato indagato dopo aver sparato cercando di evitare di essere investito da un 35enne al volante di un’auto rubata. Una ricorrenza che diventa ancora di più simbolica e che viene ricordata dall’Associazione nazionale carabinieri in congedo di Civitanova, Morrovalle e Montecosaro. «Desideriamo portare la nostra vicinanza all’appuntato dei carabinieri e ringraziare il primo ufficiale dell’Arma della nostra regione il generale Salvatore Favarolo per aver portato chiarezza nel dibattito – dice il presidente Anc Roberto Ciccola – ricordo che il 18 maggio 1977 sono caduti sotto i colpi di arma da fuoco due carabinieri, Alfredo Beni di Fiuminata e il maresciallo Piermanni.

IMG_5971-400x267Il prossimo 18 maggio ricorderemo con un busto in bronzo del maresciallo Piermanni e la presenza della Fanfara nazionale dell’Arma quel sacrificio. Non abbiamo bisogno di un Piermanni 2, l’Arma ha già dato un contributo di sangue elevato nella nostra provincia. E’ evidente che la magistratura farà doverosamente il suo corso e attenderemo con fiducia le valutazioni del caso come è evidente che la vita è sacra e come è altrettanto evidente che se si va in giro con un’auto rubata la possibilità di incappare in un posto di blocco da parte di Polizia e Carabinieri è elevata e con tutte le possibili conseguenze».

 

 



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