Il corpo di Hysa torna in Albania
Esami balistici con laser e simulazione

SPARO MORTALE A MONTE SAN GIUSTO - Dopo il nullaosta della procura, domani il corpo del 35enne partirà per il suo Paese per il funerale. Gli esperti nominati dalla procura hanno svolto accertamenti per ricostruire l'accaduto. Il carabiniere era nella traiettoria di investimento, ha sparato da un punto vicino allo sportello del conducente. Il proiettile ha colpito il montante ed ha deviato la traiettoria

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Il papà di Klodjan, Xhemal Hysa, con i parenti

 

di Gianluca Ginella

Domani il feretro di Klodjan Hysa partirà verso l’Albania per il funerale. Dopo il nullaosta della procura, in seguito all’autopsia svolta ieri dal medico legale Antonio Tombolini, i familiari del 35enne, che il 24 febbraio è rimasto ferito da un colpo di pistola esploso da un carabiniere, faranno rientro in patria. Il giovane, portato in ospedale in condizioni gravissime, si è spento lunedì alle 16, quando i medici hanno staccato i macchinari che lo tenevano in vita. Proseguono intanto gli accertamenti da parte della procura e oggi il perito balistico, l’avvocato Sandro Evangelisti, insieme ad un suo collaboratore, l’ingegnere Carlo Frezzotti, ha svolto verifiche sulla Fiat Bravo su cui si trovava il 35enne quando è rimasto ferito mortalmente, e a Monte San Giusto, dove si è consumato il fatto. In mattinata i periti balistici hanno svolto accertamenti sulla Fiat con puntatori laser.

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Klodjan Hysa

Una attrezzatura sofisticata che consente di ricostruire le traiettorie dei proiettili con un margine di errore pari a zero. Si tratta di tecniche non invasive che permettono di preservare intatti i reperti. Sono dunque accertamenti ripetibili. Altre verifiche sono state svolte a Monte San Giusto, tra via Don Minzoni e via Valle, dove c’era stato lo sparo. Gli esperti hanno determinato la posizione in cui si sarebbe trovato il carabiniere quando ha sparato, basandosi su prove svolte ieri al poligono. Prove nel corso delle quali è stato misurato dove, sparando con un’arma come quella del militare, finivano i bossoli.

Con queste misurazioni gli esperti hanno ricreato quanto successo il 24 febbraio. E per farlo hanno usato una Fiat Bravo dei carabinieri. E’ emerso che il militare quando ha sparato si sarebbe trovato molto vicino allo sportello del conducente e, stando a quanto accertato, era nella traiettoria di investimento. In sostanza la ricostruzione sarebbe compatibile con quanto avevano riferito i carabinieri (l’appuntato che ha sparato e il collega), che avevano detto che il 35enne aveva cercato di investirli. Il colpo, che sarebbe stato sparato dal davanti rispetto a dove si trovava il giovane albanese, era finito nel montante dello sportello, nella parte in gomma, ed aveva poi deviato e colpito alla nuca Hysa. Intanto il legale dei famigliari di Hysa, l’avvocato Maurizio Cacaci, ha deciso di nominare un proprio consulente balistico, Martino Farneti.

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Il sostituto Enrico Riccioni che coordina le indagini

Su quanto accaduto a Monte San Giusto la procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo per eccesso di legittima difesa a carico del carabiniere, che è assistito dall’avvocato Pietro Siciliano. Al tempo stesso sono in corso le indagini dei carabinieri, coordinate dal sostituto Enrico Riccioni, sulle due persone che si trovavano, il 24 febbraio, insieme al 35enne Hysa. Addosso al giovane, nelle tasche, erano stati trovati oggetti d’oro, ritenuti provento di furto, e un cacciavite. L’auto su cui viaggiava era stata rubata a dicembre in provincia di Terni e proprio per questo i carabinieri avevano cercato di fermare la vettura.

Intanto da domani sarà attivo il comitato “Sosteniamo i tutori dell’ordine”. I promotori hanno contattato l’avvocato Roberto Marzola, di Montegranaro, per seguire la parte tecnica per la costituzione del comitato (leggi l’articolo).

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L’avvocato Sandro Evangelisti, perito balistico nominato dalla procura

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L’auto su cui si trovava Hysa

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Da sinistra: l’avvocato Maurizio Cacaci, che assiste la famiglia Hysa, con il medico legale Claudio Cacaci e il medico legale Piergiorgio Fedeli (nominato dall’avvocato Pietro Siciliano, che assiste il carabiniere)

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Il medico legale Antonio Tombolini



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