Maceratese, i piani della cordata locale

SOMMA ALGEBRICA - Il gruppo trainato dai fratelli Berrè deve accertare se la sua forza economica è sufficiente per affrontare i pesanti impegni sportivi e commerciali e quindi intavolare una trattativa con Claudio Liotti, proprietario del club. Se ciò non fosse possibile l'idea sarebbe quella di evitare la procedura fallimentare e rinunciare al titolo di terza divisione con conseguente partecipazione alla serie D

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Enrico Maria Scattolini

 

di Enrico Maria Scattolini

NULLA DI NUOVO ALL’ORIZZONTE (-). Frase fatta, me ne rendo conto. Ma non ne trovo una più appropriata alla situazione della Maceratese.

SEMPRE PIU’ SURREALE con il trascorrere del tempo, ma soprattutto con il progressivo avvicinamento alla fine di giugno. Inesorabile scadenza (-) dell’iscrizione al prossimo campionato di terza divisione.

DAL REGNO DELLE DUE SICILIE, la nuova presidenza ha completamente interrotto ogni e qualsiasi rapporto di comunicazione (-).

IL RECAPITO POSTALE della rappresentanza…diplomatica di Macerata, ovviamente chiusa dopo le recenti dimissioni dell’ultimo attachè, rigurgita di lettere ed avvisi di raccomandate inevasi (-). Potrebbero contenere anche atti giudiziari.

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Il sindaco Romano Carancini e Maurizio Mosca

IN CITTA’ C’E’ DEL MOVIMENTO, ma indefinito. Nonostante la generosità di gente che continua a sottrarre tempo prezioso ai propri impegni professionali/imprenditoriali per evitare che la Benamata finisca a ramengo.

IL PROBLEMA E’LA DIFFICOLTA’ di trovare la strada giusta (-). Quella da battere con una minima probabilità di successo.

NE HO PARLATO A FINE SETTIMANA con gli incommensurabili fratelli Berrè, il cui gruppo (+) costituisce sicuramente l’unica speranza autoctona di risoluzione della crisi biancorossa.

DOMENICA LA REPLICA CON MAURIZIO MOSCA, icona (+++) di trascorse, belle esperienze dirigenziali del calcio biancorosso. Che ha sul petto appuntata la medaglia di un precedente salvataggio della Rata, faticaccia a suo tempo condivisa con l’altro “senatore” Massimo Paci.

NELLA CIRCOSTANZA ATTUALE IL POPOLARISSIMO “MOMO””unisce all’ansia del tifoso che vuol salvare la squadra del cuore, la determinazione del politico (consigliere comunale) intenzionato ad onorare con il successo (+) la delega ricevuta dal sindaco di Macerata.

MI HA FATTO CAPIRE (mi ha confermato) che l’impresa è molto difficile (-).

CERTAMENTE PER I SUOI RISVOLTI ECONOMICI, ma anche per le peculiarità legali che la contraddistinguono rispetto ad altre, abituali nel calcio nazionale. Rendendola unica (-) per complessità ed eterogeneità.

NON A CASO se ne sta interessando una moltitudine di avvocati.

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L’avvocato Gabriele Cofanelli

FRA QUESTI, un sicuro amico della Rata (+). L’avvocato Cofanelli che, non appena risolto un personale problema di salute, ha subito rimesso le…scarpe da tennis per il rush finale. In cui la sua esperienza ed i suoi buoni rapporti in alto loco potrebbero essere molto importanti al momento della stretta finale (+).

ALTRI PERSONAGGI INTENDONO SALVARE LA MACERATESE. Penso, ad esempio, al mio amico Gagliardini (+), assoluto protagonista dell’indimenticabile stagione degli Invincibili.

POTREBBERO INTERVENIRE ANCHE IMPRENDITORI DI FUORI PROVINCIA (+), pur se la clonazione, da noi, di quanto accaduto negli anni scorsi in Emilia, con la Spal, sembra al momento improponibile.

BISOGNA PERO’ PASSARE SUBITO (+) dalle (buone) idee ai fatti (tangibili).

CENSENDO (+) le reali disponibilità.

VERIFICANDO (+) l’entità delle risorse, in modo di farsi un’idea della piattaforma di lancio.

E PROGRAMMANDO (+)…in base alle diverse linee operative tracciabili nelle brume delle attuali incertezze.

QUESTE DOVREBBERO ESSERE LE INTENZIONI dello studio commerciale Berrè (+).

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Claudio Liotti, proprietario della Maceratese

CONSAPEVOLE che il giudizio sulla onorabilità e solvibilità di Liotti, che sarà espresso dalla Lega Pro all’inizio del prossimo mese di giugno (+), non avrà influenza sulla sua proprietà del capitale della Rata. Del quale Liotti resterebbe naturalmente titolare anche se Firenze gli negasse il gradimento.

ALLA MACERATESE SAREBBE PERO’ INIBITA l’iscrizione alla stagione 2017-18 (-). Rebus sic stantibus.

CON UNA PRESIDENZA LIOTTI DEPOTENZIATA, più facile potrebbe essere la negoziazione per il ritorno in loco delle quote biancorosse da Napoli.

MA PRIMA DI QUALSIASI, EVENTUALE TRATTATIVA (“Piano A”) , la cordata maceratese deve accertare se la sua forza economica è sufficiente per affrontare i pesanti impegni sportivi e commerciali che ha di fronte. Più volte indicati da “Somma Algebrica”.

AI QUALI OVVIAMENTE ANDRANNO AD AGGIUNGERSI quelli di cassa, riguardanti la sicura ripatrimonializzazione (ratio PA), tassa d’iscrizione e balzelli diversi; e quelli di firma (fidejussione di 350mila euro).

SE L’IMPRESA FOSSE RITENUTA IMPOSSIBILE, l’idea sarebbe quella di passare direttamente al “Piano B”. Cioè: rinuncia al titolo di terza divisione e conseguente partecipazione al campionato nazionale dilettanti. Ovviamente evitando la procedura fallimentare.

AL DI SOTTO (-), resterebbe soltanto la disperazione di una vita grama nei tornei regionali.

AMMENOCHE’ la panacea non venga direttamente da Napoli (+).

 

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