Concorso per 13 dirigenti, Diomedi:
“Pertoldi difende il 50%
dei raccomandati”

Botta e risposta tra il consigliere del M5S e il segretario regionale della Cgil sulla selezione e sulle sue modalità

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Daniela Diomedi del M5S

Daniela Diomedi del M5S

Continua a colpi di comunicati stampa, il botta e risposta tra Cgil e il consigliere anconetano Daniela Diomedi che si scontrano sulla vicenda del concorso per 13 dirigenti regionali.
Il consigliere aveva accusato la Cgil e il suo segretario Alessandro Pertoldi, che aveva sollecitato il concorso,  di sponsorizzare gli uomini d’oro del governatore Spacca. per tutta risposta Pertoldi aveva rispolverato un comunicato stampa di febbraio in cui chiedeva di rispettare la legge che prevede che la riserva per gli interni sia al massimo del 50% (leggi l’articolo). 

Questa la controreplica della Diomedi: 

«La replica del segretario Cgil Funzione Pubblica non fa onore alla storia di questo sindacato. Chissà cosa pensano quelli che pagano la quota d’iscrizione a un sindacato che appoggia il concorso farsa per dirigenti della Regione Marche. Il segretario Pertoldi insiste per difendere la quota del 50% di raccomandati, dirigenti precari nominati dalla politica, che pur non avendo mai superato un regolare concorso, da anni percepiscono corpose indennità. Da cittadino vorrei che soprattutto le responsabilità dei dirigenti della Pubblica Amministrazione fossero affidate ai migliori sia per capacità che per competenza, e per raggiungere questo obiettivo, sulla mia Carta Costituzionale leggo che agli impieghi nelle Pubbliche Amministrazioni si accede tramite concorso pubblico. Alla politica fa più comodo un altro tipo di selezione che garantisca fedeltà e riconoscenza. Se anche il Sindacato è connivente su questa linea, quanto ci vorrà per far tornare in questo paese i diritti e spazzare via i privilegi? La battaglia Cgil in favore dei 13 dirigenti precari da 100.000 euro l’anno della Regione Marche. Qualche tempo fa il Movimento 5 Stelle aveva denunciato il tentativo della Regione Marche di assumere 13 dirigenti precari da 100.000 euro l’anno, con strumenti manifestamente incostituzionali o con concorsi confezionati su misura come un vestito. Per questo quando ho letto che “l’esigenza di risolvere in fretta questa situazione nell’interesse non certo della politica ma dei cittadini marchigiani tramite l’accelerazione del concorso per la dirigenza già bandito che possa riconoscere ai dirigenti meritevoli una possibilità di uscire dal precariato” ho pensato ad uno spot di Spacca & Co. per giustificare il concorso “farsa”. Quando ho letto che il comunicato da cui ho estrapolato il periodo è firmato da Alessandro Pertoldi, segretario marchigiano della Funzione Pubblica CGIL, ho pensato che non c’è più limite alla decenza. I precari d’oro sponsorizzati da Pertoldi sono Rolando Amici, Maria Di Bonaventura, Pietro Talarico, David Piccinini, Danilo Scarponi, Lorenzo Bisogni, Roberto Luciani, Daniela Del Bello, Elisa Moroni, Serenella Carota, Elisabetta Arzeni, Paolo Mannucci e Luciano Calvarese, indagato per le tangenti delle centrali biogas. Questi signori saranno sicuramente tutti “dirigenti meritevoli di uscire dal precariato” come sostiene nella sua apologia il Pertoldi, ma tutti gli altri, sconosciuti a Spacca e alla sua maggioranza ma altrettanto meritevoli, perché non debbono avere, come prevede la legge, pari opportunità di diventare dirigenti regionali con un concorso regolare? O forse l’acronimo FP di CGIL Marche vuol dire Finzione Pubblica?»



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