Sul discusso bando di concorso alla Regione Marche riceviamo da Daniela Diomedi, per MoVimento 5 Stelle Ancona:
«Dubitare è lecito e porsi qualche domanda è doveroso visto che, continuando ad approfondire i motivi che spingono la Regione Marche a dotarsi di 13 “magnifici” dirigenti, continuano a rinvenirsi curiose coincidenze. Ricordiamo che la Regione Marche ha bandito un Concorso con delibera del 25/11/2013 pubblicata nel BUR il 5/12/2013 (leggi l’articolo). Abbiamo già sollevato più di un dubbio e perplessità in quanto la Giunta ha deciso: 1) di non utilizzare graduatorie ancora aperte, 2) ignorare i risultati dell’esito della procedura di mobilità esterna, 3) di vietare la possibilità di concorrere a più di un “posto” se pure in possesso di titoli idonei. Ma c’è di più! Con una Legge Regionale, curiosamente confezionata poco prima del Bando per i “Magnifici 13” è stata modificata la precedente vigente, “aggiustando” i criteri per l’accesso a alla qualifica dirigenziale. Il riferimento è alla L.R. 20/2001 e precisamente agli art 26 e 28 la cui portata è stata decisamente ampliata con una legge (che è lecito pensare sia stata tagliata e cucita ad hoc) che ha visto la luce nell’imminenza della pubblicazione del Bando di “concorso”. Mi riferisco alla LR 33 del 14/10/2013. Con queste curiose modifiche inserendo un piccolo comma si è garantita ad qualcuno/a dei “magnifici” la possibilità di accedere alla qualifica dirigenziale, senza quel piccolo miracolo normativo, non avendo i requisiti, non avrebbe potuto partecipare. Un plauso al genio creativo del legislatore regionale, ma, attenzione, il Consiglio di Stato, mentre il legislatore “crea” non dorme e solleva – in un caso analogo – la questione di legittimità costituzionale di norme che finirebbero per legittimare ex post l’attribuzione di incarichi dirigenziali a funzionari privi della relativa qualifica. Attenzione, forse qualcuno degli aspiranti alla magnificenza rischia di accedere alla qualifica di “intruso”. A questo punto viene da chiedersi: ma le opposizioni in consiglio regionale sono vigili oppure? e se dormono, come pare stiano facendo, perché continuano a dormire? E magnifici di seconda scelta, ovvero i carenti di protezione/sponsor , non sarebbe ora si svegliassero anche loro e si riprendessero dal torpore rassegnato? Sul sindacato è meglio stendere un velo pietoso. La comunità della Regione Marche, (ovvero noi), merita e soprattutto ha bisogno di buona amministrazione e fino a quando si dovrà accontentare dei risultati prodotti da pupilli e protetti continuerà a pagare un conto altissimo».
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