Il concorso dei veleni tra polemiche e ricorsi al Tar

L'assunzione di 13 nuovi dirigenti in Regione continua a sollevare azioni ed interventi. Diomedi (M5S): "Sarebbe meglio ritirare il bando". Santucci: "L'ennesimo pasticcio che sperpera soldi pubblici"

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La Regione Marche

La Regione Marche

Le polemiche sul concorsone della Regione per l’assunzione di 13 nuovi dirigenti non sembrano destinate a spegnersi. Sulla questione, oggetto anche di un ricorso al Tar, è intervenuta la consigliera Daniela Diomedi del Movimento 5 Stelle di Ancona.  «Ricordiamo a chi legge  – scrive – che la Regione Marche ha bandito un concorso con delibera del 25/11/2013 per 13 dirigenti a tempo indeterminato meglio definibile come “13 concorsi per un posto: Bando Natalizio con prove a Ferragosto”.  C’è una novità nella vicenda del discusso concorso. Anzi due! pende già un ricorso sulla legittimità del bando; tuttavia la Regione per aggirare l’ ostacolo di una procedura concorsuale che potrebbe non concludersi mai, assicura il posto da (almeno) centomila euro l’anno con un incarico , illegittimo, ai soliti dodici ( il tredicesimo è per ora non spendibile per guai giudiziari relativi alla vicenda biogas). Qualcuno, amareggiato o disgustato, ha deciso di ricorrere ed impugnare avanti al TAR Marche il bando. La casta che spadroneggia in Regione evidentemente confidava nel silenzio e nella remissività dei sottoposti.  Evidentemente c’è un limite a tutto. I cittadini ringraziano e confidano in un “giudice a Berlino”. Miglior figura farebbe la Regione a ritirare il bando piuttosto che resistere in giudizio ma, evidentemente, un altro passo indietro dopo il primo arresto grazie alla Corte Costituzionale, costituirebbe ammissione di incapacità (o sfrontatezza) manifesta.
Pertanto con l’avvocato Di Iorio la Regione Marche si batterà come un leone, a spese del contribuente, davanti al Giudice Amministrativo. Perfino il neoministro Orlando con il suo modesto diplomino potrebbe arrivare a capire quanto obbrobrioso dal punto di vista giuridico sia quel bando di concorso.  Nel frattempo, nell’eventualità si dovesse inevitabilmente tornare sui propri passi, i nostri amministratori regionali che si inventano? Una bellissima delibera, la n.ro 78 del 27/01/2014, la cui lettura richiede particolare attenzione e certosina pazienza. Per individuare la trama del racconto si deve saltare di palo in frasca nell’arzigogolo del testo, ma il lettore attento ce la può fare. L’epilogo è comunque chiaro fin dalla prima pagina: i nostri 13 magnifici, indicati uno per uno con nome e cognome, sono comunque “sistemati”; le loro 13 posizioni dirigenziali sono salve e stabili . Sono salve perché se il concorso si farà saranno loro a vincere, considerato che il bando è tagliato a loro misura, se, al contrario, la procedura verrà annullata verranno loro confermati gli incarichi con durata “….fino alla nomina dei vincitori del concorso previsto dai piani occupazionali anni 2012/2013, fatto salvo…. Il pensionamento”.

Sulla questione interviene anche la nostra lettrice Marina Santucci che ha sollevato più di due mesi fa, in tempi non sospetti, sulle pagine di Cronache Maceratesi l’inopportunità del bando (leggi l’articolo): 

«La vicenda si arricchisce ogni giorno di elementi nuovi – scrive – ricordiamo che la Regione aveva già fallito con la nomina dei 13 uomini d’oro andando a sbattere con la Corte Costituzionale, aveva dichiarato inidonei nella procedura di mobilità esterna una decina di dirigenti provenienti da altre Amministrazioni (se invece la stessa fosse andata a buon fine avrebbe permesso una redistribuzione delle figure apicali senza aggravio di costi per i cittadini), e a gennaio 2014 ha bandito un concorso che pare tagliato su misura per alcune figure apicali, ora precarie, da stabilizzare.

Dopo la Delibera (78/2014) con cui la regione Marche proroga 12 dirigenti fino alla nomina dei vincitori del concorso (il tredicesimo è stato declassato perchè inquisito nella vicenda biogas); dopo che la sottoscritta ha consegnato a Cronache Maceratesi la lista dei vincitori, veniamo a sapere che è stato depositato un ricorso al TAR (ma i ricorsi sono più di uno) da parte di due dipendenti regionali; dal sito del Tar Marche si evince che i ricorrenti, Vito Macchia e Giuliano Burzacca non hanno chiesto la sospensiva del concorso ( che permetterebbe, se accolta, di bloccarlo); la cosa è piuttosto strana, senonchè un percorso mentale logico porta alla alla considerazione che, se dichiarati vincitori del concorso, i ricorrenti potrebbero certamente ritirare il ricorso ( che è ad istanza di parte). Dunque, verrebbe da dire, un ricorso sottoposto a condizione sospensiva. Più che un concorso pubblico, la vicenda appare un affare interno Regionale, per come è stato gestito finora, con un elemento in più: “i dipendenti regionali sono tutti uguali, ma qualcuno è più uguale di altri”.

Vista dal di fuori, invece, tutta la vicenda appare l’ennesimo pasticcio finalizzato allo sperpero di soldi pubblici: è davvero necessario assumere 13 nuovi dirigenti ? Ricordiamo che ognuno costa circa 100 mila euro l’anno. Perchè la Regione si intestardisce a portare avanti una procedura di dubbia legittimità? Un altro elemento interessante risulta dalla DGR 112/2014: per resistere in giudizo dinanzi al TAR Marche, la Regione non ha scelto nessuno del proprio ufficio legale interno ( 4 Avvocati Dirigenti più altri sei o sette avvocati di qualifica non dirigenziale con il compito d’ufficio di “difendere e assistere in giudizio la Regione”; il tutto per un costo annuo che si aggira attorno al milione di Euro), ma ha dato mandato ad un avvocato esterno, Vito Iorio, di Roma. La domanda lapalissiana è a che serve un ufficio legale regionale interno se per una questione del genere si ricorre ad un esterno ( e lo si paga profumatamente) ?

L’ultima questione appare ancora più spinosa. Ammesso che i Consiglieri Regionali non siano tenuti a leggere i giornali ( ma a vigilare sull’operato della Giunta, sì), assicuro che diversi di loro, di opposizione, sono stati interessati direttamente della faccenda ammettendo di conoscerla e non accusando la sottoscritta di essere una visionaria; perchè allora non si sono mossi nelle sedi opportune ( Consiglio Regionale) per fare chiarezza ? Per la cronaca solo un consigliere ha fatto un intervento sulla stampa».



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