Diventa infuocato il clima in vista di Gara 4 della finale Scudetto tra Lube e Perugia. Nel post Gara 3 (leggi la cronaca), il coach degli umbri Slobodan Kovac aveva evidenziato la mancanza di sportività della Lube: “In Gara 1 un tifoso dà uno schiaffo ad Atanasjevic durante la partita”. Il serbo si è poi arrabbiato per alcuni comportamenti dei giocatori della Lube: “Quando va a battere Atanasjevic, loro chiedono sempre di pulire il campo. Noi non lo facciamo mai quando al serivizio c’è Zaytsev. Questa non è sportività. E comunque sono sicuro: non sono più forti noi. Lo Scudetto andrà a Perugia“.
E proprio da queste affermazioni, la Lube prende le distanze attraverso un comunicato ufficiale: “Esprimiamo pubblicamente il nostro disappunto per le dichiarazioni rilasciate dall’allenatore della Sir Safety Perugia Slobodan Kovac al termine di Gara 3 della finale Scudetto, ritenendole assolutamente infondate in molte delle argomentazioni toccate e palesemente volte a creare un pericoloso clima di tensione sia in campo che sugli spalti in vista di Gara 4, che si disputerà domenica prossima a Perugia”.
La società biancorossa “non intende accettare lezioni sulla sportività da parte di un tecnico il cui primo assistente (il secondo allenatore), prima di Gara 1 della finale scudetto, si è reso protagonista di un episodio unico nel suo genere quanto spregevole, andando a fotografare la documentazione tattica dello staff di Alberto Giuliani, custodita in una stanza (chiusa) del Pala Baldinelli di Osimo. Inoltre, smentiamo categoricamente che un nostro tifoso ha dato uno schiaffo ad Atanasijevic in occasione di Gara 1 disputata a Osimo, così come dichiarato da Kovac ieri, a distanza di una settimana da quella partita. Invitiamo il tecnico Kovac, prima di rilasciare certe dichiarazioni, a tenere maggiormente in considerazione il comportamento dei suoi giocatori durante le gare, con particolare riferimento proprio all’opposto Atanasijevic, ripetutamente provocatorio nei confronti dello staff e dei tifosi Lube sia in Gara 2 che in Gara 3. Esortiamo altresì il medesimo allenatore a scusarsi pubblicamente con la nostra società, di cui in passato è stato anche un apprezzatissimo giocatore, per le sconcertanti allusioni al “potere” della società Lube effettuate con le sue dichiarazioni, sottolineando come sia chiaramente previsto dal regolamento e quindi nel pieno diritto di un allenatore chiedere un time out prima del servizio di un avversario, così come il capitano, una volta per set, può legittimamente rivolgersi al secondo arbitro per chiedere la formazione. Si ricorda, altresì, che dal medesimo regolamento di gioco è previsto il cosiddetto fallo di “velo”, che il sestetto della Sir Safety applica sistematicamente ad ogni partita sul turno al servizio del proprio giocatore Buti, e finora non è mai stato rilevato da nessuna coppia arbitrale.
In 19 anni consecutivi vissuti da protagonisti in Serie A1 non eravamo mai stati tirati in ballo in una maniera così irrispettosa e offensiva da parte di alcun tesserato di altra società, si augura che questa splendida serie di finale Play off possa proseguire nel segno della sportività e del rispetto reciproco che da sempre hanno contraddistinto la nostra pallavolo, sia in campo che sugli spalti”.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
grazie LUBE per la bellissima partita vista in TV. Grazie a Giulianelli per aver donato qualche ora di serenita’ a 50 famiglie.Grazie Albino per averci messo la faccia contro 2 cretini e grazie alla societa’ per rispedire al mittente le accuse.Vinciamo domenica e buonanotte.Ora zitti e mosca tutti uniti, proviamo a dimostrare che la mitica Lube e’ ritornata.Forza ragazzi
Quando arbitro fischia è rigore, se arbitro non fischia non è rigore. Nella pallavolo quando ultima palla tocca terra si vince, le chiacchiere non fanno toccare terra a palla. Kovac ancora non sapere questa regola (oltre a molte altre….) peccato noi a Macerata insegnato ma lui non appreso……………!!! Godiamoci il bello spettacolo che sta offrendo questa finale ribadendo il concetto che rispettiamo tutti ma non abbiamo paura di nessuno, tutto il resto è noia.