“Anonimo civitanovese” colpisce ancora:
“Incongruenze nei patrimoni
dei consiglieri d’opposizione”

Colpo di scena nel corso di un Consiglio comunale fiume, terminato alle 5,30. Una lettera dall'autore ignoto denuncia la situazioni di Mobili che dichiara di possedere un immobile di 2,5 vani accatastato come A5 in vicolo morto, un'abitazione ultrapopolare che non prevederebbe neanche servizi igienici all'interno. Nel mirino anche la consigliera del M5s Mirella Emiliozzi e l'ex assessore Sergio Marzetti (Pdl)

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di Laura Boccanera

Colpo di scena in consiglio comunale. Quello di ieri sera, durato fino alle 5.30 del mattino, già da giorni si sapeva sarebbe stato denso di polemiche e conflittualità politiche. Ciò che non ci si aspettava però era l’irruzione dell’ennesima lettera anonima su catasto e proprietà. Stavolta però, a differenza dell’ “anonimo civitanovese” che scrisse della presunta incongruità dell’abitazione del sindaco, l’altrettanto anonimo cittadino che ha inviato missive ai capigruppo, se la prende con l’opposizione. Nel mirino Sergio Marzetti, Massimo Mobili e la grillina Mirella Emiliozzi. Le lettere, fatte recapitare dal messo comunale e trovate all’ingresso del Consiglio, vengono distribuite dopo un’ora circa dall’inizio dei lavori, fra lo sconcerto generale. L’anonimo, citando anche passi biblici e citazioni da Seneca, riporta in alto la dichiarazione patrimoniale che compare anche sul sito del Comune e in basso la visura catastale delle proprietà dei consiglieri. Emergerebbero delle incongruenze. Nel caso dell’ex sindaco Massimo Mobili ad esempio si contesta la dichiarazione “un po’ vaga” si legge nella lettera: in particolare Mobili dichiara di possedere un immobile di 2,5 vani accatastato come A5 in vicolo morto, vale a dire un’abitazione ultrapopolare che non prevederebbe neanche servizi igienici all’interno. La lettera sottolinea come la circolare ministeriale abbia soppresso questa categoria nel 1992. Sempre nei confronti di Mobili viene contestata la comproprietà di uno “stabile” si legge nella dichiarazione patrimoniale: “perchè non si dice che sono due uffici ed un negozio” – si legge e poi ancora – “perchè le dichiarazioni dei parenti fino al secondo grado non ci sono?” Si dichiara tranquillo Mobili: “ho specificato stabile perchè rimando al quadro di riferimento in cui trovare tutte le informazioni – dice – e la dichiarazione di mia moglie non c’è mirella emiliozziperchè non ha espresso il consenso alla pubblicazione”. Più scossa dalla vicenda la consigliera del M5s Mirella Emiliozzi: nei suoi confronti si contesta di aver omesso dalla dichiarazione patrimoniale la presenza di una comproprietà per un sesto della casa di Loro Piceno, di tre magazzini, un garage e alcuni terreni, sempre suddivisi in parte: “non capisco – dice la Emiliozzi – quella è la casa di mia madre, non l’ho inserita per tutelare la sua privacy”. La Emiliozzi ha poi però provveduto ad aggiornare nel pomeriggio di oggi sul sito la sua situazione. Proprietario di un’abitazione popolare risulta anche Sergio Marzetti, in particolare un immobile di 10 vani e mezzo accatastato però come A4 in corso Garibaldi. Identica la contestazione nei suoi confronti che prende di mira anche un annesso agricolo a Civitanova alta: “è un accessorio agricolo in realtà, è di 60 metri quadrati e ha una camera, mentre la vecchia abitazione di corso Garibaldi ha 100 anni, ho fatto dei lavori, solleciterò il geometra per fare un nuovo accatastamento se lo riterrà opportuno”. Un colpo di scena che però la maggioranza ha cercato di minimizzare ed è il sindaco stesso che esprime solidarietà: “mi dissocio da chi ha mandato la lettera anonima, considero anche loro delle bestie, così come ho detto quando capitò a me. Noi non ci comporteremo però come la minoranza e non daremo seguito a queste illazioni”.

Archiviata la faccenda i lavori del consiglio proseguono con la relazione dei revisori dei conti che esprimono perplessità per l’approvazione a novembre di un bilancio preventivo e che bocciano tutti gli emendamenti della minoranza dal momento che vanno ad intaccare il fondo di riserva. Le perplessità riguardano per la maggior parte le entrate previste, i 200 mila euro che riguardano gli accertamenti e i 600 mila derivanti dalle entrate dell’Imu, ma anche i 950mila dalle sanzioni. Per quanto riguarda gli emendamenti proposti invece dall’assessore al bilancio e che comporterebbero minori entrate per 396mila euro, i revisori hanno espresso parere favorevole alle creazione di un fondo di 50mila euro per la Tares e rigidità sul secondo emendamento che riduce dell’1% la percentuale sull’Imu per chi ha capannoni industriali e per le seconde case date ai familiari in linea retta. Al momento del voto la maggioranza ha bocciato gli emendamenti presentati dal centrodestra e ha approvato i propri e tutti i punti all’ordine del giorno. “esprimo grande soddisfazione per la compattezza della maggioranza, eravamo convinti di ciò che facevamo e siamo stati anche convinti nell’assumere una dose di rischi, come emerge dal parere dei revisori dei conti. La scelta di ridurre l’Imu e creare un fondo di 50mila euro per la tares a vantaggio delle classi meno abbienti è però il segnale di ciò che auspichiamo per la città, con un’inversione di tendenza sulle imposte”.

 

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