di Laura Boccanera
“Corvatta deve dimettersi”. Torna a chiedere un passo indietro del sindaco la federazione del centrodestra dopo le spiegazioni fornite dal primo cittadino in merito alla vicenda del pagamento Ici sull’ambulatorio di Corso Umberto I. L’opposizione aveva gridato allo scandalo politico, paragonando la vicenda di Corvatta a quella del Ministro Idem e ora si dice pronta a chiede chiarimenti per valutare un’eventuale incompatibilità a dirigenti comunali e prefetto. Il sindaco aveva replicato dimostrando la correttezza dei pagamenti, dichiarando anzi di essere a credito, versando complessivamente con le sue proprietà più di quanto dovuto (leggi l’articolo). E il centrodestra torna a chiedere delucidazioni: “Corvatta deve spiegare alla città come può avere la residenza a Civitanova e per questo pagare un Imu prima casa, quando notoriamente e come da lui affermato in più occasioni, risulta abitare con il proprio nucleo familiare in altro comune? E poi il parere che dice di avere, ma che mai ha mostrato, circa il fatto che lui stesso possa esercitare in un’abitazione, e’ quantomeno errato, la legge chiaramente lo consente ai soli medici che hanno nello stesso immobile anche la residenza e che quindi ci abitano. Caso diverso da quello di Corvatta, in quanto nei locali di Corso Umberto I, non è solo lui a svolgere attività ambulatoriale, ma anche altri professionisti, quindi un poliambulatorio a tutti gli effetti, che potrebbe fargli percepire anche degli affitti, ma per il quale, se fosse vero, non vengono pagate le imposte dovute”. Corvatta torna però a smentire e sul piano politico dice: “è un attacco ridicolo. Ho dimostrato attraverso la Civitas quello che è avvenuto: in sostanza cè un contraddittorio con la Civitas che sostiene che pago meno del dovuto per l’ambulatorio ma nel complesso pago di più sulle mie proprietà, tanto da essere in credito di 150 euro. Al momento non penso di rivedere la posizione, nel momento in cui verranno poi rivalutati gli estimi catastali allora metteremo tutto nero su bianco”.
Ma ad essere in ridefinizione nell’amministrazione è anche la gestione delle aziende partecipate: il sindaco con un atto di indirizzo elaborato dagli uffici ha avviato il percorso per l’accorpamento in Atac delle principali aziende del Comune. Un iter piuttosto complesso dal punto di vista amministrativo soprattutto per ciò che riguarda la Gas marca dal momento che con la privatizzazione dell’energia il Comune conta di non perdere l’appalto per la gestione della rete e la vendita. Discorso differente per le Farmacie comunali che saranno quasi sicuramente accorpate, anche se al momento si stanno valutando anche ipotesi di vendita. Quasi certa l’esternalizzazione della Civitas per quanto riguarda i parcheggi, mentre rimarrebbe comunale la riscossione dei tributi. Il documento è ora al vaglio dei consiglieri di maggioranza in attesa di approdare a breve in consiglio comunale.
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Quindi affitta anche ad altri medici e paga come abitazione? Complimenti sindaco, la trasparenza e la legalità è il tuo forte !!!
A Civitanova con questa amministrazione stá andando in scena la favola di Collodi, “Pinocchio”, il burattino manovrato da Mangiafoco che credeva alle storielle che gli raccontava il gatto e la volpe, la favola la conoscete, i personaggi ci sono tutti.
Corvatta non paga l’ICI, Josefa Idem! E la residenza di Silenzi a Pescara??
Siete ancora in tempo a buttarlo fuori, non fate come a Macerata ……
Renzo, il problema è che nessuno ha vera intenzione di buttarlo fuori. A una parte della destra che conosciamo,serve far vedere quanto erano bravi loro. E non mi riferisco a Mobili.
x precisare, è l’ Atac che gestisce la rete, non Gasmarca che è solo una commerciale. E l’ iter di appalto di una rete è vigilato dall’ Autorità, non è il solito concorso pubblico dove sistemare parenti e portaborse.