Dopo che il procuratore di Macerata Giovanni Giorgio ha annunciato la caccia agli organizzatori al rave di San Severino, nel corso del quale ha perso la vita Diego Luchetti, il 18enne di Loro Piceno (leggi l’articolo), la questione delle feste clandestine finisce anche sul tavolo dell’assise regionale delle Marche. Erminio Marinelli, presidente del Gruppo “Per le Marche” infatti è primo firmatario di una mozione, condivisa da quasi tutti i capigruppo sul tema:
«È noto a tutti che il rave in quanto tale ha carattere clandestino – scrive Marinelli – il luogo del “delirio” (questo significa la parola) viene reso noto solo poche ore prima dell’inizio della festa finalizzata allo ‘sballo’, per evitare possibili interventi delle forze dell’ordine. Chi è genitore sa quanto difficile sia controllare dove vanno i nostri figli nelle serate con gli amici e tutti sappiamo che nei rave party ci siano sempre abusi di alcool e droghe e spesso episodi di violenza nei confronti delle forze dell’ordine.
L’Osservatorio epidemiologico metropolitano dell’Azienda USL di Bologna già negli anni scorsi aveva condotto un’indagine sui frequentatori di rave party dalla quale emergevano dati allarmanti: su 375 intervistati, quasi l’80% si ubriacava almeno una volta alla settimana (età media: 24 anni), tutti usavano droghe da almeno 8 anni e il 50% di questi giovani, nei tre anni precedenti all’intervista, aveva avuto problemi a causa dell’uso di droghe.
Quasi ogni anno si deve registrare un tragico bilancio di giovani vittime dei rave party, stroncate dall’uso di alcol e droghe, come avvenuto nel 2008 nelle campagne di Siena e in provincia di Varese, nel 2009 in Salento e nel Molise, o come ancora nel 2012 sul greto del Tagliamento.
Nel 2013 è successo a San Severino, ad un giovane ragazzo di Loro Piceno che non era frequentatore abituale di questo genere di manifestazioni, come hanno affermato i genitori, ma si era trovato casualmente in quel raduno per un cambio di programma imprevisto di un amico.
La nostra mozione vuole contribuire a evitare altre morti come quella di Diego. È quello che i suoi genitori hanno espressamente chiesto tramite la stampa: fermate i rave party affinché altri genitori non si trovino nella nostra dolorosa situazione.
In Italia esiste già una unità di monitoraggio del fenomeno presso il Dipartimento Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la quale effettua settimanalmente ricerche su internet e in particolare sui social media con buoni risultati, avendo individuato 71 rave party, 29 dei quali impediti in quanto illegali.
Tuttavia serve uno sforzo maggiore da parte dello Stato. Perciò la nostra mozione impegna la Giunta Regionale a richiedere al Governo di potenziare, anche con l’ausilio della Polizia postale, e diffondere capillarmente le attività di monitoraggio. Il nostro intento è anche quello di promuovere azioni di informazione e prevenzione, anche tramite i media, rivolte ai giovani, alle famiglie, alle istituzioni scolastiche e alle aggregazioni giovanili. Gli enti locali invece devono adottare tutte le misure possibili di controllo del territorio, nell’ambito delle loro competenze, per evitare altri eventi tragici legati ai rave party».
Hanno firmato la mozione: Raffaele Bucciarelli – Presidente Gruppo “Federazione della Sinistra PdCI/PRC”, Valeriano Camela – Presidente Gruppo “Unione di Centro”, Adriano Cardogna – Presidente Gruppo “”Verdi”, Giancarlo D’Anna – Presidente Gruppo “Misto”, Paolo Eusebi – Presidente Gruppo “Italia dei Valori”, Dino Latini – Presidente Gruppo “Liste civiche per l’Italia”, Francesco Massi – Presidente Gruppo “PDL”, Giulio Natali – Presidente Gruppo “Centro Destra Marche”, Moreno Pieroni – Presidente Gruppo “Alleanza Riformisti PSI-MRE-DCM”, Mirco Ricci – Presidente Gruppo “Partito Democratico” e Roberto Zaffini – Presidente Gruppo “Lega Nord”.
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La cosa strana è che questi “rave party” avvengono quasi sempre in luoghi non molto isolati… e… chi vede movimenti strani di auto, se ne frega…!!! Se ci fosse collaborazione dei cittadini (?) le FFOO potrebbero intervenire “prima” e non “dopo”…!!! Le FFOO fanno quello che possono… anzi… con i tagli alle spese sulla sicurezza fatti inconsciamente… che è la cosa più assurda… fanno quello che possono…!!! Molti si lamentano che le FFOO non sono assiduamente presenti sul territorio… ma, prima di parlare o scrivere, si informassero bene… e, certamente cambierebbero parere…!!! Con il “sentito dire” non si può criticare…!!!
La mozione del consigliere Marinelli, sottoscritta anche dai capigruppo di altre forze politiche presente in Regione, è senz’altro apprezzabile, anche se, in buona sostanza, essa si limita a chiedere alla Regione Marche di sollecitare la Presidenza del Consiglio a intensificare l’attività di monitoraggio di rave party già svolta dal Dipartimento Politiche Antidroga.
Vorrei però far presente al consigliere Marinelli e agli altri firmatari che la questione dei rave party si inserisce in un discorso più complessivo di prevenzione, contrasto e terapia relativo alle tossicodipendenze, già di competenza dei Dipartimenti Antidroga sparsi nel territorio Regionale, ai quali la Regione, tramite l’Asur Marche, sta minacciando di tagliare sempre più risorse e personale, nonostante essi già fatichino a garantire ai ragazzi tossicodipendenti ed alle loro famiglie un servizio degno di questo nome.
Quella stessa Regione che pochi mesi fa ha tra l’altro introdotto l’ipocrita normativa della cannabis cosiddetta terapeutica.
Quella stessa Regione, questa volta parliamo della Commissione Sanità, alla quale io e l’amico Gaetano Angeletti, Presidente dell’associazione La Rondinella di Corridonia, un paio di anni fa abbiamo inutilmente richiesto (con alcune lettere e mail indirizzate al Presidente Comi) un incontro per discutere delle varie problematiche poste dal dilagare della droga e dell’alcol nelle Marche, che oggi detengono il terrificante primato di essere la regione europea con il più alto tasso di mortalità per overdose.
Non posso che trovarmi d’accordo con l’Avv. Bommarito. Ci troviamo dinanzi all’ennesima richiesta di delegare ad altri. All’ennesima dichiarazione che esce fuori dopo un lutto. All’ennesimo tentativo di pulirsi la coscienza e poter affermare di essere contro la droga e, in questo caso, contro i rave. Ma la questione, dal mio punto di vista è diversa:bisogna sporcarsi le mani. Bisogna dare ascolto a chi da anni parla con i ragazzi, ne conosce i problemi e cerca di risolverli dedicando forze e tempo in maniera gratuita e con tanto cuore. Ascoltiamo Bommarito, Ascoltiamo Angeletti. Non buttiamo al vento la forza che hanno dentro e l’esperienza maturata sia in maniera diretta che con la dedizione degli ultimi anni.
@G. Bommarito
…chiedo ma chi finanzia e da supporto a questi eventi a cui partecipano innumerevoli persone…??
L’iniziativa del consigliere Marinelli e’ sicuramente encomiabile ma penso non risolva il problema, il”MONITORAGGIO E LA PREVENZIONE” la debbono fare le famiglie non ci si può giustificare dicendo che è difficile sapere e controllare dove vanno i figli. Certi valori debbono rappresentati dai genitori non si può demandare tutto alla società o alla scuola, sono i genitori i primi educatori e i primi responsabili. (P.s. Sono padre e nonno)
Per Paoolo
Ufficialmente i rave party si finanziano da soli, cioè con piccoli contributi dei partecipanti che servono per la predisposizione, assolutamente essenziale, della logistica (gli impianti per la musica, gli audio). In realtà, secondo me pagano e predispongono tutti i soli organizzatori, che sono poi quelli che organizzano e gestiscono lo spaccio di droghe da sballo e di alcol, e fanno i matti soldi su questi “eventi”.
Come al solito quando succede la disgrazia tutti si muovono in quanto l’intervento fa più audience. Non credo che il Rave Party di San Severino sia stato il primo o sbaglio. Forse che l’organizzatore o gli organizzatori di San Severino sia o siano più colpevole/i di quello o di quelli di Treia, Apiro ecc… Secondo il mio punto di vista l’organizzare una cosa illecita e pericolosissima è comunque penalmente perseguibile indipendentemente dal caso fortuito che in essa avvenga la disgrazia o meno. In Italia se non ci scappa il morto anche l’illecito diventa lecito e nel caso contrario si scopre improvvisamente l’acqua calda.
Perché non dare e trovare degli spazzi adatti ai giovani, dobbiamo imparare a rispettarli e capire il loro modo di pensare, e sopratutto accettare che siamo stati noi a crearlo, se si opprimono si ha un effetto contrario.
“voi” politici chiedete (senza muovere un dito sia chiaro, hai visto mai che poi magari doveste sudare…) prevenzione per i rave, prevenzione per le morti sul lavoro, prevenzione per le morti stradali, prevenzione contro la droga, ecc… “NOI” cittadini invece chiediamo più Galera per tutti considerato che alla base delle tante disgrazie sopra citate c’è sempre un illecito fatto da chi se ne frega delle istutuzioni che nulla fanno a tutela dei cittadini rispettosi delle regole che poi sono gli unici a pagar dazio…
Ad ogni intervento di un politico (nostrano, nazionale o europeo) l’unica cosa che aumenta in me è la rabbia e purtroppo la consapevolezza di non poter fare nulla…loro muovono i fili come e quando vogliono…
uno schifo totale!
Tanto per fare una proposta concreta: perchè la polizia postale non rende noto un sito in cui si possano segnalare, garantendo l’anonimato, rave, spaccio, baby gang, prostituzione e via dicendo? Non parlo di incentivare la delazione anonima di persone, ma di favorire l’informazione su fatti delittuosi o border line