di Alessandra Pierini
E’ una scelta coraggiosa quella che il consiglio di amministrazione dell’associazione Sferisterio ha fatto, anche se con un ritardo tale da far quasi perdere ogni speranza, nominando Francesco Micheli come direttore artistico della prossima stagione lirica maceratese. E’ una delle poche occasioni in cui, in questa provincia, ma possiamo anche dire, senza esagerare, nel nostro Paese, trova applicazione la tanto auspicata e abusata promessa di far largo ai giovani in una società che sembra essere stata pensata e sviluppata per vecchi. Toccherà ora a lui dimostrare che la fiducia sia stata ben riposta e che, al dato anagrafico, corrispondano risultati e freschezza di proposte.
E’ una decisione maturata al termine di un percorso lungo e travagliato, iniziato già durante la scorsa estate, con la divergenza di opinioni tra Romano Carancini e Antonio Pettinari sul futuro direttore artistico. Da una parte infatti il sindaco di Macerata avrebbe voluto confermare il maestro Pier Luigi Pizzi, dall’altra il presidente della Provincia sosteneva fermamente Giancarlo Del Monaco, in virtù dei suoi contatti e delle relazioni internazionali, in particolare con la Cina. Il tira e molla è andato avanti finchè il 20 dicembre la rosa dei papabili si è ridotto a 4 nomi: Giancarlo Del Monaco, Francesco Micheli, Saverio Marconi e Giorgio Battistelli che si è poi autoescluso. In una caldissima seduta, venerdì scorso, quando sembrava che ormai tutti fossero d’accordo su Del Monaco, si è sollevato all’interno del consiglio d’amministrazione un “ragionevole dubbio” che, come nel famoso film “La parola ai giurati”, si è piano piano fatto strada finchè non si è giunti ieri a votare all’unanimità (almeno di facciata) Francesco Micheli.
Il nuovo direttore artistico sta arrivando a Macerata in treno e già domani è atteso da una fitta serie di incontri e appuntamenti ed è ben consapevole dell’eccezionalità della decisione e della responsabilità della quale sarà investito: «A mia memoria – ci spiega Francesco Micheli, 39 anni, bergamasco – non c’è stata dal dopoguerra ad oggi una realtà tanto importante come lo Sferisterio che ha affidato la direzione ad un under 40, credo perciò che la mia nomina abbia un valore simbolico. Eppure non mi sento un ragazzino ed ho un curriculum molto ricco. Sono galvanizzato, euforico e non vedo l’ora di esserci». Francesco Micheli ha già frequentato, da spettatore, lo Sferisterio per la Turandot di Hugo De Ana, per la Norma di Daniele Abbado e per l’Elisir d’Amore di Saverio Marconi: «Ricordo spettacoli meravigliosi – racconta – quello che mi colpì fu un lavoro di grande coralità, ricordo la dedizione dei coristi e il funzionamento impeccabile della macchina organizzativa in uno spazio da sogno». Qualche anticipazione per la nuova stagione? «Ho deciso di non firmare alcuna regia. Voglio anche vivere la città e stare tra la gente». Micheli non si lascia intimidire neanche dai tagli e dal budget ridotto a 2 milioni e 400 mila euro: «Ho iniziato questo mestiere quando l’età dell’oro stava finendo e da subito ho avuto a che fare con la penuria di risorse. Credo nella forza delle idee e il mio curriculum lo dimostra. I miei progetti hanno brillato ma non certo per budget faraonici».
Il nuovo direttore artistico ha informato i suoi amici dell’incarico del Festival di Macerata tramite Facebook: «Tendo a non usare FB per propagandare attività lavorative, ma credo che tale evento sia significativo, al di là della soddisfazione personale, in questi tempi difficili in cui sembra non muoversi nulla nel nostro amato paese: essere Direttore di un Teatro d’Opera a meno di 40 anni in un paese gerontofilo mi sembra un buon segno». Il suo post ha collezionato ben 161 commenti entusiasti di complimenti e felicitazioni.
Utilizzando come metafora il Vaticano, dopo la fumata bianca per Micheli, gli sono stati affiancati come due cardinali, gli altri due papabili: Giancarlo Del Monaco che, a differenza del direttore, avrà un contratto biennale e curerà le coproduzioni con i teatri esteri e Saverio Marconi che proporrà il musical, eccellenza del territorio.
Il Maestro Pizzi, invece, si trova a Berlino e lo raggiungiamo telefonicamente in una pausa delle prove di Tancredi: «Non ho commenti – ci dice – Quando tornerò valuterò le cose con calma». Il suo ritorno è atteso per il 7 gennaio quando inizierà il suo lavoro alle Muse di Ancona per Le Nozze di Figaro.
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La scelta del Cda e il curriculum di Micheli (leggi l’articolo)
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Premesso che il criterio anagrafico non è automaticamente sinonimo di qualità (anche se non è il caso di Micheli, che ha un curriculum sonante; mentre rimane comunque un criterio da cui in troppe altre circostanze difendersi come da un vampiro), trovo importante la scelta del CdA. Come dire, Micheli è una boccata d’ossigeno necessarissima – almeno fino a sua eventuale prova contraria, che non gli auguro e non ci auguriamo.
Ciò non toglie che rimane il mistero Antinori, ossia l’esclusione a priori dell’unico che già la scorsa estate aveva depositato nell’archivio comunale e provinciale un progetto dettagliato per il rilancio dell’Arena. Ora, considerato che per la buona pace di tutti i contendenti istituzionali, gli altri papabili hanno comunque ottenuto un incarico in Arena, viene da domandarsi su quali basi solamente l’Antinori sia stato cancellato con un colpo di spugna.
Dal tenore Nazzareno Antinori, riceviamo:
Sono profondamente deluso dal sindaco carancini e dal signor pettinari che non hanno neanche avuto la delicatezza nel dimostrare un po di rispetto verso di me come cittadino maceratese comunicandomi almeno le ragioni per questa mia completa esclusione, perche’ in fondo io raprresento tutta quella fascia di cittadini che pensano di poter lavorare all’interno della propria comunita’ basando questa possibilita’ su un proprio curriculum che per diventare cosi’ prestigioso ci sono voluti anni ed anni di sacrifici.
quindi non e’ vero che persone come me pensano che presentando progetti che coinvolgano le varie fasce professionali volgendo sempre uno sguardo innanzitutto alle realta’ locali possano cosi’ essere presi in considerazione,
mi ricordo anco ra lo slogan del signor pettinari dopo la vittoria elettorale che diceva “ grazie adesso lavoriamo insieme “ con me evidentemente non ha voluto lavorare.
per quanto riguarda la nomina di direttore artistico i miei piu’ sentiti in bocca al lupo, ovviamente non e’ lui il problema di questo spiacevole trattamento che mi e’ stato riservato.
ma sicuramente ho imparato che ci vogliono altre prerogative ……. che ovviamente io non ho……
Nazzareno Antinori ha ragione, è indubbio che gli sia stato riservato un trattamento deplorevole, sia sul piano formale che su quello sostanziale.
Per il prossimo sabato pomeriggio alle ore 18:00 ho personalmente invitato il Maestro Antinori al Caffè Venanzetti, nell’ambito di “Venanzetti Cultura” perché – come cittadino – mi piacerebbe conoscere i dettagli del suo progetto, scartato a priori da Carancini e da Pettinari. Il Maestro Antinori ha accettato l’invito, che dunque estendo a tutti i concittadini.
Credo che sarà un appuntamento importante: non per fare sterili polemiche, bensì per dare il giusto valore a chi questo valore ce l’ha per storia e professione e che possiamo vantare – pur non essendolo di nascita – come nostro concittadino.
Forse, ascoltando come lui avrebbe voluto lo Sferisterio, non capiremo mai perché il suo progetto sia stato non considerato per niente. Forse lo potremo intuire. Tutto questo, però, viene dopo: prima viene il rispetto per una persona seria e addetta ai lavori che aveva qualcosa da dire e da dare. Vi aspettiamo sabato pomeriggio.