Il gesto di stizza del presidente Sandro Parcaroli
di Luca Patrassi (foto di Fabio Falcioni)
Il caso del liceo Filelfo è approdato oggi in Consiglio provinciale. La sintesi l’ha fatta il presidente della Provincia Sandro Parcaroli al termine del batti-ribatti – durato oltre un’ora – sull’interrogazione presentata dal capogruppo Dem Narciso Ricotta con risposta data dalla consigliera delegata alle scuole Laura Sestili: una sola parola, non ad alto volume ma ben afferrabile stante le prime lettere e il gesto di accompagnamento.
Narciso Ricotta, consigliere provinciale del Pd
Occorre anche dire che, al termine della seduta, il presidente si è anche scusato per essersi fatto prendere la mano ma certo è che Ricotta tutto si aspettava meno che il “vaffa-day” di grillina memoria. Ricotta aveva fino ad allora esposto la sua interrogazione sulla vicenda del liceo Filelfo di Tolentino, fatto la cronistoria con tanto di documenti frutto di un accesso agli atti, sottolineato il fatto che il Comune di Tolentino era stato indotto a fare lavori dell’ex Orfanotrofio per circa 300mila euro, lavori la cui direzione è stata affidata al dirigente della Provincia che segue l’edilizia scolastica. Il tutto a vuoto – come ben noto – stante il fatto che la Provincia non ha dato seguito al programma e non ha ordinato il trasferimento della scuola dall’ex concessionaria di auto alla struttura restaurata, anche il contributo di maggioranza erogato da un benefattore tolentinate. Ricotta ha infine chiesto alla Provincia, e ai suoi vertici, un gesto di intelligenza, ammettere di aver sbagliato e trasferire la scuola in locali più idonei, assodato che il capannone attuale sede del Filelfo non ha lo studio di vulnerabilità sismica come l’ex Orfanotrofio restaurato per ospitare le oramai celebri dieci aule necessarie al Filelfo.
La leghista Laura Sestili, consigliera con delega alle scuole
Ad esporre il punto di vista della Provincia è stata la consigliera Laura Sestili che ha contestato tutti gli assunti del capogruppo Dem Ricotta. Sestili ha osservato che da due anni gli iscritti al Filelfo sono in costante calo e che dunque quelli spazi non sono necessari, che la Provincia non ha ordinato al Comune di fare i lavori all’ex Orfanotrofio e che comunque «il trasloco costa e a noi non c’è qualcuno che ce li regala i soldi», che l’attuale sede del Filelfo è sicura e che la sicurezza è il primo criterio di scelta. Sul fronte della vulnerabilità sismica Sestili ha detto che per gli attuali locali non c’è uno studio di vulnerabilità sismica ed ha infine ricordato come sia in costruzione un campus scolastico che risolverà i problemi. Controreplica di Ricotta che ha rilevato che le iscrizioni calano «perchè le famiglie preferiscono mandare altrove i propri figli piuttosto che in un capannone, così si perde la tradizione formativa tolentinate » e è poi passato a rivolgersi a Parcaroli ricordandogli come alla inviata di Striscia la Notizia avesse indicato come soluzione il trasferimento a Ragioneria, «dite che i problemi si risolveranno con il campus scolastico, non è così, perchè non si tratta di un campus ma di un cartello anche rovinato dal tempo in mezzo a un campo».
ha prima smentito di aver detto che la soluzione era l’ex Ragioneria, poi ha aggiunto che non è vero comunque che non ci sono spazi a Ragioneria: alta tensione che è sfociata nel vaffa che non è stato colto da tutti, ma molto chiaro a quanti erano di fronte al presidente e hanno potuto cogliere il senso delle prime lettere di quella parola, peraltro con gesto esplicativo. In Provincia non ci sono var e moviola, ma la stizza del presidente Parcaroli ha un po’ simboleggiato la seduta che è poi proseguita con l’approvazione dei vari punti all’ordine del giorno, compreso il piano di dimensionamento scolastico che pure aveva visto nei giorni scorsi il voto contrario della conferenza delle autonomie locali. Insomma una giornata da dimenticare e chissà che anche lo scrittore Francesco Filelfo, la cui effigie si erge in rappresentanza di Tolentino nella sala del Consiglio esattamente sopra i banchi occupati dal presidente Parcaroli, non chieda – se potesse farlo – il trasferimento ad altra sede. In serata la Provincia ha diffusa una nota sulla seduta. Vi si legge «Il Consiglio provinciale ha approvato con 6 voti favorevoli e 3 astenuti il piano per la “Programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa 2024-2025” che ora verrà inviato alla Regione Marche.
Approvata anche l’istituzione della nuova Commissione provinciale per le pari opportunità e la mozione presentata dal gruppo consiliare “Una Provincia in Comune” in merito alla richiesta di istituzione della zona economica speciale (Zes) per la Regione Marche. La seduta si è aperta con la risposta della consigliera Laura Sestili all’interrogazione presentata da Narciso Ricotta sulla questione dello spostamento dei licei di Tolentino dallo stabile dell’ex Quadrilatero ai locali in centro dell’ex Orfanotrofio. “L’iniziale necessità di reperire ulteriori spazi a servizio dei Licei Classico e Scientifico “Filelfo” si è presentata nell’anno scolastico 2021/22 quando il numero degli iscritti, in totale 430 (di cui 290 alunni allo Scientifico e 140 al Classico) e le prescrizioni per il distanziamento fisico allora ancora vigenti per la pandemia, avevano portato gli uffici provinciali a valutare un’ipotesi di ampliamento per mezzo dell’assunzione di una ulteriore locazione in contrada Cisterna – ha spiegato la consigliera Sestili -. A fine marzo 2022, al cessare dello stato emergenziale, terminano anche le imposizioni sul distanziamento, ma l’attenzione degli uffici sul numero degli alunni rimane precauzionalmente alta, anche in prospettiva del nuovo anno scolastico 2022/23 del quale, ad aprile 2022, ancora non si conosce il numero degli iscritti. In piena estate l’Usr comunica il numero degli iscritti per l’anno scolastico 2022/23, 260 per lo Scientifico e 144 per il Classico, per un totale di 404 alunni.
Rispetto all’anno 2021/22 il numero complessivo degli alunni risulta, quindi. in diminuzione per lo Scientifico, ma in leggera crescita per il Classico, per cui l’eventuale esigenza di allargamento viene ancora tenuta in considerazione. Intanto, a giugno 2022, si è insediata la nuova amministrazione comunale che ha palesato la volontà di ripristinare la funzionalità dell’ex Orfanotrofio relativamente alla porzione adibita a sede del Classico fino al sisma del 2016. Da qui la nota della Provincia del 5 luglio 2022 – ha continuato la consigliera Sestili – con cui l’Ente si premunisce di chiedere al Comune l’utilizzo gratuito della porzione suddetta per allocarvi temporaneamente gli alunni del Classico. Arriviamo al 2023 quando, con il normalizzarsi della situazione post pandemica, non vi sono più ragioni per mantenere l’atteggiamento prudenziale che nel frattempo la Provincia ha continuato ad osservare. I dati prodotti dall’Usr attestano, inoltre, un forte calo di iscrizioni per l’anno scolastico 2023/24: ed infatti, allo Scientifico, dai 260 alunni dell’anno precedente si passa ai 240, mentre al Classico, dai precedenti 144 si scende a 136. E’ quindi evidente che l’iniziale esigenza di ulteriori spazi per il Classico e lo Scientifico è venuta meno e, con essa, è cessata la necessità di dare seguito alla richiesta di utilizzo dell’ex orfanotrofio per la parziale riallocazione del Classico. E’ ovvio che, permanendo la necessità logistica sopra rappresentata, si sarebbe fatto ricorso all’ipotizzato smembramento del plesso liceale di C.da Cisterna per mezzo del suo parziale spostamento presso l’ex Orfanotrofio, mettendo in conto anche i costi per il trasloco, il probabile incremento delle spese di funzionamento dovuto all’accensione di nuove forniture di utenze, nonché l’incertezza sulla “tenuta sismica” della parte di ex orfanotrofio recuperata e resa disponibile dal Comune proprietario nell’incontro del 1° luglio 2022. Va detto, infatti, che l’ispezione effettuata il 30 agosto 2016 dai tecnici preposti a constatarne lo stato dei luoghi consentì di accertarne un’inagibilità di esito C, identificante un’inagibilità parziale.
I danni causati all’ex Orfanotrofio dalle scosse di fine ottobre furono, però, ancora più gravi, visto che la seconda scheda Aedes ebbe l’esito E, individuante l’inagibilità totale e, dunque, dell’intero complesso edilizio, come poi acclarato con successiva ordinanza del sindaco di Tolentino. E fu proprio sulla base delle risultanze di questa seconda scheda che nell’ordinanza commissariale n. 33/2017 venne decisa la delocalizzazione dei due licei mediante la realizzazione di una nuova sede, in luogo del ripristino dell’ex Orfanotrofio. Di contro, il complesso di contrada Cisterna, seppur sottoposto agli stessi gravi eventi tellurici, ha rivelato una perfetta resistenza, non avendo riportato il minimo danno, tanto da essere da subito individuato come soluzione post sismica per ospitarvi entrambi i licei sino alla costruzione del nuovo polo scolastico. Tutto ciò comprova che le motivazioni sottostanti il diniego finale al trasferimento del Classico all’ex Orfanotrofio sono dovute sia al venir meno dell’iniziale esigenza logistica, sia alla dubbia tenuta sismica del complesso di proprietà comunale, vista la sua reazione alle scosse del 2016”.
Per quanto riguarda, invece, i lavori fatti dal Comune di Tolentino sui locali ex Orfanotrofio, la consigliera ha specificato che “Il tecnico della Provincia, nel ruolo esecutivo di progettista e di direttore dei lavori, ha, sì progettato ed eseguito le opere di riparazione del danno al fine di ripristinare l’agibilità della parte dell’ex Orfanotrofio, ma ciò è avvenuto sotto la responsabilità del procedimento del Comune di Tolentino il quale, in quanto proprietario, è giuridicamente l’effettivo ed esclusivo titolare sia delle scelte riguardanti la tipologia e l’entità degli interventi edilizi a cui assoggettare il proprio bene e sia del reperimento, con fondi propri o altrui, delle risorse necessarie. Anche nell’accordo sottoscritto il 20 marzo 2017 da Provincia, Regione e Comune per condividere la decisione di realizzare il nuovo polo delle scuole superiori tolentinati fuori dal centro cittadino, si pone a carico dell’amministrazione comunale la “riparazione dei danni dell’ex edificio licei Filelfo, ivi compresa la parte ceduta dalla Provincia di Macerata”.
Quelli effettuati presso l‘ex Orfanotrofio sotto la direzione del tecnico provinciale sono stati, peraltro, interventi di riparazione prescindenti da una qualche particolare destinazione d’uso, per cui il Comune avrebbe dovuto eseguirli in ogni caso per ripristinare l’agibilità del proprio immobile, indipendentemente dalle ipotetiche esigenze del Filelfo”».
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Ma bisogna buttarla sempre in cagiara?
Uno sbotta, una contesta. Appurato che hanno torto marcio, a che serve continuare stare a sentirli? Ma fate quello che dovete fare a cominciare da Sclavi agli studenti che dovrebbero prendere posizione in una scuola e non in um magazzino dismesso. Tutto questo blb bla bla con chi poi? Con due leghisti che hanno sbagliato regione come del resto tutti quelli che ci si atteggiano per trovare un posto da cui cercare di assomigliare il più possibile al Salvini, dimostrando una chiara mancanza di non sapere che per comandare non basta il voto. Quello ti può dare il permesso fino a che magari qualcuno capisce che in fondo anche se non si può trovare di peggio, ci sono i Fratelli d’Italia che sembra promettere bene… Ma approfittate di questa bella giornata per andare a raccontare pataccate ai gazebi dove certo ci vuole una bella faccia tosta per raccontare di aver raggiunto tutti gli obiettivi prefissi. Oggi c’è tanto bisogno di ridere ed ognuno dovrebbe fare la propria parte a cominciare da chi pretende di avere qualcosa da dire ma solo nella sua fantasia di politico necessario alle dinamiche cittadine dove c’è quello stramaledetto problema che sin dai primi giorni assorbe tutte le forze di gran parte dei consiglieri maceratesi: auto in piazza, auto non i piazza. Comunque vi rimangono ancora due anni, non esagerate, qualche volta cercate di pensare anche a qualcosa di meno impegnativo. Detto questo, visto che come sindaco non mi sembra il top, come presidente di provincia pure peggio, perché non fare qualche riflessione? A dirlo è facile ma quando di fallimento in fallimento raggiungi certi apici, diventa particolarmente difficile ritornare sui propri passi ed ammettere di non essere adatti a voler fare qualcosa che fai perché una sera davanti ad un bicchiere di vino e a uno spaghetto ti hanno convinto ad andare contro natura, non in quel senso ma peggio. A San Liberato c’è ancora quel convento dove andare a meditare? Comunque anche alla Gola dell’Infernaccio, sui Laghi di Pilato ma senza fare grigliate di Chirocefalo Marchesoni piccolo crostaceo rosso corallo che sta solo lì, o sulle deserte spiagge civitanovesi si può lo stesso: guardarsi dentro. Se la scelta cade in riviera male che va telefonare in comune e farsi spiegare come si convince Acquaroli a cambiare leggi e non certo per abbassare il costo del pane. L’esperto dovrebbe essere un fascistone di stazza in Regione che fa parte di quel partito che prima vi togliete dalle scassate e meglio è. Ciaone.