La marcia dei 400 per il Filelfo
«Emergenza non può essere normalità
Il prossimo anno 3 classi in meno» (FOTO-VIDEO)

TOLENTINO - Anche l'inviata di Striscia la notizia, Chiara Squaglia, al corteo degli studenti e dei prof. I ragazzi hanno indossato jeans e magliette bianche. Il preside Romano ai ragazzi: «Meritate certamente qualcosa di più. Rischiamo di ritrovarci con una scuola senza alunni». Nicola Gelsomino, rappresentante del consiglio d’istituto: «Vogliamo smuovere l’opinione pubblica e chiedere un'accelerazione della realizzazione della nuova struttura». Presente anche Ivan Di Pierro, segretario provinciale della Flc Cgil e alcuni esponenti politici Anna Quercetti e Fulvio Riccio (entrambi Pd) intervenuti come privati cittadini

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La manifestazione di studenti e insegnanti per il Filelfo
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La manifestazione dei ragazzi

di Francesca Marsili

Stavolta, a promuovere il secondo gesto simbolico volto a sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica sulle tempistiche di realizzazione del campus scolastico prevista non prima del 2025-26, sono stati proprio i veri protagonisti: gli studenti del liceo Classico, Scientifico e Scienze Applicate del Filelfo di Tolentino che dai sei anni, dalle scosse del 2016, siedono in una struttura inadeguata: gli ex uffici della Quadrilatero, nella zona industriale.

marcia-filelfo-protesta-1-650x433Da qui questa mattina, scortati dalla Polizia, circa quattrocento ragazzi hanno trasformato un’assemblea d’Istituto in una marcia pacifica e silenziosa verso il terreno di contrada Pace dove sorgerà il campus. Un esercito coeso in jeans e t-shirt bianca mosso dal profondo bisogno di una nuova struttura che possa definirsi realmente scuola ha percorso a piedi, assieme ai docenti d’Istituto, la strada che li divide da quel terreno ancora senza una prima pietra e simbolicamente hanno appoggiato sei mattoni di polistirolo colorati, uno per ogni indirizzo che una volta realizzato la struttura vi troverà posto: Liceo Scientifico, Classico, Scienze Applicate, Coreutico e Tecnico Economico del Filelfo e l’Istituto Professionale di Stato per l’industria Renzo Frau. Un momento particolarmente simbolico sottolineato anche dalla piantumazione di un piccolo albero di ulivo a margine della recinzione che perimetro l’area, vicino al cartello sbiadito dalle intemperie che da anni orami campeggia solitario: “La nuova grande casa degli studenti”.

«In questo modo vogliamo sottolineare che siamo qui in maniera pacifica – ha detto Caterina S., della 3B di scienze applicate – e anche perchè alla fine, quando il campus sarà finito, vedremo quanto sarà diventato grande questo ulivo».

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L’inviata di Striscia con Sandro Parcaroli

Presente anche una troupe del programma televisivo “Striscia la Notizia” assieme all’inviata Chiara Squaglia che dopo aver raccolto le testimonianze dei docenti riguardo le problematiche nell’attuale sede e le tempistiche sulla realizzazione della nuova struttura, si è recata poi negli uffici della Provincia di Macerata dove ha incontrato Sandro Parcaroli sindaco di Macerata e presidente della Provincia.

Due ore di corteo che ha fatto respirare un bisogno comune, da parte degli studenti, di un luogo stabile, certo, adatto ai loro reali bisogni, un punto di riferimento che ora sentono di non avere. Dalle voci dei docenti mischiati tra gli studenti lungo tutto il serpentone, arriva tutto il dispiacere di aver continuamente detto, in questi anni di permanenza in una sede temporanea che sta sempre più assumendo i tratti di una permanete: “vedrete che a breve partiranno”; in aggiunta i timori di probabili ricorsi di aziende che parteciperanno al bando per la costruzione per un progetto di oltre 20 milioni di euro oltre alla carenza di materiale che rendono la prospettiva ancora più incerta.

Nicola Gelsomino frequenta il 5A di Scienze Applicate del Filelfo ed è il rappresentante del Consiglio d’Istituto e della Consulta provinciale. Parla a nome di tutti gli studenti che hanno promosso l’iniziativa e spiega cosa li ha portati a manifestare questa mattina.

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Nicola Gelsomino

«E’ stata un’iniziativa pacifica organizzata dagli studenti e dai professori per sensibilizzare le istituzioni e smuovere un po’ l’opinione pubblica e per chiedere un’accelerazione della realizzazione della nuova struttura – puntualizza -. A livello scolastico abbiamo pazientato tutti fino all’evento del 22 febbraio quando è arrivato un aggiornamento disastroso riguardo le tempistiche che non sono state rispettate rispetto ad un inquadramento più roseo che ci era stato inizialmente prospettato. Ora ci aspettiamo un’accelerazione». Sempre al loro fianco, il dirigente scolastico del Filelfo, Donato Romano. Negli occhi, l’orgoglio per i suoi studenti che con determinazione e compostezza hanno fatto sentire le loro ragioni. «Meritate certamente qualcosa di più» ha detto alla fine della manifestazione accolto da un grande applauso. Ha speso parole per chiarire il perchè di questa seconda iniziativa dopo quella di sabato scorso, promossa dai docenti, che ha visto alcune classi fare lezione sul piazzale dell’attuale sede di Via Ficili.

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Donato Romano

«Questa non è una protesta politica, né tantomeno uno schierarsi della Scuola dall’una o dall’altra parte. Non vuole essere contro l’Amministrazione locale che non ha nemmeno competenza perchè della Provincia; ringrazio entrambe per quanto fatto fino a ora – ha sottolineato Donato Romano – Quello che stiamo cercando di far capire è che l’emergenza non può diventare la normalità. Ci stiamo da sei anni e in prospettiva ci saremo ancora altri sei o sette – ha aggiunto riferendosi al prolungarsi della permanenza negli ex uffici della Quadrilatero in attesa del campus – Stiamo chiedendo soluzioni più adeguate che non spetta a noi trovare. Stiamo rappresentando un disagio. Considerato che siamo qui già dal 2016 e questo ulteriore slittamento della costruzione del campus, la situazione sta diventando insostenibile. Se riusciamo a sopravvivere è grazie alla grandissima competenza e professionalità dei docenti – ha ribadito il preside riferendosi alle tante criticità legate ai locali e che hanno portato anche ad un calo di iscrizioni privilegiando altri sedi limitrofe – Un istituto prestigioso come quello di Tolentino sta un po’ alla volta venendo meno. Il rischio è che tra sette – otto anni, avremo una scuola senza alunni, e questo è un paradosso. Il prossimo anno avremo tre classi in meno e questo significherà docenti in sovrannumero».

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La docente Cristina Lembo intervistata dall’inviata di Striscia la notizia, Chiara Squaglia

Cristina Lembo, docente di Italiano e Latino ha percorso assieme agli studenti tutto il corteo. «Questa volta sono stati i ragazzi che hanno organizzato un’assemblea d’istituto e a conclusione abbiamo fatta questa marcia simbolica e significativa per ribadire il nostro punto di vista: non possiamo rimanere altri cinque anni in quella struttura non adeguata per fare scuola. Fare scuola è un concetto un po’ più ampio – ha tenuto a precisare -, ha a che vedere con una formazione culturale di più ampio respiro. Non abbiamo bisogno solo di un tetto, lì non riusciamo a esprimerci a pieno».

Una volta arrivato nel luogo dove sorgerà la loro nuova scuola, il corteo degli studenti, ha trovato ad attenderli diverse delegazioni di altri istituti arrivati a loro supporto. Tra loro l’istituto tecnico industriale Divini di San Severino, assieme al dirigente scolastico Sandro Luciani che proprio nei giorni scorsi aveva manifestato l’impegno nel fare fronte comune con le scuole che dal sisma del 2016 sono in attesa della ricostruzione. «Siamo qui in segno di solidarietà con una piccola comunità di studenti – ha detto Luciani – la scuola sarà indubbiamente bellissima, ma i tempi, se tutto va liscio, sono troppo lunghi.

C’è un calo demografico in tutte le Marche, se poi i servizi scendono chiaramente la gente fa altre scelte». In supporto anche tutti di studenti e le studentesse dell’Ipsia Renzo Frau che attualmente si trova nella propria sede di via Nazionale, ma che una volta realizzato il campus si traferirà.

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Nada Dhoum

Per loro parla Nada Dhoum che frequenta il quinto anno della sezione Moda: «Siamo a supporto degli studenti del Filelfo in quanto anche noi siamo studenti del territorio. Abbiamo la speranza di essere ascoltati e di avere, in un futuro non troppo lontano, una scuola nuova perché meritiamo un posto migliore in cui stare».

E poi ancora altre delegazioni del Coreutico e del Tecnico economico che attualmente si trovano nella sede di piazza Don Bosco e anche loro destinatari del nuovo campus che in sotenza racchiuderà tutte le scuole secondarie di secondo grado di Tolentino.

Presenti anche dei gruppi in rappresentanza degli istituti comprensivi Don Bosco e Lucatelli. Alla manifestazione è intervenuta anche una delegazione della Cgil, destinarla della mozione stilata dal collegio dei docenti nelle settimane scorse.

marcia-filelfo-protesta-2-650x433«La soluzione temporanea trovata dalla Istituzioni dopo il sisma del 2016 è risultata non adeguata per così tanti anni, in strutture nate come uffici dove le aule e i servizi igienici non permettono un adeguato grado di sicurezza – spiega Ivan Di Pierro, segretario provinciale della Flc Cgil – si va a ledere un diritto. La situazione che si sta vivendo è sovrapponibile a quella dell’Aquila dove le istituzioni chiedono ancora tempo. L’Ufficio scolastico regionale poi, effettua tagli verticali e ci troviamo con classi pollaio di 30 studenti con un soggetto con handicap quando il limite previsto per queste stuazioni è di 20 studenti».

Alla manifestazione presenti anche alcuni esponenti politici che però sottolineano di essere intevenuti come privati cittadini. Tra loro Anna Quercetti e Fulvio Riccio, entrambi consiglieri di minoranza Pd. «La mia presenza è anche per il riconoscimento al lavoro svolto dal personale scolastico, agli studenti e alle famiglie che in tutti questi anni hanno continuato a investire su Tolentino per loro futuro» ha detto Quercetti. «Io voglio mostrare tutta la mia vicinanza ai ragazzi che hanno tutto il sacrosanto diritto di manifestare» ha aggiunto Riccio. Il prossimo step? Un Flash mob previsto per maggio.

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Sandro Luciani

 

Filelfo, lezione-protesta sul piazzale: «Questa è una non-scuola» «Ai ragazzi tolte tante opportunità»



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