Grimaldi bacchetta Parcaroli:
«Continui ritardi sul tema rifiuti,
si danneggiano aziende e territorio»

IL PRESIDENTE di Confindustria Macerata ha scritto una lettera aperta al presidente della Provincia e al presidente del Cosmari Giuseppe Giampaoli, il cui contenuto sta facendo discutere ed è trapelato. Tra le richieste quella di individuare al più presto una nuova discarica, di lavorare per l’autosufficienza impiantistica, di valorizzare il ruolo del consorzio e di avviare lo studio di fattibilità per un inceneritore

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Sauro Grimaldi, presidente di Confindustria Macerata

di Monia Orazi

«In rappresentanza di 430 imprese presenti nella provincia di Macerata che hanno prodotto nell’anno 2021 gran parte delle 548.946 t/a di rifiuti speciali (Fonte: studio Oikos su Rapporto Ispra) e buona parte dei rifiuti urbani gestiti in raccolta differenziata dal Cosmari, riteniamo non più accettabile che i continui ritardi su un tema strategico come quello dei rifiuti possano danneggiare le nostre aziende ed il nostro territorio». A dirlo è il presidente di Confindustria Macerata, l’imprenditore matelicese Sauro Grimaldi, in una lettera aperta al presidente della Provincia di Macerata e Ata 3 Sandro Parcaroli, al presidente del Cosmari Giuseppe Giampaoli e per conoscenza al presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, all’assessore regionale all’ambiente Stefano Aguzzi, al commissario straordinario alla ricostruzione Guido Castelli. Tra le richieste quella di individuare al più presto una nuova discarica, di lavorare per l’autosufficienza impiantistica, di valorizzare il ruolo del Cosmari e di avviare lo studio di fattibilità per un inceneritore. La lettera di Grimaldi sta facendo discutere e il contenuto, giunto anche ad alcuni amministratori, è trapelato e lo riportiamo.

cosmariLA SITUAZIONE ATTUALE DEI RIFIUTI – L’analisi degli imprenditori parte dallo studio per il futuro piano rifiuti, presentato a giugno in Regione: «Dalla presentazione dello studio sullo stato di fatto del sistema gestionale dei rifiuti nella Regione, emerge una preoccupante situazione per lo smaltimento dei rifiuti nel territorio maceratese che, da quanto si apprende dagli organi di stampa, si tradurrà a breve in una vera e propria emergenza con il ricorso alla discarica di Fermo ed il conseguente aumento della tari per imprese e cittadini. Lo studio elaborato e presentato a fine giugno dalla società Oikos, incaricata dalla Regione per la predisposizione del nuovo Piano Regionale Rifiuti, evidenzia un contesto infrastrutturale ancora carente a livello regionale e soprattutto un forte squilibrio impiantistico tra Ancona e Pesaro e la parte sud della regione, con il nord più dotato ed adeguato alle esigenze. La situazione nella Provincia di Macerata risulta addirittura la più critica con la sola discarica di Cingoli in esaurimento ad ottobre e, al momento, solo una previsione di un suo ampliamento».

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Gli imprenditori maceratesi biasimano la mancanza di risultati raggiunti in provincia di Macerata sul tema rifiuti:  «Ci rammarica molto constatare di essere la provincia meno virtuosa a livello impiantistico sul tema rifiuti. Nonostante tutti gli sforzi messi in campo da cittadini e imprese per raggiungere gli alti livelli di raccolta differenziata e la presenza dell’unico consorzio regionale in grado di far dialogare tutti i Comuni della provincia, non si è riusciti a chiudere il cerchio della gestione dei rifiuti sulla base del principio di prossimità, auspicato dalla comunità europea, tanto decantato dalle Istituzioni e più volte da noi associazioni invocato». Nella lettera si evidenziano le criticità di lungo corso nella gestione rifiuti: «Le problematiche relative all’autosufficienza impiantistica di prossimità per la gestione dei rifiuti urbani e speciali nella nostra Provincia perdurano ormai da anni, come più volte rappresentato dalla nostra associazione. Non è la prima volta che si ricorre all’impianto della Provincia di Fermo per una situazione di emergenza infrastrutturale e probabilmente non sarà l’ultima se non sarà operativa una nuova discarica a Macerata entro i prossimi 3 o 4 anni, tempistica prevista nella relazione del Piano  d’ambito Ata  3 come fase transitoria coperta dal previsto ampliamento della discarica di Cingoli».

cosmari-1-325x149Sauro Grimaldi in rappresentanza di Confindustria chiede una soluzione anche per lo smaltimento delle macerie prodotte dal terremoto: «Il piano regionale rifiuti, scaduto nel 2020, è ancora lontano dalla sua revisione/approvazione. Le ipotesi di una moderna impiantistica legata al recupero energetico dei rifiuti (rigassificatori, termovalorizzatori), associata a criteri localizzativi meno stringenti, proposta nello studio di Oikos, non è ancora stata valutata dall’amministrazione regionale. Gli impegni comunitari ci impongono obiettivi ambiziosi quali il superamento della discarica al 2030 per i rifiuti che possono essere avviati a recupero ed il contenimento entro il 10% dei rifiuti urbani in discarica rispetto al totale prodotto (obiettivo al 2035). Ricordiamo infine che nel nostro territorio c’è anche la problematica delle macerie prodotte dal sisma del 2016 che rischiano di ritardare e anche bloccare la ricostruzione senza una visione chiara e lungimirante in grado di creare soluzioni per il loro smaltimento ed un mercato adeguato per il materiale trattato. Auspichiamo un fattivo coinvolgimento della nostra associazione su tali temi».

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LE RICHIESTE DI CONFINDUSTRIA – La lettera si conclude con una serie di richieste urgenti: «Riteniamo che la “questione rifiuti” non possa essere più rinviata. E’ pertanto necessario rapidamente: autorizzare l’ampliamento della discarica di Cingoli; individuare il sito per realizzare la nuova discarica nella Provincia di Macerata al fine di scongiurare una nuova emergenza al termine della fase transitoria; dotarsi di uno strumento, il nuovo piano regionale rifiuti, orientato al sostegno di politiche gestionali virtuose e coraggiose. Occorre avviare lo studio di fattibilità e la progettazione di un impianto di termovalorizzazione, come soluzione ipotizzata dalla Oikos nella proposta di Prgr, per raggiungere gli obiettivi comunitari e per chiudere il cerchio del ciclo dei rifiuti; individuare criteri localizzativi meno rigidi come proposto da Oikos, arrivare all’autosufficienza impiantistica di prossimità rispetto ai fabbisogni esistenti, in linea con le altre Regioni virtuose d’Italia, favorendo e sostenendo, anche nei confronti dell’opinione pubblica, la realizzazione di impianti moderni ed efficienti».


(clicca per ascoltare la notizia in podcast)

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