«Cosmari, perché questo immobilismo?
Magari si vuole creare un’emergenza
per giustificare un inceneritore»

L'INTERVENTO del coordinatore provinciale del M5S Stefano Mei: «Negli ultimi giorni siamo stati testimoni delle reazioni sorprendenti e in parte scomposte da parte dei leader politici provinciali in risposta all'articolo di Carlo Cambi. La situazione è critica»

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Stefano Mei

«Cosa c’è dietro a questo immobilismo? Non vorremmo ci fosse la volontà politica di creare una crisi, un’emergenza per giustificare la necessità di ricorrere alla costruzione di un inceneritore e alla privatizzazione del servizio con la conseguenza di perderne il controllo pubblico, come sta accadendo per la sanità». A chiederlo è il coordinatore provinciale del Movimento 5 Stelle ed ex consigliere a Civitanova, Stefano Mei che si fa portavoce di consiglieri, ex consiglieri e attivisti che nel tempo si sono occupati del Cosmari e del tema dei rifiuti.

«Negli ultimi giorni – afferma – siamo stati testimoni delle reazioni sorprendenti e in parte scomposte da parte dei leader politici provinciali (Sandro Parcaroli e Luca Buldorini della Lega, ndr) in risposta all’articolo di Carlo Cambi, giornalista che ha affrontato la questione del Cosmari e della preoccupante gestione dei rifiuti nella provincia di Macerata. La situazione è critica: sono stati sprecati anni senza prendere decisioni importanti. I decisori hanno preferito non affrontare i nodi e procrastinare le scelte. Nel frattempo, la discarica di Cingoli ha raggiunto la massima capacità di abbancamento. I rifiuti dovranno essere trasportati fuori provincia, con un extra-costo stimato di circa 5,8 milioni di euro nei prossimi tre anni. Ciò – stigmatizza Mei – determinerà un aumento percentuale a due cifre delle tariffe della tassa rifiuti (Tari) a carico di famiglie e imprese, già a partire da quest’anno. Aumento che si sommerà alle crescenti spese dovute all’inflazione».

«La politica, che da sempre ha governato il Cosmari, non ha saputo trovare soluzioni lungimiranti e innovative per la gestione dei rifiuti – continua Mei – Ha preferito distribuire incarichi, consulenze e nomine, continuando ad interrare i rifiuti in discariche come quella di Cingoli. Nella scelta del sito per la nuova discarica provinciale si è dimostrata quantomeno incapace o, ancor peggio, dipendente da irresponsabili logiche di partito che, ancora una volta, costringono a conferire i nostri rifiuti fuori provincia, come in passato». Poi una riflessione che sorge spontanea di fronte all’impasse che si è creata: «Cosa c’è dietro a questo immobilismo? Non vorremmo ci fosse la volontà politica di creare una crisi, un’emergenza per giustificare la necessità di ricorrere alla costruzione di un inceneritore e alla privatizzazione del servizio con la conseguenza di perderne il controllo pubblico, come sta accadendo per la sanità. La politica deve affrontare la situazione con urgenza, responsabilità e senza calcoli elettorali. Va scongiurato l’aumento della Tari a vantaggio di tutti e soprattutto a tutela delle famiglie a basso reddito e delle piccole-medie imprese. Vanno esplorate soluzioni innovative per la gestione dei rifiuti, con tecnologie già disponibili, senza riesumare vecchie ciminiere che tanti danni hanno procurato alla salute e all’ambiente – conclude – soprattutto nella nostra provincia».

 

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