Rosaria Del Balzo
di Luca Patrassi
Dieci milioni di euro di risarcimento. La Fondazione Carima ha definito nei giorni scorsi la controversia con la PricewaterhouseCoopers (PwC), società di revisione di Banca delle Marche, mediante un accordo transattivo che ha posto fine ad un contenzioso durato circa 8 anni. Da ricordare che nel 2014 la Fondazione e ulteriori 50 azionisti privati – che si unirono ad essa – citarono in giudizio in giudizio la PwC chiedendone la condanna al risarcimento del danno subito in conseguenza della diminuzione di valore e poi dell’annullamento delle azioni sottoscritte in occasione dell’aumento di capitale sociale perfezionatosi a marzo del 2012. Il punto in una nota di Fondazione Carima: «L’azione risarcitoria, patrocinata dall’avvocato Roberto Pozzi avanti al Tribunale di Milano, si fondava sul presupposto che la Fondazione e i piccoli azionisti non erano a conoscenza della reale situazione di Banca delle Marche avendo fatto affidamento sui documenti pubblici (bilanci e prospetto informativo) certificati senza rilievi dalla società di revisione, che nel complesso dipingevano una realtà molto solida sotto il profilo patrimoniale ed economico. In realtà le note vicende che si susseguirono a partire dal secondo semestre 2012 misero in luce una situazione ben diversa con significative perdite su crediti che denotavano una politica di concessione del credito “poco accorta”. Infatti, il bilancio dello stesso anno si chiuse con una perdita di oltre mezzo miliardo di Euro che, di fatto, diede avvio alla crisi del principale istituto bancario marchigiano culminata con il provvedimento di risoluzione del 2015».
Dopo una lunga attività dibattimentale e probatoria, il contenzioso si è definitivamente composto attraverso una transazione che ha consentito alla Fondazione di ottenere un ristoro di circa 10 milioni di Euro (dati bilancio 2021 disponibile sul sito internet della Fondazione www.fondazionemacerata.it) e agli azionisti privati – tra questi diversi imprenditori maceratesi – di recuperare una percentuale significativa dell’investimento effettuato in occasione dell’aumento di capitale sociale. Naturalmente dal canto suo la PwC, in quanto società incaricata della revisione legale dei bilanci di Banca delle Marche S.p.A., ha sempre negato, sia nel giudizio, che all’atto della definizione degli accordi transattivi, ogni coinvolgimento e responsabilità per i fatti oggetto della causa risarcitoria promossa dalla Fondazione. « Oggi siamo a presentare un risultato sicuramente positivo per la Fondazione Carima – rileva la Fondazione guidata dalla presidente Rosaria Ruiti Del Balzo – a maggior ragione se si considera che – a quanto risulta dalle informazioni rese pubbliche – la Fondazione ha ottenuto una somma, sia in termini assoluti che relativi, superiore a quella conseguita da altri azionisti che hanno anch’essi definito le controversie in corso. Ma a catturare l’attenzione in positivo è soprattutto il risultato ottenuto dai piccoli azionisti i quali, giovandosi di una sorta di azione collettiva patrocinata dalla stessa Fondazione, sono riusciti a recuperare larga parte dell’investimento fatto senza sostenere costi». La Carima ha ottenuto dieci milioni a fronte dei quaranta che erano stati versati in occasione dell’aumento di capitale, le altre due Fondazioni (Jesi e Pesaro) hanno chiuso la vertenza con un risarcimento complessivo di otto milioni, (cinque Pesaro e tre Jesi) pur avendo versato di più rispetto alla Carima il cui presidente dell’epoca Franco Gazzani aveva chiuso i rubinetti anche sulla base della relazioni negative ricevute dai suoi consiglieri appena nominati in Banca Marche sull’andamento dell’istituto di credito marchigiano.
...sono comunque briciole
Lo Stato, che avrebbe dovuto tutelare i risparmiatori, li ha pugnalati alle spalle; qualcuno è riuscito, più o meno, a difendersi, la maggior parte ha subito la furia degli eventi e, nel frattempo, molti sono passati a miglior vita.
Có se canasce!A ve magnerete anche le scrivanie!!!!!
Serena Nucci anche nella Costituzione c'è scritto. Purtroppo la Costituzione vale solo per riempire le bocche dei politici inetti.
Engles Mearelli anche in questo caso, la Costituzione è stata apertamente violentata.
Volevo scrivere violata, ma va meglio così, perché in realtà è stato uno stupro.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Se la Banca delle Marche fosse stata ceduta negli anni intorno al 2004 sottraendola alla rapacità delle classi dirigenti locali avreste nel vostro forziere almeno un miliardo di euro. Si ripeto 1.000.000.000 di Euro. Tanto per dare una misura, per costruire un ospedale di livello ci vogliono 100/150 milioni (ahi voglia a donare ecografi!). Allora faccio una proposta paradossale: investite parte del piatto di lenticchie che avete incamerato per portare a conoscenza della opinione pubblica degli errori che hanno portato alla distruzione di 150 anni di risparmio dei maceratesi e che hanno contribuito in maniera importante allo scivolamento della nostra provincia e regione verso il sottosviluppo.
Ottimo commento di Massimo Sileoni, nulla da aggiungere, solo profonda tristezza e speranza che tutta la vicenda serva da Lezione per il futuro.