Giuliana Giampaoli e Massimo Cesca
Troppi scogli da superare tra le quattro liste civiche di Corridonia e il centrodestra unito per raggiungere un accordo che porti ad un’unica coalizione. La fumata continua ad essere nera dopo gli incontri che si susseguono tra i rappresentanti dell’attuale minoranza e i coordinatori provinciali di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Udc. Sono loro, infatti, a trattare per trovare una linea comune. Per il momento, però, sembra non esserci affatto. Si parte dal dissenso sul nome: le minoranze continuano a puntare su Giuliana Giampaoli e il centrodestra su Massimo Cesca, per poi arrivare a chi dovrà ricoprire i ruoli di vicesindaco e di assessori. Stesso malumore sui programmi, ed ecco che l’accordo si fa sempre più difficile da raggiungere.
Stando ad alcune indiscrezioni, i malumori del centrodestra sarebbero dovuti ad alcuni veti imposti da Nelia Calvigioni che, sebbene abbia rinunciato al ruolo di candidato sindaco, vorrebbe comunque essere una figura di rilievo all’interno dell’eventuale maggioranza. Posizioni dure da ammorbidire le sue e che potrebbero compromettere la coalizione. Allora i partiti di centrodestra iniziano a guardarsi intorno: qualora l’accordo dovesse sfumare potrebbero intraprendere altre strade.
Sandro Scipioni
Quella di correre in solitaria, con un candidato unitario e una lista per ciascun partito, appare la più probabile al momento. Potrebbe esserci, anche se dietro le quinte, un ritorno in campo di Sandro Giustozzi pronto ad appoggiare l’eventuale corsa dei partiti di centrodestra. Oppure potrebbero scegliere di appoggiare l’unico candidato che per il momento è uscito allo scoperto con un progetto definito, Sandro Scipioni e intorno al quale sembra che il consenso stia crescendo, visto che è quasi pronta anche una seconda lista a suo sostegno oltre a Corridonia Rinasce.
Ma per fare questo i partiti dovrebbero rinunciare ai propri simboli. E i singoli aderire su base volontaria. «Noi non abbiamo nessun pregiudizio o preclusione nei confronti di nessuno, neanche verso chi ha tessere di appartenenza – spiega Scipioni – ma non vogliamo simboli di partito, perché siamo una squadra civica e tale vogliamo rimanere. Se poi qualcuno vuole unirsi, le porte sono aperte, ma lo dovrà fare come persona, sottoscrivendo il progetto politico e il programma e sapendo che i quattro valori fondanti che ci siamo dati sono: onestà, sincerità, sobrietà e lealtà e che non accettiamo richieste di poltrone o incarichi».
Nel frattempo bocche cucite anche sul fronte dell’attuale maggioranza: il sindaco uscente Paolo Cartechini non ha ancora sciolto le riserve. Ciò che è certo, come aveva già detto, è che il suo gruppo parteciperà al prossimo appuntamento elettorale, con o senza di lui.
(g. s.)
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A Corridonia la madre degli imbecilli è sempre incinta. Non è bastata la batosta dell’altra volta. Ancora certe cariatidi del passato si guardano il dito, quando la luna da abbattere si chiama PD, con o senza il candidato sindaco Cartechini.
Cercare di capire la quadratura delle capocce è inutile. Aveva ragione Mussolini quando diceva che cercare di capire gli Italiani era inutile. A Corridonia è ancora più inutile…
Dopo tre lauree, Sandro Scipioni si sente all’altezza di diventare sindaco e si candida per questo ruolo. Ovviamente non ci va alla prima botta e quindi punterebbe al ballottaggio, magari accontentandosi del vicesindaco.
I partiti politici, da parte loro, vogliono inventarsi un centrodestra che non esiste più neanche sulla carta, e pensano all’avvocato Massimo Cesca, bravissima persona purtroppo datata, che non salverà dal disastro la lista partitica. Una lista in cui la Lega rischierà di non prendere neanche un consigliere comunale, dato che Fratelli d’Italia la farà da padrona, magari con l’aiutino dell’avvocato Giustozzi, che ad ogni tornata elettorale si risveglia.
L’unica candidata donna in lizza che non si deve fare rimproverare nulla del passato rimane Giuliana Giampaoli, del gruppo degli otto consiglieri comunali di opposizione all’amministrazione Cartechini. Il quale Paolo Cartechini aspetta di sciogliere la riserva perchè aspetta di vedere quanti e quali giochi sono aperti, in modo da non rischiare di essere l’ultimo sindco PD trombato. In cinque anni ha fatto poco o nulla. Salvo la passeggiata ecologica da 410 mila euro per il cimitero, mediante la quale i pedoni potranno godersi i gas di scarico delle centinaia di auto che sfrecciano.