Giuliana Giampaoli e Massimo Cesca
Impasse e acque agitate sul candidato sindaco capace di mettere d’accordo il centrodestra e i gruppi di minoranza in vista delle prossime elezioni amministrative a Corridonia. Si susseguono, in questi giorni, le riunioni tra i partiti che potrebbero portare ad una soluzione entro la prossima settimana, ma le discussioni non si fermano all’interno dei circoli. Lo scoglio più difficile da superare per una maxi coalizione tra Lega, FdI, Forza Italia, Udc e gli attuali gruppi di opposizione sembra essere proprio quello del nome su cui puntare. Se, infatti, le minoranze vorrebbero che il nome del candidato uscisse da loro, come aveva detto l’ex sindaco Nelia Calvigioni a Cronache Maceratesi, dall’altra parte c’è chi non ha intenzione né di porre né di accettare veti.
«Nessuno detti le direttive – precisa Sabrina Ponziani di Fratelli d’Italia – . Ci sederemo ad un tavolo e troveremo un accordo». Poi chiarisce sul nome di Massimo Cesca che sembra essere tra i favoriti del centrodestra. «Dicono che la sua candidatura sia in discesa – aggiunge- ma non è vero. Noi siamo sempre convinti, ma valutiamo anche altro. Qualora le minoranze dovessero imporre un nome valuteremo se siamo d’accordo o no, altrimenti metteremo altre figure sul tavolo. Noi non crediamo di avere meno nomi rispetto al loro gruppo».
Su Giuliana Giampaoli, in pole per le minoranze, la Ponziani replica: «Non la reputo più pronta di altri solo perché ha fatto cinque anni di opposizione», rispondendo sempre alle parole della Calvigioni.
Sulla stessa linea Andrea Manciola di Forza Italia. «Siamo in una fase di stallo – ammette – , in attesa di poter fare incontro con le segreterie provinciali che avrebbe dovuto esserci la settimana scorsa. Noi abbiamo individuato un nome, ma dovremmo confrontarci con i vertici provinciali. Solo successivamente potremo andare a un tavolo e sederci con le attuali forze dell’opposizione per ragionare sulla nostra proposta e sulla loro. Seppure ci sia una volontà da parte di Forza Italia di andare avanti sul nome di Cesca, dall’altro c’è anche la volontà di trovare un accordo con l’opposizione. Sappiamo tutti che se vogliamo vincere bisogna allearsi. Il candidato ufficiale dovrà venire fuori da un tavolo congiunto. Dovrà essere un ragionamento di comune accordo che porti a una sintesi. Non diciamo no a priori come vorremmo che non venisse detto a noi».
Così anche Luigi Baldassari della Lega che evidenzia, però, la necessità di sintesi non solo sulle persone, ma anche sui programmi. «Ci stiamo riunendo per preparare una proposta da portare ai civici. Oltre a quello di Cesca ci sono altri nomi in ballo: è tutto in fase di costruzione. Credo che sia ancora troppo presto. L’accordo con l’opposizione non si raggiunge solo sul nome del candidato: dobbiamo avere idee, programmi e intenzioni allineate, altrimenti non si va da nessuna parte. Bisogna fare un programma – conclude – e bisogna farlo insieme».
(g. s.)
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Con le cosiddette forze politiche di centrodestra, a Corridonia siamo nella notte dei morti viventi, risvegliati dalla tromba dell’angelo elettorale.
Se non ci fosse la tragedia che a riprendere il potere possa essere un PD che in questi cinque anni nulla ha fatto e danni enormi avrà da fare in prospettiva, comincindo dalle scuole, verrebbe solo da ridere.
I partiti politici propongono un loro candidato sindaco? E quale? Fino ad oggi hanno proposto una minestra riscaldata. Se è per questo, in molti mi chiedono il motivo per il quale non viene riproposta Nelia Calvigioni come sindaco.
Io non vedo ancora nulla di nuovo e di convincente come proposta dei partiti sia come nuovo candidato credibile e “tiravoti”, sia come programma.
Fratelli d’Italia (Sabrina Ponziani) poteva avere il nome di un giovane avvocato da proporre e lo ha fatto fuggire: infatti, abbandonato il partito, sta nella lista del candidato sindaco Sandro Scipioni. Che sta organizzando la sua seconda lista e ha già il programma scritto.
La lista degli Otto consiglieri di opposisizione ha già il suo candidato sindaco ed il programma scritto.
I partiti, che hanno bisogno del supporto provinciale e regionale, che hanno dormito per cinque anni, adesso, in occasione di queste amministrative, stanno cercando un candidato suicida, per riprendere una batosta peggiore di quella del 2017 e per fare ridere il PD. A questo gioco irresponsabile non ci staremo. E in tanti.