«Classe in quarantena con un positivo,
bambini costretti in casa 14 giorni
perché i protocolli non vengono applicati»

SCUOLA - Nuovi casi a Macerata e Civitanova di alunni che sono costretti a fare lezione a distanza. I genitori: «Si mette a rischio la serenità di famiglie»

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Classi in quarantena con un solo bimbo positivo a Macerata e Civitanova. Dopo il caso delle elementari di Porto Recanati, arrivano altre segnalazioni di mancata applicazione del nuovo protocollo ministeriale. Le nuove norme sono del 3 novembre: la quarantena scatta in caso di positività di tre alunni nella stessa classe. Si prescrive inoltre che se c’è un alunno positivo vengano effettuati subito, il giorno stesso o al massimo quello successivo, tamponi su tutti i compagni di classe dello studente contagiato e sugli insegnanti che fanno lezione in quella sezione e se negativi si può riprendere ad andare a scuola. Dopo cinque giorni deve poi essere effettuato un secondo tampone. L’Asur ha protocollato le nuove prassi da adottare il 25 novembre, ma continuano ad arrivare segnalazioni della mancata applicazione delle stesse. L’ultima dall’istituto Fermi di Macerata. «E’ stata messa in quarantena una classe terza primaria, con un solo caso di bimbo positivo – racconta Gaia TedescoNon è stato prescritto alcun tampone, i bambini dovranno rimanere chiusi in casa fino al 3 dicembre, (anche senza la presenza di alcun sintomo), quando potranno recarsi all’Asur per un tampone molecolare; solo in caso di esito positivo, quindi non prima di lunedì 6 o martedì 7, ultimo giorno di quarantena, i bambini potranno rientrare, a questo punto giovedì 9, in classe. Quindi dal 26 novembre, primo giorno di quarantena, saranno 14 giorni senza uscire, senza attività sportive e senza che un genitore, soprattutto se libero professionista, possa lavorare. La questione ancora più incredibile – aggiunge la mamma – è che per i genitori invece non sia prescritta alcuna limitazione, quindi il bambino può aver contratto il virus, essere asintomatico, ma senza la prescrizione di un tampone potrebbe infettare un genitore che esce tranquillamente per andare a lavorare e diffondere il contagio. Il protocollo che è stato inviato prevede l’isolamento del soggetto in una stanza, da solo, 24 ore al giorno per 14 giorni; chi lo assiste dovrà indossare camici e guanti. Stiamo parlando di bambini di 8 anni che dovrebbero mangiare, dormire e stare 24 ore al giorno da soli; ogni commento credo sia superfluo».

Stessa situazione anche alla Don Bosco di Civitanova dove a causa della positività di un alunno in una quarta elementare tutta la classe è in quarantena dal 24 novembre, nonostante, oltretutto, il bambino positivo fosse già assente a scuola dal venerdì precedente, il 19 novembre. A segnalare il caso è Romina Froccani mamma rappresentante di classe che si è fatta portavoce delle lamentele di molti genitori. «è una quarantena infernale – racconta – l’Asur ci ha messo in quarantena mercoledì 24 novembre per un positivo in classe assente dal venerdì precedente quindi con già 5 giorni di assenza senza darci spiegazioni e ci arriva la comunicazione solo il giorno dopo dopo mio sollecito, perché la scuola non ha verificato che le mail fossero state inviate con successo. Accettiamo la quarantena nonostante i discorsi sul protocollo che prevedono 3 casi e nonostante il fatto che l’ultimo contatto c’era stato giorni prima. La quarantena dovrebbe terminare il 2 dicembre e un ulteriore disagio arriva per il tampone di verifica che era previsto per oggi fra le 12,10 e le 12,30. La maestra mi avvisa che l’Asur ha spostato gli appuntamenti a domani (30 novembre) e la scuola si degna di inviare una comunicazione scritta a riguardo solo ieri sera alle 19,43. Come è possibile ad un anno e mezzo dall’inizio di questa pandemia trovarsi a dover ancora lottare per avere un minimo di servizio decente? Si mette a rischio la serenità di famiglie, classi in quarantena significa famiglie in quarantena, perché se non si possono chiamare baby sitter, nonni o altro, ci si arrangia con lo smart working e con le ferie, ma se dobbiamo anche stare ai “cambi di idea dell’ultim’ora” dell’Asur rischiamo veramente di impazzire».

 

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